La giornata della Memoria si celebra ogni anno il 27 di gennaio,ma al Giulio Cesare,il noto Liceo Classico del quartiere Trieste, la anticipano al 20 con una cerimonia molto simbolica ma che testimonia la sensibilità di un liceo,di un corpo docente ma soprattutto degli alunni ad un dramma,che sembra non abbia insegnato nulla.Infatti ogni giorno ,con un'intensità incredibile, assistiamo ad episodi di violenza inaudita contro il diverso, diverso che professa un'altra religione , di genere diverso ,dal colore della pelle diverso non importa.L'eliminazione fisica del diverso,dell'avversario non è una soluzione,non lo è mai stata.Ci vuole più giustizia,ci vuole maggiore equità,ci vuole maggiore distribuzione delle risorse,ci vogliono maggiori chances di vivere una vita dignitosa per tutti.La concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi danno il segnale di un malessere,di un'ingiustizia che deve essere sanata.Devono essere annullate tutte le differenze e devono essere date a tutti le stesse opportunità.Non si risolvono i problemi con le bombe o tagliando la testa.Non si risolvono i problemi chiudendo in un recinto un popolo privandolo delle libertà più elementari.I pogrom allora la pulizia etnica ora sono tutte figlie dello stesso odio e della stessa miopia.
Allora l'esempio deve venire dai giovani ,dagli alunni del Giulio Cesare che piantano un ulivo ,simbolo di pace.Pace per Israele,come anche per la Palestina,per la Siria,per il mondo arabo come anche per quello occidentale,per la Corea del Nord e per tutti i popoli che soffrono e pagano sulla loro pelle l'ingiustizia e la mancanza di libertà.
GRAZIE RAGAZZI !
Domenico Fischetto
Domenico Fischetto
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