12 gennaio 2015

UNA RIFLESSIONE SUI FATTI DI PARIGI

Parigi 11 gennaio 2015
Da sinistra a destra: Jean-Claude Juncker, Benjamin Netanyahu, il presidente del Mali Ibrahim Boubacar Keita, Francois Hollande Angela Merkel, Donald Tusk, Abu Mazen, re Abdullah e Rania di Giordania, Matteo Renzi



Con questa riflessione,Umberto ci aIuta ad analizzare quanto successo a Parigi.Ed è un'analisi cruda, essenziale.Forse spiacevole.Ma non è che ignorando il problema,il problema si risolve.Aver visto Netanyahu sfilare insieme agli altri capi di governo nella manifestazione di ieri a Parigi,l'autore della politica anti palestinese per eccellenza che si concretizza in misfatti ed orrori quotidiani,era una nota stonata in una manifestazione che sì voleva condannare la strage di Charlie Hebdò ma riteniamo volesse condannare ogni violenza,ogni abuso ,ogni prevaricazione.
Se non era anche questo il senso ci siamo sbagliati.
Ma allora era una manifestazione di una parte contro un'altra.
Ora diamo la parola ad Umberto.
D.F.
 

Temo che quello che scriverò, non piacerà molto; perlomeno molti non saranno d’accordo.

Intanto credo sia bene guardare all’Europa senza veli. Io – e, credo, molti di noi – ce la portiamo dentro, questa Europa.

Non penso invece che ragazzi, oggi di vent’anni, ne siano così affascinati.

Personalmente sono un “europocentrico”. Ho viaggiato abbastanza dagli USA al Giappone. L’Europa (città, atmosfere, tradizioni...) mi mancava quando ne ero lontano. Mi sarebbe difficilissimo viverne fuori; persino pensarlo..

L’Europa che ho –abbiamo – dentro, è il deposito che, attraverso stratificazioni di storia e cultura, si è formato per definire una civiltà, certamente “ideale”, che ha plasmato la nostra identità collettiva.

Però adesso non è più l’Europa che produce ideali e cultura (davvero non so dove si producano).

 La matrice della cultura è altrove e non ci sarà verso di riportarla qui. L’Europa ha fatto il suo tempo.

La spiacevole conclusione è che qualunque tentativo di ridarle un corpo vivo –se per questo si intende: sorgente di futuro - fallirà.

Quello che al massimo e sfortunatamente si cercherà di fare, sarà l’arroccamento in difesa di “valori” che i nostalgici vorrebbero imbalsamare e, mummificati, opporre al resto del mondo, così rinnegando proprio il senso faticosamente emerso da questa civiltà europea.

Quelli che hanno alzato i totem (cristianesimo e culti nordici, presepe, crocefisso e dei dei fiumi, sacro romano impero e carroccio.. tutto insieme) sono gli stessi che vogliono cancellare schengen, fortificare e alzare muri alle frontiere (ce ne sono tanti fuori dall’Europa), opporre un dio (palestinese/ebreo ma pensato ariano) a un altro dio, noi a loro,....

I fanatici che hanno ucciso a Parigi avranno vinto, quando la paura e la rabbia faranno vincere i fanatici di casa nostra, e, temo, non ci vorrà poi molto.

Altro, l’Europa, non più egemone da tanto, e il mondo ricco, liberista e potente dovrebbero fare, anche se credo sia tardi e comunque impossibile, e tutti – quelli che sguazzano nel sistema e quelli che lo subiscono - abbiano oramai scavato un solco profondo, che si salta soltanto per offendere e uccidere.

Adesso dirò cose che ancora più troveranno tanti in disaccordo:

noi vorremmo che il mondo vivesse in pace. Quale pace? Quella del G8, del G20, della Nato, dell’Asean, Del Ttip ( i suoi sostenitori osservano che un accordo euro-americano “potrebbe consentire al mondo occidentale di imporre al mondo i propri standard normativi...”) della libertà di stabilimento e di libera circolazione del capitale e del lavoro, della esportazione della democrazia...? Quella del liberismo senza vincoli?

Questa è una strana pace.

Va bene allora quella che vuole instaurare il califfato?

Abbandonarne una per sottomettersi ad un ‘altra cruenta e totalitaria di nuovo? Quella che come il credo liberista non guarda in faccia a nessuno: non importa il colore della pelle, di occidente ed oriente, religioso o non credente, dello stesso paese o straniero,....; i conti si regolano e la violenza si usa contro chi non si sottomette.

