Le
intercettazioni di WikiLeaks stanno assumendo l’assurdo ruolo di una
rinnovata visibilità del conclamato
pluripregiudicato Berlusconi.
Ovviamente i suoi
scagnozzi da Brunetta a Romani, da Gasparri a Santanchè & C. parlano solo delle intercettazioni di carattere
politico, ma trascurano le affermazioni più importanti, quelle che documentano
il livello criminale dell’ex presidente del
consiglio.
Hanno anche la faccia di
bronzo di chiedere una indagine parlamentare, ma solo sui temi che interessano
loro per accreditare la favoletta di un complotto contro quel governo, del quale
lo stesso Berlusconi si è servito per
“profittare personalmente e lautamente di molti degli accordi nel
settore energetico tra l’Italia e la Russia”.
Leggiamo, infatti, nel
dettagliato resoconto pubblicato da L’ Espresso, una affermazione che lascia
interdetti, stante la gravità che vi si afferma e che qui riporto
integralmente:
Per gli americani non era chiaro cosa Valentini (uomo di fiducia
dell’allora presidente del consiglio, distaccato in Russia a spese pubbliche,
per curare gli interessi di Berlusconi
-non dell’Italia- n.d.r.) facesse esattamente a Mosca, «ma si
vocifera ampiamente che curi gli interessi di Berlusconi in Russia». Nel
cablogramma, la diplomazia di via Veneto riferiva che i contatti degli Usa sia
nel partito dell'allora premier sia nel centro sinistra credessero che «Berlusconi e i suoi compari stessero
approfittando personalmente e lautamente di molti degli accordi nel settore
energetico tra l'Italia e la Russia».
La
successiva affermazione, ottenuta da informazioni sia tra personaggi della
stessa FI, che del centrosinistra, denuncia chiaramente che Berlusconi e i suoi
compari stessero approfittando
personalmente e lautamente di molti degli accordi nel settore energetico tra
l'Italia e la Russia.
Ciò fa
riferimento a quanto sostenuto in questi ultimi anni secondo cui l’Italia paga
il gas e il petrolio russo il 20% in più delle altre nazioni europee.
Una
maggiorazione del 20% a carico dei
consumatori italiani, significa un consistente aumento del costo dell’energia,
che colpisce le famiglie e, principalmente, le imprese.
Un
calcolo per difetto ci indica un maggior esborso di 180 euro l’anno per
famiglia, considerando una unità “familiare” anche le industrie; una media
ponderata riporta il maggior esborso che grava su 20 milioni di unità familiari,
che a 180 euro per unità diventano 3 miliardi e 600 milioni di maggior costo per
ogni anno, e di possibile guadagno di Berlusconi e dei suoi compari.
Nasce
il problema di documentare questi maggiori costi, perché “le carte” si
troverebbero in Russia , per cui una indagine conoscitiva troverebbe
insormontabili ostacoli da parte di Putin, identificabile come uno dei
“compari”; transazioni estero su estero, specialmente se dovesse trattarsi di
una delle tante “isole felici”, potrebbero non lasciare traccia facilmente
recuperabile.
Ci
rimane l’affermazione proveniente dalle
intercettazioni degli americani, delle quali nessuno osa parlare, né a
livello di stampa né, tanto meno, a livello politico.
Le urla
che denunciano un complotto servono solo a distogliere l’attenzione dal ben più
grave conflitto di interessi messo
in atto da una banda di malfattori.
Rosario
Amico Roxas
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