2 agosto 2017

Roma San Pietro - Cavalleggeri: L'ESTATE E L'INQUINAMENTO ACUSTICO



Da vari anni la situazione nella zona San Pietro-Cavalleggeri è diventata insostenibile. Ho già avuto modo di scrivere in “Tre righe” sui disagi causati dalla presenza del Vaticano, dalle proprietà di suore e preti e dal cambiamento di questo quartiere ormai considerato un pied-à-terre per turisti. Perfino i quotidiani critici più letti che amano gli scoop, ignorano totalmente questa parte di Roma occupandosi eventualmente solo del quartiere Prati – in effetti, l’ultimo storicamente a portare il nome di “quartiere”.

Gli abitanti della zona si sono uniti in un “Laboratorio di quartiere” e, da un paio d’anni, si incontrano una volta a settimana portando avanti varie battaglie identitarie  per riconquistare la dignità  persa in questi ultimi anni.

Una delle ragioni di estrema sofferenza ha a che vedere con l’albergo di una catena fiorentina a quattro stelle, lo STARHOTEL MICHELANGIOLO, ubicato in Via Stazione di San Pietro, che da più di una decina di anni ha rilevato il vecchio Hotel Michelangiolo costruito tra la fine degli anni ’50 e l’inizio dei ’60.

Le esigenze del comfort (leggi aria condizionata e non solo) hanno fatto sì che i proprietari dell’Albergo posizionassero i condizionatori, i compressori e tutte le apparecchiature tecniche rumorose, non sul loro terrazzo (libero per essere usato per ricevimenti come roof garden) ma su una piccola palazzina contigua di due piani, anch’essa comprata da loro. Questo, ovviamente, comporta che tutto il vicinato è investito dai rumori assordanti (come un pullman con il motore sempre acceso) perché, come si sa, i rumori salgono e i palazzi intorno sono più alti, tutti di cinque o sei piani. Gli edifici più vicini sono investiti anche dal gettito di calore.
 
 Per tutti coloro che vivono lì la situazione è veramente intollerabile: non si possono aprire le finestre, molti si sono dovuti far sostituire gli infissi (con ingente spesa economica) perché perfino con il doppio vetro, in alcuni appartamenti, il rumore è veramente troppo forte. Per non parlare di chi ha terrazzi o balconi dove è diventato impossibile uscire!

L’anno scorso interi stabili nella figura dei principali condòmini e/o degli amministratori, hanno intrapreso una lunga battaglia durata mesi, ottenendo, solo alla fine di luglio, che l’Hotel utilizzasse solo il motore nuovo e silenzioso invece di quello vecchio, obsoleto e rumoroso. La questione sembrava essersi chiusa lì ma, puntualmente, con l’arrivo della primavera e dei molti turisti, l’albergo si è rimangiato tutte le promesse (sostituzione delle apparecchiature rumorose e lavori di insonorizzazione) e ha utilizzato entrambi i motori provocando rabbia e disperazione fra gli abitanti. Alcuni residenti lamentano questi rumori da dieci anni ma, dopo i lavori di ristrutturazione dell’albergo del 2012 e la rimozione di pannelli fonoassorbenti, la situazione dei rumori è ancora peggiorata.

La Direzione Centrale dell’Albergo (con sede a Firenze) ha mandato varie volte, negli anni, un ingegnere acustico a fare le rilevazioni fonometriche (perfino a mezzanotte!) nei terrazzi e negli appartamenti che subivano un maggior danno, ma probabilmente più per essere sicuri di rimanere all’interno della soglia dei decibel consentita nella zona, che per risolvere il caso. Come si sa Roma è divisa in “zone acustiche” che ammettono un diverso numero di decibel di uscita a seconda della destinazione d’uso. Questa zona è stata considerata (chissà da chi e come mai?) una zona “mista” e non prettamente residenziale. Ciò vuol dire che ammette un maggior numero di decibel, ma i fastidi non sono solo un numero assoluto, sono anche la persistenza del rumore, il timbro e così via.

Dalle prime lamentele dei residenti (Il Laboratorio di quartiere ha la documentazione di un carteggio che inizia nel 2007) a oggi sono cambiati ben quattro Direttori (sigg. Signorini, Castracane, Trabace, Polmonari) tutti ben consapevoli della situazione. Intanto siamo arrivati ad agosto, Direttori e Tecnici vanno in ferie e, al di là delle promesse, resta l’amarezza di un’ennesima presa in giro.

Si stanno studiando metodi di lotta come volantini, manifestazioni e pubblicità negativa su vari giornali e siti per discreditare l’immagine dell’albergo rendendo noto a tutti il sopruso che viene fatto da anni sugli abitanti.

 

Ghisi Grütter

 

3 commenti:

  1. Cara Ghisi, vedo che sei brillantemente attiva.
    Nel merito, credo la tua osservazione sulla durata e il timbro del rumore sarebbero la via giusta da seguire se , come sembra, il livello sonoro è al di sotto della soglia consentita.
    E'ovvio che il problema è molto più generale, e riguarda la trasformazione di quella area urbana, come tu dici in apertura.
    Protestai una ventina di anni fa per costruzione della casa di Santa Marta a ridosso di una delle absidi.
    Ma qui siamo di frante agli effetti indotti dallo Stato Vaticano, con la assolutamente naturale e giustificata - in assenza di regole - valenza turistica.
    Non vedo altra via che quella legale ( lunga e onerosa, purtroppo )
    basata su una perizia acustica di parte, anch'essa, ovviamente, onerosa.
    Ma, se davvero si tratta di centinaia di cittadini,
    é possibile. Carlo Severati

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  2. Conosco il vostro laboratorio e penso che sia molto utile. Sono d'accordo per quanto concerne l'inquinamento acustico al quale aggiungo l'inquinamento da rifiuti causati dalla totale assenza di pulizia da parte dei netturbini che non voglio chiamare operatori ecologici perche' almeno questi della XIII non lo sono. Cassonetti stravecchi puzzoletti da urina umana senza indicazioni esatte, strade mai lavate se non dalla pioggia. Il puzzo arriva fin dentro gli appartamenti figuriamoci in estate. Spesso apro le finestre pensando che alcuni malodori siano in casa e invece peggioro la situazione. Quindi occorrerebbe, ma penso che voi già lo facciate insistere per cambiare le cose contro i due inquinamenti possibilmente anche con una manifestazione pacifica alla quale parteciperei ben volentieri. Grazie e buon lavoro

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