Oggi ,14 gennaio 2015,Giorgio Napolitano ("o principino" come lo chiamava mia zia Iolanda per l'impressionante somiglianza con re Umberto esiliato) si è dimesso dal suo incarico di Presidente della Repubblica.
Unico tra tutti i suoi predecessori ad aver ricoperto la massima carica dello Stato Italiano per due volte consecutive,Napolitano ha attraversato la storia della Repubblica italiana sin dal suo inizio e ha ricoperto numerose cariche istituzionali fino a quella più importante.
Sarà la storia a giudicare il suo operato.
Intanto la redazione di Tre Righe gli augura buon riposo.
Proponiamo ai nostri lettori una riflessione sul Presidente Napolitano di Gian Carlo Marchesini
Questo Paese ha attraversato momenti......
“Questo Paese ha
attraversato momenti in cui sono successe cose incredibili e di cui tuttavia
non è fregato niente a nessuno. Sì, sotto sotto, ma molto diffusa, c’è l’idea
di una nazione e di uno Stato incapaci di funzionare.”
Tra i vecchi dirigenti
del PCI - non quelli berlingueriani etici rigorosi, ma quelli cosiddetti
miglioristi, cioè duttili e sensibili alla forza dei poteri e alla necessità di
comporli fino a volte a scendere a compromessi inaccettabili, - mi è venuto da associare Napolitano, che ha assunto
dagli anni Novanta importanti cariche ai
vertici dello Stato, fino agli ultimi nove
in quella di Presidente della Repubblica, alla riflessione posta qui come
incipit.
A pronunciarla è
Umberto Eco, ultraottantenne semiologo e
romanziere tra i nostri più validi, in un dialogo/intervista con Roberto
Saviano che appare su L’Espresso. In effetti, riconosciuti a Napolitano una
compostezza formale, una osservanza zelante nei linguaggi del cerimoniale, un
nominalismo pignolo nel rispetto delle forme, e poi gli appelli e le prediche,
le frequenti intemerate e le tirate d’orecchie, questo Paese, dopo Mani Pulite
e la fine delle stragi mafiose, non per questo si è risanato e civilmente
evoluto, ma ha invece inesorabilmente imboccato una deriva a egemonia berlusconiana
che ha promosso ed esaltato, del nostro popolo, il peggio.
Insomma, e per quanto
mi riguarda, fatte salva le buone intenzioni e lo zelo indefesso, il
migliorismo di Napolitano e dei suoi seguaci non ha saputo contrastare e battere
tutto ciò che ha portato a oggi, e che Eco riassumendo definisce “una nazione e
uno Stato incapaci di funzionare”.
Eco conclude la sua
intervista dicendo che anche gli intellettuali sono vittime della liquidità
della società. “Oggi, non ti rimane altro che lasciare il tuo messaggio nella
bottiglia. Io ho scritto questo romanzo, di più in una società liquida non si
può fare.
Se dico che la società è liquida dico anche che non c’è più la nozione dell’agire politico.”
Se dico che la società è liquida dico anche che non c’è più la nozione dell’agire politico.”
Ecco, diciamo che anche
Giorgio Napolitano, in quanto per lungo tempo titolare di cariche politico-istituzionali
tra le più elevate di questo Paese,
lascia la vita politica attiva senza avere contribuito in alcuna misura seria
a risanarla. E lo dico con non poca amara
tristezza.
Gian Carlo Marchesini
Da Wikipedia Scheda biografica di Giorgio Napolitano
Giorgio Napolitano (Napoli, 29 giugno 1925) è un politico italiano, undicesimo Presidente della Repubblica Italiana, in carica dal 15 maggio 2006 al 14 gennaio 2015.
In precedenza era stato Presidente della Camera dei deputati nell'XI Legislatura (subentrando nel 1992 a Oscar Luigi Scalfaro, salito al Quirinale) e ministro dell'Interno nel governo Prodi I, nonché deputato pressoché stabilmente dal 1953 al 1996, europarlamentare dal 1989 al 1992 e poi di nuovo dal 1999 al 2004, e senatore a vita dal 2005 (nominato da Carlo Azeglio Ciampi) fino alla sua elezione alla prima carica della Repubblica.
