Salvini (in buona compagnia italiana ed europea) definisce i migranti economici come giovani persone dotate di buone braccia e in buona salute, che devono essere rispedite a casa loro a lavorare e non deve essere loro consentito di venire in Europa a rubare casa e lavoro.
Questa posizione, peraltro da sempre sostenuta, anche se sottovoce, dalla UE, è stata ribadita con il massimo possibile di ufficialità, nella riunione appena finita tra Merkel e Macron che poi, insieme ai comprimari Gentiloni e Rajoy, con la necessaria copertura europea della Mogherini, l' hanno ribadita a martellate al primo ministro libico, dotato di formale patente internazionale, e ai capi di stato di Niger e Ciad.
La prima definizione ufficiale, per così dire, la extrapola per esclusione: vengono infatti definiti “rifugiati con diritto d’asilo” quelli che fuggono da guerre e violenze belliche in senso lato ma pur sempre limitativo.
Tutti gli altri sono esclusi. Questi esclusi si raccolgono sotto il titolo collettivo di “migranti economici”.
Questa definizione fa pensare a persone che, dopo aver valutato le alternative a loro disposizione, abbiano deciso che le opportunità di crescita economica maggiori e più facili, si trovino fuori dall’Africa e abbiano deciso di trasferirsi in Europa, anche a costo di un viaggio pericolosissimo.
Questo spiega poi, la volontà di raggiungere i paesi europei economicamente più forti, usando gli altri come corridoi di transito.
Questo spiega anche la ritrosia di questi forti paesi ad accettarli, perchè diluirebbero la fortunata concentrazione di ricchezza nelle mani di illuminati e determinati possessori autoctoni.
Questi signori, ha detto Macron e gli hanno fatto coro Merkel, Gentiloni, Rajoy e Mogherini, devono essere individuati prima che mettano piede in Europa, a casa loro. Là devono essere individuati e là devono rimanere.
Viene spontaneo, a questo punto, cercare di capire se nei loro paesi di origine, le condizioni economiche non siano suscettibili di un miglioramento tale da consentire il soddisfacimento dei desideri di questi intraprendenti cercatori di opportunità economiche migliori
E’ importante notare che proprio un Nobel per l’economia ha sostenuto, in conflitto con la teoria dell’homo oeconomicus e del risultato ottimale, che l’uomo reale tende ad accontentarsi.
Perchè i migranti economici non dovrebbero, se ben istruiti, accontentarsi di quello che i loro paesi possono offrire?
Allora la chiave per decifrare la situazione, apparentemente complessa, ma in realtà, molto semplice, sta nel valutare le potenzialità dei paesi africani di origine di questo migranti “economici”.
Molto del flusso di migranti che arriva sulle nostre coste viene dal corno d’Africa, Kenia, Nigeria, sud sudan, Somalia,’Etiopia, Somaliland....il sud del sahara.
Antonio Gutierrez, segretario delle sempre più evanescenti e meno efficaci, Nazioni Unite, ha invocato un urgente e forte intervento della comunità internazionale: servono subito 4 miliardi e mezzo di $, per evitare che 20 milioni di persone muoiano di fame e di sete nei pochi prossimi mesi.
In Somaliland l’85% della terra è arida.le cose non cambiano di molto nel resto del corno d’Africa e in tutti i paesi del sud sahara.
Nei campi, dopo 3 anni di siccità totale, non cresce assolutamente niente.Capre e le poche vacche, non trovano acqua per abbeverarsi e muoiono; a dominare ci sono poi colera e patologie gastrointestinali che decimano bambini e adulti della regione. Per di più, l’occidente sa bene che 600mila persone muoiono ogni anno a causa di malattie respiratorie.
Sorge il dubbio fondatissimo che i “migranti economici”, non cerchino “migliori opportunità”, ma fuggano da morte certa.
Forse che i leader dell’Europa e del mondo non lo sanno?
Certo che lo sanno e agiscono di conseguenza.
E’ una indecente accusa quella che li dipinge come insensibili alla situazione di questa parte del mondo, in nome della difesa dell’equilibrio interno delle nazioni europee, di cui si debbono preservare sicurezza, cultura e, perchè no, caratteristiche etniche .
Ai migranti economici dovrà essere impedito di morire in mare o nel deserto, durante un viaggio tragico. E’ molto preferibile che siano ammassati in lager africani che in altri sulle sponde europee del mediterraneo.
