La "vittoria mutilata" incombe sui diritti dei gay.
Unioni civili sì, adozione del figlio del partner no. E
questo l'esito sconfortante di una battaglia di civiltà, dove
hanno perso gli omosessuali e gli eterosessuali sostenitori e
vinto gli intransigenti. Cioè, quelli del "mai il canguro"
(Grillini) o del "mai la votazione per emendamenti" (PD). La
ragione di partito sopravanza sempre quella sociale. Nessuno
rinuncia a un proprio vantaggio - o a un danno dell'avversario -
per fare la cosa giusta. Tra soddisfazione e soluzione, prevale
sempre la prima.
E allora è qui che serve l'opinione pubblica.
E' in questi casi che si deve far capire ai partiti che se
fanno gli intransigenti loro, lo saremo anche noi elettori,
quando ci sarà da votare e ancora prima con campagne dal basso.
E' triste ammetterlo, ma la domanda di tutele sta traslocando
dai partiti a Change.org. Aumenta l'astensionismo, ma aumenta
anche la sottoscrizione di appelli. La petizione on-line è la
nuova forma di auto-rappresentanza extraparlamentare. E - per
una democrazia parlamentare - non è un buon segno.
Massimo Marnetto
www.libertaegiustizia.it
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