In passato, non amavo i lunghi viaggi.
Forse perché ti costringono a lasciare le tue cose, il tuo mondo, a doverti
adattare a una nuova realtà, per poi doverla lasciare di nuovo. Con gli anni,
ho capito che il viaggio è una grande metafora della vita e che il segreto del
suo fascino, e quello che ha da insegnarti, è innanzitutto, il suo essere
proprio viaggio. Impari che le tue certezze non possono essere dogmi, i tuoi
radicamenti mai così profondi da assicurarti un'infinita permanenza, e che devi
costantemente misurarti con altre visioni del mondo. L'uomo è, per sua natura,
un animale migrante, ed è vano, quanto sciocco, aggrapparsi ad una qualsiasi
illusione di stabilità, e ancora più insensato, pretendere che quella illusoria
stabilità sia solo tua. Perché, in quel caso, ti lasci sfuggire tutti i tesori
che il viaggio ha da offrirti, sicché il tuo viaggiare diventa inutile. Ma il
viaggio ha in serbo per te un altro tesoro: i compagni e le guide che incontri
sul tuo cammino. Ognuno, nessuno escluso, ha da trasmetterti qualcosa, e per
questo merita riconoscenza e rispetto. Giacché la pietra scartata dai costruttori
potrebbe diventare testata d'angolo in qualsiasi momento. Te ne rendi conto
quando devi nuovamente metterti in cammino.
Massimo Frana
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