Prove tecniche di collaborazione: alla vigilia delle prossime amministrative i cittadini e le associazioni "dal basso" si rendono protagonisti e promotori di iniziative finalizzate a migliorare la qualità dei servizi pubblici e stimolano la discussione avanzando proposte o spolverandole e tirandole fuori dai cassetti e dal dimenticatorio. E' il caso di questa bellissima e quanto mai opportuna iniziativa svoltasi il 12 marzo in cui cittadini ed associazioni si sono fatti portavoce di una richiesta di mobilità che potrebbe essere di grande vantaggio per tutta la comunità cittadina. Quello che fa pensare è che una delibera, che recipiva questa proposta ed approvata nel 2006, sia passata inapplicata per tre consiliature senza che nessun assessore alla mobilità o Sindaco se ne facesse carico non diciamo con la sua applicazione ma almeno con un suo conto economico di fattibilità.Fortunatamente i cittadini non dimenticano e sono tornati in strada il 12 marzo per chiedere a gran voce di essere ascoltati. Come al solito la base si rivela più consapevole e matura dei suoi amministratori.
Domenico Fischetto
Sabato 12 marzo alle 11 molti cittadini e associazioni, si sono ritrovati al Parco
Madre Teresa di Calcutta a Centocelle per celebrare i dieci anni della
delibera di iniziativa popolare 37/06 approvata all’unanimità dal
Consiglio comunale per la realizzazione dell’infrastruttura tramviaria
Saxa Rubra-Togliatti-Laurentina.
All’evento hanno aderito più di 40 associazioni partecipative e
comitati di cittadini di tutta Roma, tra cui ProgettoRoma. Molte sono le singole personalità
della politica, dell’urbanistica, dell’Università che hanno dato fin qui
il loro appoggio. La manifestazione ha ottenuto anche l’adesione e il
patrocinio del VII e del V Municipio.
“Questo
è già un successo e anche il segno – dice Marcello Paolozza che guidò
il comitato promotore della delibera nel 2005 – che i cittadini non
hanno dimenticato quella battaglia di dieci anni fa, in cui furono
raccolte da 40 comitati e associazioni cittadine e certificate, una ad
una, quasi undicimila firme per far discutere e, infine, approvare la
delibera di iniziativa popolare”.
“L’infrastruttura tramviaria – sottolinea Maurizio Battisti
coordinatore della Comunità Territoriale del VII Municipio – metterebbe
in rete tutte le linee radiali su ferro attualmente esistenti da nord a
est e a sud di Roma: Ferrovia Roma Nord, Fl1, Metro B1, Metro B, Fl2,
Tram sulla Prenestina, Metro C, Tramvia Termini–Pantano, Metro A,
Fl4-6-7-8 Metro B.
LA VICENDA – L’idea del tram piacque subito.
Quasi undicimila cittadini, dieci anni fa, ne intuirono immediatamente
le potenzialità. E nel volgere di pochi giorni sottoscrissero una
proposta di delibera popolare. Il documento, arrivato in Aula Giulio
Cesare, è stato anche votato dall’Assemblea Capitolina. Poi però è
rimasto per due lustri nei cassetti del Campidoglio. Se n’è smesso di
parlare, almeno a livello istituzionale, finchè il Municipio VII non ha
deciso di riprendere in mano la questione. Il Parlamentino di Cinecittà,
su proposta del Movimento Cinque Stelle, lo scorso aprile è tornato ad
affrontare il tema. E tutte le forze politiche, di maggioranza come di
opposizione, hanno deciso di sottoscrivere un documento con cui si è
chiesto di avviare, finalmente, l’iter necessario a verificare la
fattibilità della linea tramviaria.
TRAM E AREE VERDI
– C’è un altro aspetto che non è stato sufficientemente sottolineato. E
che invece il Comitato promotore della manifestazione ha evidenziato. Il tram “Saxa
Rubra-Togliatti-Laurentina, insieme al ferro connetterebbe in rete anche
la cintura dei Parchi: la Riserva naturale della Marcigliana, il Parco
delle Sabine, il Parco Talenti, il Parco Petroselli, il Parco Urbano di
Aguzzano, la Riserva naturale della Valle dell’Aniene, il Parco Giovanni
Palatucci (Tor Tre Teste), il Parco di Centocelle, il Parco degli
Acquedotti e quello che lo comprende dell’Appia antica, tutti ricchi di
presenze archeologiche e storiche di grande valore”. In definitiva,
raggiungere un’area verde senza ricorrere al mezzo privato, diverrebbe
fattibile per una consistente porzione di residenti. “L’infrastruttura
di mobilità attraverserebbe infatti tangenzialmente quartieri popolati
da circa un milione di abitanti”.
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