Vanessa Marzullo e Greta Ramelli
Greta e Vanessa sono le due volontarie italiane rapite in Siria,di cui recentemente è stato trasmesso un accorato appello dai loro rapitori.Si teme per la la loro vita.Su questa ennesima tragedia pubblichiamo una riflessione di Marchesini.
D.F.
Greta e Vanessa, le ragazze ostaggio in Siria, sono
ingenue, magari generose e altruiste, sicuramente piuttosto sprovvedute. Sono
infatti finite nelle fauci delle belve. Ma chi di quelle belve ha spalancato le
fauci, se non molti tra quelli che oggi piangono lacrime di coccodrillo sul
possibile esito tragico della loro vicenda? La situazione di Paesi come Afghanistan
e Iraq, devastati dopo oltre dieci anni
di occupazione militare, sono lì a dimostrarlo - per non parlare di Siria,
Libia ed Egitto. Gli aggressori diretti o i fomentatori siamo noi cristianissimi occidentali guidati da strategie geopolitiche di controllo
e appropriazione delle fondamentali risorse energetiche. Un ordine sociale precedente
- spesso sicuramente poco democratico - aggredito e ferito, si è infuriato e
ribellato. Noi mandiamo le nostre armate a provocare morte e distruzione. Non
contenti, pretendiamo di lenire le ferite tramite i buoni uffici di simpatiche
e sprovvedute ragazze, o di medici e giornalisti che il più delle volte sono
embedded, cioè al servizio delle forze occupanti o belligeranti. Come se il
carnefice, dopo avere sferrato la zampata distruttiva, pretendesse acquistare
meriti regalando una patetica e pelosa carezza.
Speriamo che Greta e Vanessa vengano rilasciate. E che la logica delle
forze armate ceda il passo alle ragioni
politiche e alle trattative diplomatiche. Guerre di dominio e avventate
crocerossine, ciascuna a loro modo e misura, sono alla fine sempre per tutti
dannose.
GC.Marchesini
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