È stato l'unico Capo dello Stato ad essere stato membro del Partito Comunista Italiano. È stato il terzo Presidente a essere eletto, al primo mandato, alla quarta chiamata (dopo Luigi Einaudi e Giovanni Gronchi), il sesto ex Presidente della Camera eletto Capo dello Stato (dopo Enrico De Nicola, Gronchi, Giovanni Leone, Sandro Pertini e Scalfaro), il secondo a essere eletto da senatore a vita (prima di lui solo Leone), il terzo proveniente dall'area di sinistra (dopo Giuseppe Saragat e Pertini) e il terzo napoletano (dopo De Nicola e Leone). Napolitano il 20 aprile 2013 è stato rieletto, divenendo il primo Presidente della Repubblica italiano ad essere chiamato per un secondo mandato[2], oltre che il più anziano al momento dell'elezione nella storia repubblicana. È stato anche il più anziano Capo di Stato d'Europa e il terzo del mondo, preceduto solamente dal Presidente della Repubblica dello Zimbabwe Robert Gabriel Mugabe e da Re Abd Allah dell'Arabia Saudita.
Come Capo dello Stato, Giorgio Napolitano ha nominato cinque presidenti del Consiglio dei Ministri: Romano Prodi (2006-2008), Silvio Berlusconi (2008-2011), Mario Monti (2011-2013), Enrico Letta (2013-2014) e Matteo Renzi (2014-in carica). Nel 2008, in occasione della crisi del governo Prodi II ha conferito un mandato esplorativo all'allora Presidente del Senato Franco Marini, che non ebbe esito positivo. Con la caduta dell'esecutivo Berlusconi, nel 2011, ha conferito l'incarico di formare un nuovo governo a Monti, nominato senatore a vita pochi giorni prima. Dopo le elezioni politiche del 2013, invece, l'incarico di formare un esecutivo fu affidato prima a Pier Luigi Bersani, e poi a Letta e a Renzi. Napolitano ha inoltre nominato cinque giudici della Corte costituzionale: Paolo Grossi (2009) e Marta Cartabia (2011) nel corso del suo primo mandato, quindi Giuliano Amato (2013), Daria de Pretis (2014) e Nicolò Zanon (2014) durante il secondo. Ha anche nominato cinque senatori a vita: Mario Monti (il 9 novembre 2011, nel corso del primo mandato), Renzo Piano, Carlo Rubbia, Elena Cattaneo e Claudio Abbado (il 30 agosto 2013, durante il secondo).
In quanto Presidente emerito della Repubblica Italiana, è senatore a vita e di diritto.
Gian Carlo Marchesini
Da Wikipedia Scheda biografica di Giorgio Napolitano
Giorgio Napolitano | |
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Ritratto ufficiale di Giorgio Napolitano | |
11º Presidente della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 15 maggio 2006[1] – 14 gennaio 2015 |
Primo ministro | Romano Prodi Silvio Berlusconi Mario Monti Enrico Letta Matteo Renzi |
Predecessore | Carlo Azeglio Ciampi |
Presidente della Camera dei Deputati | |
Durata mandato | 3 giugno 1992 – 14 aprile 1994 |
Predecessore | Oscar Luigi Scalfaro |
Successore | Irene Pivetti |
Ministro dell'Interno | |
Durata mandato | 17 maggio 1996 – 21 ottobre 1998 |
Presidente | Romano Prodi |
Predecessore | Giovanni Rinaldo Coronas |
Successore | Rosa Russo Jervolino |
Dati generali | |
Partito politico | PCI (1945-1991) PDS (1991-1998) DS (1998-2006) Indipendente (dal 2006) |
Alma mater | Università degli Studi di Napoli Federico II |
Firma |
on. Giorgio Napolitano | |||
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Titolo di studio | Laurea in Giurisprudenza, PhD honoris causa in Civil Law (Oxford) | ||
Partito | PCI, PDS | ||
Legislatura | II, III, V, VI, VII, VIII, IX, X, XI, XII | ||
