4 gennaio 2015

VANESSA E GRETA



                                                      Vanessa Marzullo e Greta Ramelli



Greta e Vanessa sono le due volontarie italiane rapite in Siria,di cui recentemente è stato trasmesso un accorato appello dai loro rapitori.Si teme per la la loro vita.Su questa ennesima tragedia pubblichiamo una  riflessione di Marchesini.
D.F.
 
Greta e Vanessa, le ragazze ostaggio in Siria, sono ingenue, magari generose e altruiste, sicuramente piuttosto sprovvedute. Sono infatti finite nelle fauci delle belve. Ma chi di quelle belve ha spalancato le fauci, se non molti tra quelli che oggi piangono lacrime di coccodrillo sul possibile esito tragico della loro vicenda? La situazione di Paesi come Afghanistan e Iraq, devastati dopo  oltre dieci anni di occupazione militare, sono lì a dimostrarlo - per non parlare di Siria, Libia ed Egitto. Gli aggressori diretti o i fomentatori  siamo noi cristianissimi occidentali  guidati da strategie geopolitiche di controllo e appropriazione delle fondamentali risorse energetiche. Un ordine sociale precedente - spesso sicuramente poco democratico - aggredito e ferito, si è infuriato e ribellato. Noi mandiamo le nostre armate a provocare morte e distruzione. Non contenti, pretendiamo di lenire le ferite tramite i buoni uffici di simpatiche e sprovvedute ragazze, o di medici e giornalisti che il più delle volte sono embedded, cioè al servizio delle forze occupanti o belligeranti. Come se il carnefice, dopo avere sferrato la zampata distruttiva, pretendesse acquistare meriti regalando una patetica e pelosa carezza.  Speriamo che Greta e Vanessa vengano rilasciate. E che la logica delle forze armate  ceda il passo alle ragioni politiche e alle trattative diplomatiche. Guerre di dominio e avventate crocerossine, ciascuna a loro modo e misura, sono alla fine sempre per tutti dannose.
GC.Marchesini

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