14 gennaio 2015

UN PICCOLO OMAGGIO A WOLINSKI






Oggi esce in edicola in Francia  e in molti Paesi occidentali e non il nuovo numero  di Charlie Hebdò dopo la strage che ha visto decimata la sua redazione da un commando di fanatici musulmani.Lo spirito che ha animato il giornale non è stato domato nè dalla barbarie subita nè dalla paura che il gesto si possa ripetere.Il giornale mantiene coerentemente la sua linea editoriale .Un Maometto campeggia in copertina accompagnato dalla frase che è ormai è diventata una frase simbolo :
Je suis Charlie.
Tre Righe vuole ricordare le vittime con una poesia dedicata al vignettista satirico Wolinski,trucidato anche lui insieme ai molti dei suoi colleghi nella redazione del giornale.
 
D.F.


Un piccolo omaggio a Wolinski

Oh, se nessuno più alzasse dubbioso il sopracciglio e il dito,

obiettasse, confutasse, contraddicesse, smascherasse, si opponesse.

Oh, se finalmente e definitivamente regnassero le SS.

Oh, se tutti fossero in riga e in fila allineati e coperti, e sorridendo

assentissero e consentissero appecoronati e muti.
Oh, se ci fosse un solo direttore d’orchestra, una voce indiscutibile

unica, una sovrana ed esclusiva parola legittima.

Oh, se il Sì! echeggiasse e rimbalzasse tra valli e monti possente,

dai campanili ai minareti, dalle sinagoghe ai conventi, dai municipi

ai parlamenti.

Oh, se un unico Dio, o Yahvhé, o Allah, comandasse, e tutti i fedeli

tenendosi per mano formassero un girotondo cantando in coro

guidati dai preti e imam di tutto il mondo.
Come sarebbe bello allora il creato tutto ordinato e pulito,

civilizzato e incivilito. Ovviamente sul frontespizio dell’ingresso

dovrebbe campeggiare in maiuscolo la scritta che a rendere liberi è

il lavoro, e camere a gas e inceneritori dovrebbero stare sempre ben

accesi per garantire ordine e decoro.
Oh, che profumo di obbedienza e armonia, allora, quanti

scannamenti e bombardamenti in programmata e efficiente

simmetria.

Importante però che, fatte fuori tutte le altre, prevalga una sola

ideologia. Quella del padrone assoluto. Cioè la mia. Ma sia ben

chiaro: in totale libertà e autonomia!
Così parlò l’onnipotenza delirante e puerile del dogma. E così sia.

Gian Carlo Marchesini

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