Pagina istituzionale |
Giorgio Napolitano | |
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Unione europea Parlamento europeo | |
Partito | SUE, PSE |
Legislatura | III, V |
Circoscrizione | Circoscrizione Italia meridionale |
sen. Giorgio Napolitano | |||
---|---|---|---|
| |||
Luogo nascita | Napoli | ||
Data nascita | 29 giugno 1925 | ||
Titolo di studio | Laurea in Giurisprudenza, DCL honoris causa in Civil Law (Oxford) | ||
Legislatura | XIV, XV, XVII (dal 14/01/2015) | ||
Gruppo | Democratici di Sinistra - L'Ulivo | ||
Senatore a vita | |||
Investitura | Nomina presidenziale Senatore di diritto (dal 2015) | ||
Data | 23 settembre 2005 | ||
Pagina istituzionale |
In precedenza era stato Presidente della Camera dei deputati nell'XI Legislatura (subentrando nel 1992 a Oscar Luigi Scalfaro, salito al Quirinale) e ministro dell'Interno nel governo Prodi I, nonché deputato pressoché stabilmente dal 1953 al 1996, europarlamentare dal 1989 al 1992 e poi di nuovo dal 1999 al 2004, e senatore a vita dal 2005 (nominato da Carlo Azeglio Ciampi) fino alla sua elezione alla prima carica della Repubblica.
È stato l'unico Capo dello Stato ad essere stato membro del Partito Comunista Italiano. È stato il terzo Presidente a essere eletto, al primo mandato, alla quarta chiamata (dopo Luigi Einaudi e Giovanni Gronchi), il sesto ex Presidente della Camera eletto Capo dello Stato (dopo Enrico De Nicola, Gronchi, Giovanni Leone, Sandro Pertini e Scalfaro), il secondo a essere eletto da senatore a vita (prima di lui solo Leone), il terzo proveniente dall'area di sinistra (dopo Giuseppe Saragat e Pertini) e il terzo napoletano (dopo De Nicola e Leone). Napolitano il 20 aprile 2013 è stato rieletto, divenendo il primo Presidente della Repubblica italiano ad essere chiamato per un secondo mandato[2], oltre che il più anziano al momento dell'elezione nella storia repubblicana. È stato anche il più anziano Capo di Stato d'Europa e il terzo del mondo, preceduto solamente dal Presidente della Repubblica dello Zimbabwe Robert Gabriel Mugabe e da Re Abd Allah dell'Arabia Saudita.
Come Capo dello Stato, Giorgio Napolitano ha nominato cinque presidenti del Consiglio dei Ministri: Romano Prodi (2006-2008), Silvio Berlusconi (2008-2011), Mario Monti (2011-2013), Enrico Letta (2013-2014) e Matteo Renzi (2014-in carica). Nel 2008, in occasione della crisi del governo Prodi II ha conferito un mandato esplorativo all'allora Presidente del Senato Franco Marini, che non ebbe esito positivo. Con la caduta dell'esecutivo Berlusconi, nel 2011, ha conferito l'incarico di formare un nuovo governo a Monti, nominato senatore a vita pochi giorni prima. Dopo le elezioni politiche del 2013, invece, l'incarico di formare un esecutivo fu affidato prima a Pier Luigi Bersani, e poi a Letta e a Renzi. Napolitano ha inoltre nominato cinque giudici della Corte costituzionale: Paolo Grossi (2009) e Marta Cartabia (2011) nel corso del suo primo mandato, quindi Giuliano Amato (2013), Daria de Pretis (2014) e Nicolò Zanon (2014) durante il secondo. Ha anche nominato cinque senatori a vita: Mario Monti (il 9 novembre 2011, nel corso del primo mandato), Renzo Piano, Carlo Rubbia, Elena Cattaneo e Claudio Abbado (il 30 agosto 2013, durante il secondo).
In quanto Presidente emerito della Repubblica Italiana, è senatore a vita e di diritto.
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