20 gennaio 2016

MARINO LANCIA UNA PETIZIONE SULLE UNIONI CIVILI

L'ex Sindaco Ignazio Marino da quando è stato licenziato dal suo partito(il PD)è infaticabile.Lo trovi dappertutto.Nei circoli,alle presentazioni dei libri,per strada a fare da cicerone etc..Insomma le pensa tutte per non farsi dimenticare.Ora lancia su change.org una petizione a sostegno del provvedimento per le unioni civili a prima firma Monica Cirinnà (l'ex consigliera capitolina famosa per andare in giro sempre con un gattino in braccio e delegata appunto per i diritti degli animali).Plaudiamo all'iniziativa tant'è che la rilanciamo dal nostro giornale.Bravo Marino.Continua così e vediamo se sei tanto bravo anche a presentarti alle prossime comunali a Roma con una tua lista e dare qualche grattacapo ai tuoi compagni di partito,visto che hai rinnovato la tessera.Sei capace di fare questo passo oppure è tutta una moina per riaccreditarti presso la Ditta,di bersaniana memoria?

Domenico Fischetto

 

L’amore conta. Approviamo le #unionicivili in Italia

 

 da: www.change.org

Il tema delle unioni civili è entrato in questi giorni nella sua fase più accesa. Il 28 gennaio 2016 il disegno di legge Cirinnà (Atto del Senato n. 2081) denominato “Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze” giungerà all’esame dell’Aula.

Il 28 gennaio sarà passato esattamente un anno da quando il Consiglio Comunale della Capitale, con la mia amministrazione, approvò il Registro delle Unioni civili a Roma.

Le unioni di fatto, comprese quelle tra persone dello stesso sesso, sono una realtà del nostro tempo. A coppie legate da un sentimento di amore però vengono negati alcuni diritti fondamentali: per esempio la possibilità di assistenza al proprio compagno o compagna ricoverato in ospedale, la condivisione di contratti assicurativi, fino all’esclusione dall’eredità dei beni acquistati insieme e condivisi durante la vita e via di seguito. Non capisco perché lo Stato Italiano incontri delle difficoltà nel riconoscere tali unioni.

Un grande intellettuale, straordinario arcivescovo di Milano, il Cardinale Carlo Maria Martini, in un nostro dialogo trascritto in un libro nel 2012 mi disse: “Non condivido le posizioni di chi, nella Chiesa, se la prende con le unioni civili. Io sostengo il matrimonio tradizionale con tutti i suoi valori e sono convinto che non vada messo in discussione. Se poi alcune persone, di sesso diverso oppure anche dello stesso sesso, ambiscono a firmare un patto per dare una certa stabilità alla loro coppia, perché vogliamo assolutamente che non sia?”

Chiedo con questa petizione che il disegno di legge per le Unioni Civili venga approvato definitivamente così com’è.

Perchè questo tema mi sta tanto a cuore? Il 18 ottobre 2014 trascrissi nel registro capitolino i matrimoni celebrati da cittadini romani in altri Paesi dell’Unione Europea e del Nord-America. Registrando le prime coppie abbiamo semplicemente riconosciuto l'amore e i diritti. Quel giorno lo ricordo ancora con emozione. A Roma abbiamo semplicemente affermato che “l'amore conta”.

In questo momento il problema di costituzionalità del ddl Cirinnà e la sua distinzione dall’istituto del matrimonio, è già stato vagliato. Vagliato dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato e ampiamente affrontato dalla Commissione Giustizia. Proprio a seguito di quella discussione si arrivò a convergere su una nuova formulazione del testo, focalizzata sull’articolo 2 della Costituzione, che garantisce i diritti inviolabili. E quale diritto può essere considerato più inviolabile dell’amore?

Le polemiche sono dunque prive di fondamento e rischiano solo di minare ancora una volta il diritto costituzionale di piena eguaglianza di cittadini oggi discriminati.

Per questo è urgente firmare questa petizione e dimostrare alla politica che nella vita di tutti i giorni l’amore conta. Se nemmeno stavolta verrà approvato, questo diritto fondamentale naufragherà per sempre in Italia.
Il Parlamento approvi la legge.

FIRMA LA PETIZIONE SU CHANGE.ORG

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