Quella dell’Isis indottrina assassini che ci impressionano; gli episodi di crudeltà e di efferatezza sono intollerabili. Tagliare gole; freddare con un colpo, costringere bambine a morire usandole come bombe....colpisce l’innocenza dei morti, degli ostaggi, delle bambine e del loro pianto.

Ma quella pace in cui viviamo; quella che a Parigi è stata scossa, è davvero migliore? Le stragi di stato, quelle per il profitto, quelle per le risorse (stragi così grandi che le persone non si riesce a vederle;. solo numeri, grandi, enormi – fanno meno impressione) Quelle fatte con le armi, con il napalm, con i droni; gli effetti collaterali. E, in diversa specie, ma ugualmente mortali: quella della union carbide a Bhopal e mille altre in cui il capitale uccide. .Questa nostra nuova religione, che travolge ogni cosa le si opponga, rifiuta la violenza Quale? Quella che altri praticano contro di noi; e la nostra? Netanyahu ha sfilato contro la violenza e con lui i capi di stato e di governo di un occidente che sulla violenza ha fondato la sua floridezza.

Se dico che si confrontano due violenze e che il futuro, temo, le vedrà ingigantire. Se dico che gli spazi di calma, nel ribollire degli scontri di ogni tipo, si fanno sempre più piccoli.

Se dico che è già incominciata una guerra di tutti contro tutti, la fine delle illusioni e il ritorno all’inferno, sono uno sciocco “perdente” che mette sullo stesso piano civiltà e barbarie?

Umberto Pradella


I COMMENTI


Caro Umberto,
quello che scrivi è talmente giusto che voglio proprio vedere se qualcuno non si dichiara d'accordo.Io francamente sono rimasto molto sorpreso che i fatti di Parigi siano stati quasi "strumentalizzzati" dal mondo ebraico.Vedere sfilarare Netaniahu, che ha fatto della minaccia del secondo olocausto il perno della sua campagna elettorale e della sopraffazione anche fisica del popolo palestinese,per me è stato motivo di disgusto.Personalmente penso che finchè la questione palestinese non sarà risolta ,l'Occidente presterà sempre il fianco e darà ampie motivazioni ai vari movimenti che dovesero nascere nell'area araba.Poi ci sarebbe da considerare il peso mediatico e la loro risonanza che le stragi europee hanno rispetto a quelle in Africa,in Nigeria,in particolare.Ma questo è un altro discorso.Se permetti pubblico anche questo intervento perchè reputo sia giusto che le tue riflessioni siano messe a fattor comune ad un numero più consistente di lettori e anche fuori da DirCit.
Grazie ancora per il tuo impegno.

F.D.



Realmente enorme la manifestazione di ieri a Parigi. Due milioni di persone con 50 capi di Stato a guidarle. Ma, ma… Una volta in presenza di manifestazioni analoghe si diceva: Tutti uniti, tutti insieme! Ma quello non è il padrone? Bé, io penso che Wolinski e compagni, dal luogo dove si trovano, abbiano osservato sconcertati e anche disgustati la presenza in loro onore alla oceanica manifestazione di non pochi di quei capi di Stato. Bisognerà stare attenti a non perdere, nel separare e distinguere, la propria capacità di giudizio. L’unanimismo è spesso per le canaglie il miglior nascondiglio.
G.C.Marchesini


sono d'accordo
Quello che dice Umberto e' musica per le mie orecchie



In sostanza Umberto ripropone la tesi di Spengler del tramonto dell' occidente che poi in tedesco e' Abenlandes quindi proprio la terra del tramonto
Le societa' sono come organismi , nascono, crescono e muiono
Hanno una durata di circa mille anni
L'occidente potremmo dire che nasce con Carlo Magno o giu' di li
Carlo Magno quello cristianissimo che decapitava i Sassoni quindi siamo li siamo arrivati al capolinea
Difatti quest' onore di decapitare chi non la pensa come te e' passato all' astro nascente dell'ISIS che l' America pensa di poter sconfiggere solo con i droni e non mettendo gli scarponi per terra
Questo fino a che c'e ObamaChe se poi arriva un Bush veramente si salvi chi puo
I valori sono dei coefficienti sociali che dovrebbero servire per permettere lle societa' di funzionare un po'
Non dico bene ma almeno un po'.
Invece mi sembra che siano saltati un po tutti e dovunque.
Come si dice: Se Atene piange Sparta non ride
Noi , quelli della terra del tramonto piangiamo ,ma dove e' che si ride?
saluti
L. M.
 
