Il New York Times rievoca, in un dettagliato articolo, il caso dell'omicidio Regeni e suggerisce che il coinvolgimento del Governo egiziano fosse già emerso in un' informativa tra USA e i nostri servizi.
Ho letto tutto l'articolo e ne ho tratto l'opinione che si dia poco credito ad ipotetici ruoli spionistici svolti dal povero connazionale e più ad una macchinazione, della quale il ricercatore e' stato inconsapevole attore, per screditare o destabilizzare alcune fazioni dell'apparato di governo del Paese arabo a favore di altre. Ricorda per certi aspetti l'ancora misteriosa vicenda della sparizione della Orlandi. Per la quale il Vaticano - come Al Sisi oggi - sembra, tuttora, costretto, per oscure ragioni di Stato, all'omerta'.
Intanto, i nuovi pozzi off shore di Eni sono prossimi all'inaugurazione, il nostro ambasciatore torna al Cairo, il generale Haftar, alleato di Al Sisi, ammorbidisce i toni sul presidio navale anti trafficanti davanti alle coste libiche, gli sbarchi sono quasi azzerati.
E come nel caso della Orlandi, del jet abbattuto su Ustica, delle varie irrisolte stragi, dell'accordo Stato-Mafia, la verità, statene certi, non si saprà mai....
Intanto, i nuovi pozzi off shore di Eni sono prossimi all'inaugurazione, il nostro ambasciatore torna al Cairo, il generale Haftar, alleato di Al Sisi, ammorbidisce i toni sul presidio navale anti trafficanti davanti alle coste libiche, gli sbarchi sono quasi azzerati.
E come nel caso della Orlandi, del jet abbattuto su Ustica, delle varie irrisolte stragi, dell'accordo Stato-Mafia, la verità, statene certi, non si saprà mai....
Rif Raf
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