Scoperto che non cercano vita facile, come dicono Salvini e colleghi, gli europei hanno deciso che nessuna migrazione sarà consentita perchè lì, nei loro paesi, la UE eliminerà siccità e carestia,insieme alla comunità internazionale, favorendo lo sviluppo umano e economico.
Nei vari G”qualche cosa: 7.8.20....”si è capito che la leva necessaria e prioritaria, è l’accesso all’energia.
Si stima che per risolvere il problema – propedeutico non solo al volano per la crescita, ma anche per debellare le tremende conseguenze del cambiamento climatico (di cui gli africani non sono responsabili) – siano necessari circa 100 miliardi di $ / anno.
L’Europa sta facendo la sua parte, destinando centinaia di milioni di euro (!) - in programmi pluriennali – per questo e altri problemi.
La prima cosa che i leader europei hanno anche capito è che ci vorrà – preliminarmente – un profondo cambiamento della “governance” di questa parte del continente africano.
Bisognerà che questi aiuti a far partire il volano dello sviluppo, trovino condizioni politiche e regolamentari profondamente diverse da quelle attuali.
Insomma il cammino è lungo e pieno di insidie; quei paesi hanno bisogno che, al loro interno, energie giovani e determinate si assumano la responsabilità del necessario cambiamento.
Per questo i “migranti economici” devono rimanere lì, dove servono ai loro paesi, anche se loro proprio non ci sentono e vogliono scappare.
Per questo dovranno essere trattenuti – sotto la sorveglianza delle ong internazionali (previa accettazione di un protocollo)- che non consentano soprusi e torture ma sopravvivenza, per il tempo necessario a mettere in moto il motore dello sviluppo
L’Europa sarà sempre al loro fianco.
D’altronde, non è risaputo che l’occidente e in particolare l’Europa, agli albori della rivoluzione industriale, ha dovuto accumulare il capitale necessario a mettere in moto il volano della crescita, e che l’unico modo in cui si è potuto crearlo è stato lo sfruttamento feroce delle masse di iloti europei?
Nemmeno loro potevano scappare. Qualcuno ci ha provato. Pochi ci sono riusciti. La stragrande maggioranza ha subito, ma sua è stata la gloria del futuro, anche se si citano soltanto i nomi dei grandi, lungimiranti campioni della rivoluzione industriale, che un poco ha anche sfruttato le risorse del mondo africano e in genere extra europeo.
Anche per questo l’occidente e l’Europa in particolare, è determinata a finanziare lo sviluppo dell’Africa.
Il costo dell’attesa sarà sulle spalle anche dei migranti economici; è l’apparente tremendo, ma in realtà modesto, contributo che si chiede agli africani.
Quelli con il cuore tenero, che vorrebbero regalare lo sviluppo senza contributo dei “locali” dimenticano che la partecipazione è necessaria e che senza sofferenza, le conquiste sono effimere.
Quindi la distinzione tra rifugiati con diritto di asilo e migranti economici è sacrosanta.
Per sfortuna dei leader europei e mondiali, gli spostamenti delle masse in cerca di sopravvivenza non lo sanno (un milione di persone ha lasciato il Sud Sudan e è entrato in Tanganika). La pressione non diminuirà. Nel mondo, ignari di distinzioni,muri, recinzioni, trattati..... più di 65 milioni di persone si spostano sotto l’incalzare della paura, della fame, della sete, della violenza, delle prevaricazioni.
Non solo Trump o Macron e Merkel e Minniti – l’uomo forte che ha sentito la necessità di dire a La Repubblica che lui non è di destra - ma sempre, chi ha il compito di difendere privilegi contro l’assalto dei diseredati, ha prodotto gli stessi risultati:
La premiata nobel per la pace Aung San Suu Kyi ha accusato le ONG di collusione con i terroristi.
I terroristi sono i Rohingya, senza cittadinanza e nessun diritto, che in Birmania, anzi, in Mianmar, subiscono una feroce pulizia etnica da parte del governo della Nobel, che continua la politica dei generali. La loro colpa è di essere musulmani? Forse.
Il guaio è che la vita è contaminazione e l’umanità è meticciato.
Difese e violenze sono gratuite e saranno inutili.
Umberto Pradella
.