2 febbraio 2016

VILLA BLANC:RIFLESSIONI AMARE ASPETTANDO IL CONSIGLIO DI STATO

Marchesini ha tenuto recentemente una lezione su Villa Blanc ad alcune classi dell'istituto comprensivo Winckelmann , dietro invito della scuola . La sua lezione è stata seguita con molta attenzione e partecipazione dagli studenti che hanno visto sempre la a Villa dietro le transenne. Loro chiusi negli spazi angusti della scuola e lì proprio davanti tantro spazio verde inaccessibile perchè sbarrato.
Quelle che seguono sono le riflessioni di Gian Carlo.
D.F. 




Giacomo Boni, archeologo e uomo d'arte e cultura  al quale il barone Blanc a fine Ottocento aveva dato incarico di costruirgli una dimora con Villa centrale e sette villini  immersi nel verde di un parco sulla Nomentana, il tutto ricavato dai 4 ettari acquistati a Pietro Aglieri, che li coltivava a vigna, Giacomo Boni, dicevo, uomo che aveva il culto della bellezza, pensò di creare e racchiudere dentro Villa Blanc il meglio delle forme eleganti e belle di allora, E quindi nel parco mise a dimora le essenze arboree di basso e alto fusto più pregiate, e per la Villa al centro del parco, in ambienti funzionali alle esigenze degli ospiti, scelse e utilizzò il meglio di materiali, pietre, marmi e metalli lavorati secondo le forme e gli stili che primeggiavano  all'epoca. Villa Blanc divenne così una struttura unica dentro un parco stupendo. La sintesi di quanto di meglio il mondo allora avesse espresso.
Ora la Luiss, Università privata di Confindustria, con il via libera ottenuto nel 2011 dalla Giunta Alemanno, sta trasformando quello che sopra ho  sinteticamente descritto, un unicum arboreo e architettonico  di grande pregio, in una sede per corsi di alta finanza destinati a 900 manager che avranno a disposizione all'interno, per le loro auto, otto parcheggi. La cosa produrrà di sicuro molto denaro - e se no, che corsi di alta finanza sarebbero... 
Villa Blanc sta  così per essere piegata e sottomessa allo spirito mercantile dei tempi.  Il che, come scelta e risultato,  al Comitato Villa Blanc, ai sette soci che hanno fatto ricorso  prima al TAR e ora al Consiglio di Stato, ai seimila cittadini che hanno firmato un analogo rifiuto, alla totalità dei consiglieri municipali e comunali che l'hanno sottoscritto,  evidentemente non piace affatto. Il progetto della Luiss non dovrebbe neppure piacere al Consiglio di Stato, visti i vincoli che tutelano l'integrità del parco boschivo, e quanto dispone il PRG per la destinazione della Villa, dei suoi spazi e servizi, a vantaggio delle esigenze dei ragazzi della scuola dell'obbligo.  Rispettiamo i diritti della proprietà privata: non però al punto che essa possa calpestare i vincoli ribaditi nel tempo e le norme del Piano Regolatore. Altrimenti qui verrebbe accettato e sancito che ognuno può fare ciò che  gli pare. E che a determinarlo è il lucro privato, a scapito dell'interesse pubblico. Il sindaco Marino e l'assessore Caudo  stavano tentando di produrre, tra le due dimensioni, la mediazione migliore. Non ne hanno avuto il tempo.
Oggi di Villa Blanc e dei suoi cento anni di storia i ragazzi e le ragazze delle scuole di Piazza Winckelmann sanno solo che si tratta di un «grande bosco».
I manager che pagano possono godersela entrandoci in macchina. I ragazzini che studiano  a pochi metri, ristretti in spazi stitici, non ne sanno nulla. 
Così funziona l'attuale società?
Gian Carlo M.

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