Toc toc toc: c’è qualcuno in casa del PD romano?
Negli ultimi anni ho cercato di raccontare, documentare, denunciare con il massimo di sincerità e verità a me possibile, dall’interno dell’impegno nella vita politica di un Circolo, tutto ciò che mi è parso opaco e storto. L’ho fatto volontariamente, disinteressatamente e a mie spese - quelle di stampa del libro che ne è risultato incluse. Il punto è che avendo costituito motivo di contrasto e conflitto allora, ora che i fatti ...confermano ad abundantiam quello che per anni ho denunciato, non mi pare proprio che la storia sia cambiata. Basta riflettere sul come si sono svolte pratiche e procedure, impostate rigorosamente sull’uso di alambicchi spartitori, per la formazione della nuova segreteria sintesi dei Circoli PD presenti nel II Municipio. Il PD romano mostra di non essere capace di auto rigenerarsi dall’interno, preferisce, continuando le vecchie pratiche che hanno portato al disastro, ammantarsi dei grandi proclami di palingenesi di cui sarebbe capace il commissario. Sempreché non abbia scelto la strada di una purificazione ancora più drastica: quella del rogo, metodo inaugurato e applicato alla sede dell’ufficio politico di Coratti, ex capogruppo del PD capitolino. D’altronde, non è che il premier e segretario, con la recente vicenda della manina-manona salva Silvio nel decreto finanziario, e delle vacanze a Courmayeur con un aereo di Stato, si stia mostrando esempio coerente di lotta ai privilegi della casta, a parole così declamata, e modello di trasparenza nei patti su cui si regge il suo governo. Toc toc toc: nel PD romano c'è qualcuno?
Negli ultimi anni ho cercato di raccontare, documentare, denunciare con il massimo di sincerità e verità a me possibile, dall’interno dell’impegno nella vita politica di un Circolo, tutto ciò che mi è parso opaco e storto. L’ho fatto volontariamente, disinteressatamente e a mie spese - quelle di stampa del libro che ne è risultato incluse. Il punto è che avendo costituito motivo di contrasto e conflitto allora, ora che i fatti ...confermano ad abundantiam quello che per anni ho denunciato, non mi pare proprio che la storia sia cambiata. Basta riflettere sul come si sono svolte pratiche e procedure, impostate rigorosamente sull’uso di alambicchi spartitori, per la formazione della nuova segreteria sintesi dei Circoli PD presenti nel II Municipio. Il PD romano mostra di non essere capace di auto rigenerarsi dall’interno, preferisce, continuando le vecchie pratiche che hanno portato al disastro, ammantarsi dei grandi proclami di palingenesi di cui sarebbe capace il commissario. Sempreché non abbia scelto la strada di una purificazione ancora più drastica: quella del rogo, metodo inaugurato e applicato alla sede dell’ufficio politico di Coratti, ex capogruppo del PD capitolino. D’altronde, non è che il premier e segretario, con la recente vicenda della manina-manona salva Silvio nel decreto finanziario, e delle vacanze a Courmayeur con un aereo di Stato, si stia mostrando esempio coerente di lotta ai privilegi della casta, a parole così declamata, e modello di trasparenza nei patti su cui si regge il suo governo. Toc toc toc: nel PD romano c'è qualcuno?
Gian Carlo Marchesini
Ricordiamo ai nostri lettori che Gian Carlo Marchesini ha scritto Diario Militante,una cronaca del PD,sia romano che nazionale, vista con la mente e il cuore di un militante critico ed attento che copre gli anni 2008 - 2012,in cui è descritto, con netto anticipo e in tempi non sospetti, il marcio che è venuto a galla in questti ultimi tempi nel PD a Roma (nde).
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