13 gennaio 2015

LA TURCHIA E' INAFFIDABILE

 
Come se non bastassero i Paesi del Maghreb che si rendono complici dei trafficanti di immigrati,prestando le loro coste e girando la testa per far finta di non vedere i reati che quotidianamente si compiono nei propri territori e nei  propri mari,ora ci si mette anche la Turchia a coprire questo traffico illegale.
Il Governo Turco,guidato dall'ineffabile e poco democratico Erdogan, presta,facendo finta di nulla, le proprie coste per far salpare le carrette del mare cariche di uomini,donne e bambini disperati alla volta dell'Europa,con primo approdo l'Italia.
Non nuova a queste performance che vanno esattamente in senso contrario rispetto al percorso di integrazione nell'Unione Europea (si pensi,una per tutte,all'occupazione di quasi la metà del territorio della Repubblica di Cipro,Pasese membro dell'Unione Europea),la Turchia si dimostra ancora una volta poco affidabile e sicuramente non pronta ad entrare nel consesso europeo.
Hanno un bel da fare i vari leader europei a corteggiare la Turchia,in prima fila  i nostri ,prima Berlusconi,persino testimone di nozze di una delle figlie di Erdogan,ed ora Renzi,sia nella sua veste di Capo di Governo italiano come anche di Presidente di turno dell'Unione Europea.
Ancora molto strada deve fare la Turchia perchè possa allinearsi agli standard europei e ,con queste premesse,francamente non ne vediamo il traguardo.
 
Proponiamo ai nostri lettori un articolo sull'argomento pubblicato nella newletter di Affari Internazionali.
D.F.
 
Navi fantasma dalla Turchia, nuovi scenari, vecchi problemi
Fabio Caffio
07/01/2015
più piccolopiù grande.
Lo scenario dell'immigrazione via mare sta cambiando. A mostrarlo è stato l'arrivo, a fine 2014, due vecchi mercantili carichi di profughi provenienti dalla Turchia, Ezadeen e Blue Sky M. In Italia il pericolo era già noto, ma né l'Unione europea (Ue) né la Grecia ne avevano tenuto conto.

Eppure le carrette hanno a lungo navigato nelle acque greche. Naturale quindi che un greco come Dimitris Avramopoulos, commissario Ue all'immigrazione, abbia subito reagito preannunciando che la lotta a questi traffici sarà, per la Ue, una "priorità".

Navi fantasma
L'impiego di mercantili di grosso tonnellaggio trasportanti centinaia di migranti non è però una novità. Basta ricordare Vlora, il mercantile albanese che da Durazzo giunse a Bari nel 1991 con ventimila clandestini, o la nave Monica con bandiera di Tonga che nel 2002 si presentò davanti a Catania con mille migranti curdi.

Simili fatti presuppongono un impiego fraudolento di navi dall'incerta nazionalità e con equipaggi di fortuna in teoria possibile da stati in preda al caos o a conflitti interni. Diverso il caso in cui la partenza avvenga da paesi pienamente sovrani.

Omissioni turche
La Turchia non è certo la Somalia o la Libia le cui coste non sono sorvegliate. Di qui il sospetto che l'imbarco di profughi su navi senza bandiera e non idonee a navigare, essendo attività giuridicamente inammissibile, risponda a logiche politiche.

Uno stato che non garantisca il rispetto nelle sue acque delle regole per la sicurezza della navigazione stabilite dall'Organizzazione marittima internazionale (Imo) si rende responsabile di un illecito.

Ben ha fatto perciò l'Italia - come dichiarato dal Ministro dell’interno Angelino Alfano - a richiamare la Turchia al rispetto dei suoi obblighi internazionali.

Ezadeen e Blue Sky M
I mercantili Ezadeen e Blue Sky M. hanno navigato a lungo in acque territoriali della Grecia. Tant'è che le forze marittime di quel paese avevano addirittura ispezionato la Blue Sky M. in vicinanza di Corfù, dichiarando di non aver rilevato irregolarità.



Presunta rotta dei due mercantili provenienti dai porti turchi di Didim e Mersin.

Eguale la sottovalutazione da parte greca dei rischi dell'Ezadeen, mercantile privo di documenti al comando di criminali comuni che ha transitato a lungo in zone costiere, sfuggendo apparentemente a qualsiasi dispositivo di controllo del traffico marittimo.

Sicurezza marittima europea
Nel groviglio di nodi della questione migratoria, la sicurezza dei mari adiacenti all'Europa presenta una rilevanza notevole. Lo scorso anno, il Consiglio Ue ha varato la Strategia di sicurezza marittima europea.

L'ambizioso progetto, ora in attesa di essere implementato con uno specifico piano di azione, avrà il suo banco di prova nel fenomeno delle navi ombra coinvolte nel traffico di migranti.

Non sono ancora chiare le intenzioni del Commissario Ue all'immigrazione, ma è chiaro che dovrà per prima cosa esigere dal suo paese una maggior attenzione alla sicurezza marittima. Non senza valutare la reale efficacia del tanto decantato sistema europeo di sorveglianza delle frontiere (Eurosur) volto a impedire ingressi illegali nelle acque comunitarie.

Lotta al traffico di esseri umani
Da anni si parla di avviare una cooperazione mediterranea per evitare il proliferare della tratta di migranti nel quadro della lotta al crimine organizzato.

L'Italia a suo tempo si impegnò parecchio per l'approvazione nel 2000 del Protocollo di Palermo sul traffico di migranti via mare.

Non è sicuro che la Ue voglia intraprendere azioni per promuoverne l'applicazione con i paesi di partenza al fine di evitare la commissione delle condotte criminose. Anche perché i trattati Ue non prevedono una competenza comunitaria esclusiva.

Sembra invece che l'Italia, come dichiarato da Alfano, abbia avviato già una cooperazione in materia con Turchia ed Egitto. Se così fosse, c’è da auspicare che l'azione italiana non sia confinata nello stretto ambito della attività del Ministero dell'interno, ma assuma una veste adeguata, nel quadro della politica estera del paese.

Attore irrequieto e imprevedibile, la Turchia è in rotta con molti stati confinanti a cominciare da Cipro per via delle questioni energetiche del Mar di Levante.
L'appoggio incondizionato della Ue alle ambizioni cipriote e ai paralleli interessi greci non fa certo ben sperare nella capacità del Commissario Ue all'immigrazione di gestire al meglio i rapporti con la Turchia per i temi migratori e di sicurezza marittima.

Essendo scevra da riserve di principio, l’iniziativa diplomatica italiana nei confronti della Turchia è decisiva e imprescindibile.

 
Fabio Caffio
 Ufficiale della Marina Militare in congedo, esperto di diritto internazionale marittimo. -
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