19 gennaio 2015

UN SOGNO

 
 
 
 
Se i sogni  spesso sono segnali premonitori,quello che ci racconta Gian Carlo sicuramente lo è.
 
Forse complice un brutto raffreddore, forse per le notizie drammatiche che affollano queste giornate, stanotte ho fatto un lungo sogno all’insegna della minaccia di contagi e virus sempre più infestanti. Dovevo accertarne l’eventuale presenza in me sottoponendomi a visite specialistiche e indagini connesse. Ma malgrado le minacce apparissero serie, le visite consistevano poi in incontri con persone normali, tipo un barbiere che all’alba a casa sua mi sistemava i capelli mentr...e io giocavo divertito con un suo vivacissimo bimbetto; o più tardi raggiungere una casa nascosta nel verde della campagna dove una donna di nero vestita mi invitava a passeggiare sotto i grappoli di una vigna ponendomi domande e ascoltando le mie risposte interessata. Mi sono svegliato, e mi è venuto da chiedermi se il messaggio del sogno non fosse quello secondo il quale le minacce dei virus anche i più terribili si affrontano e si sconfiggono tornando al gusto delle cose e degli incontri semplici e diretti: una sistemata alla testa curata da un bravo barbiere, il gioco spontaneo con un bambino, uno scambio di parola amica con una donna che la sa lunga. O dobbiamo per forza ritenerci esposti al rischio di kalashnikov ed ebola?
 
Gian Carlo Marchesini

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