Caro Umberto,
la sensazione che mi ha prodotto il tuo ultimo (non ti dico i precedenti) scritto (giustamente da te stesso castigato privandolo di oggetto) sta tra la rabbia e la voglia di darti un picchio sul naso.
Ragione per cui, non starò lì a filosofare per convincerti che hai scritto una marea di luoghi comuni che non rendono onore alla tua intelligenza. Dovrebbe suscitarti qualche domanda la completa e entusiastica, nonché accompagnata da commento scritto, concordanza di GCM.
E' tempo che noto con dispetto e spesso con raccapriccio che l'aria DirCit è diventata di un platonismo imperante e infantile: se la realtà si sposta dalla perfezione si deve trovare e criticare illique et immediate il responsabile del misfatto, magari inventandoselo.
Una delle voci raccolte a Parigi ha detto: "I terroristi sono stati reclutati dal MOSSAD per infangare i mussulmani". Mi aspetto che questa affermazione raccolga più di un appoggio tra di noi, perché dai vostri scritti mi aspetto ormai di tutto.
Anche io sono europeo, anche io ho viaggiato e ho provato nostalgia per l'Europa quando ne ero lontano e gioia nel riconoscermi a mio agio in qualunque dei suoi diversi paesi. Ebbene? devo sentirmi in colpa se siamo stati capaci di creare questa situazione? Che non c'è negli USA (Obama disperso?), in sud America, in Giappone o altrove?
A chi pensa che le cose debbano solo essere perfette, consiglio di rileggere la prof.ssa Montalcini nel suo Elogio dell'Imperfezione, nel richiamarsi alla mente il mito della caverna e nello smettere di tafazzarsi per gioco.
Tu non affetti (cito ex-Papo) proprio niente, a mio parere, tranne la tua capacità di cogitare e quindi di essere: ieri è stata una grande giornata nella quale a) l'Europa era presente, viva e rigogliosa, b) i capi di Stato erano tanti, ciascuno con le proprie magagne in spalla, ma è stato grande poterli mettere tutti insieme in una piazza di Europa, c) non c'erano solo vecchi sfiduciati e criticoni di sé e degli altri come te da qualche tempo (e come me, ma solo a volte), d) e, più importante di tutti, la piazza-Europa era piena di giovani che con quel freddo ci sono andati accompagnati dai loro vecchi davanti alla TV nei salotti.
Per cui, Umberto, smettila di affettarti il pene, sciogliti in un sorriso compiaciuto e orgoglioso di quanto abbiamo fatto e ancora facciamo, non cedere a quelli che vedono un punto nero su un foglio bianco per amore di farsi belli a dire male e vedi se riesci a recuperare a un ragionamento umano quall'anima in pena di GCM per il quale chiederò a Francesco I° una preghiera speciale.
Sono stato duro? Beh, stavolta te lo sei meritato. E chi sono io per deciderlo? Sono quello che firma e ne prende la responsabilità. Ciao.
 
P.M.
 
Bene , P.. Vedremo se da quei vecchi, giovanilmente assieme ( e con poca- o forse mixed- security) sostenuti da ( dicitur) un milione di persone, e da tabnti tanti giovani ( ex Piero) vi sara´qualcuno che riuscirà a dare in corpo ideale e valoriale a quel carapace al momento VUOTO.

Forse, come colui che nega la speranza, per proteggersi dalla conseguente delusione, non vedo nelle manifestazioni di Parigi altro che una fase velleitaria ( meglio quella che niente) possibilmente prodroma di una fase volontaria ( non voluttaria- la mia sdillesia mi aveva fatto sctivere " volttuttaria" che potrebbe essere un drammatico ma predittivo errore di battitura)

E vero. Esistono piu declinazione della democrazia. Coi canoni di oggi, nemmeno la democrazia di Pericle sarbba tanto democratica. Ma si fa quel che si puo e quello era quanto era possibile allora.

Quale `e il modello compatibile con l"islam? Considerando che anche dell' Islam esitono piu declinazioni, delle quali una , amorevole a pacifica ( "Salam " significa , come "SHalom" Pace), ma esite anche quella dclinazione che incita alla conquista ed alla islamizzazione del mondo con la spada)

E quindi ancora un volta: dobbiamo inventarci qualcosa che si voglia imitare nei significati, non nel lusso sfrenato dei petrodollari, con i quali si scimmiotta una ipotetica civilta americana, o con quelle forme da essa declinate miranti al benessere materiale che abbiamo noi euriopei senza averne il diritto " culturale")

Mala tempora currebunt!
 
F.P.
 

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