9 marzo 2016

LA TURCHIA E L'UNIONE EUROPEA: IPOCRISIA E FASCISMO


 Pubblichiamo una lucida riflessione di Umberto Pradella su quanto accade nell'Unione Europea in questi giorni in cui si sta negoziando il finanziamento europeo  alla Turchia per l'assistenza o meglio il contenimento dei profughi che premono ai suoi confini.
Umberto ci fa riflettere cosa comporta chiedere aiuto alla Turchia e ci fa riflettere anche sullo stato della democrazia in alcuni paesi membri dell'Unione.
Ci permettiamo di integrare quanto detto sulla Turchia , aggiungendo che, tra i tanti crimini odiosi messi in pratica dal regime turco , rimane irrisolta la questione dell'invasione della Repubblica di Cipro nel 1974, durante la quale la Turchia , oltre al gravissimo fatto di aver invaso un paese libero e democratico, si è macchiata di delitti orriìbili, come assassini e strupri, i cui responsabili non sono mai stati condannati . 
La Turchia anche per questo non deve entrare nell'Unione Europea. L'attuale regime che la governa è un regime autoritario ed antidemocratico. L'Unione Europea è debole anche di memoria, se nella contingenza dei problemi sollevata dall'ondata dei profughi , dimentica i precedenti odiosi di cui si è macchiata la Turchia.
Domenico Fischetto

 IPOCRISIA E FASCISMO

L’ipocrisia è dote fondamentale della maggioranza dei politici. Per questo sembra inutile affaticarsi e discuterne (per questo non commento mai o quasi, i trionfalismi governativi).
Ci sono momenti però, nei quali, non tanto l’ipocrisia, ma il sospetto che il politico che abbaia, ci giudichi tanto stupidi da ingoiare qualunque baggianata, basta che sia detta con i toni giusti, mi irrita profondamente.
Al ricatto della Turchia, che vorrebbe il doppio del convenuto per non spingere in mare un milione di disperati e che chiede omaggio al regime oscurantista e dispotico di Erdogan (che ha chiuso e rimesso nelle edicole, trasformato in strumento ossequiente, il maggior giornale di opposizione, bombarda i Curdi, incarcera gli oppositori...), l’Europa si inchina ma, per bocca del nostro presidente del consiglio, lancia un serio ammonimento: si ricordi, la Turchia, che per far parte della UE, si deve superare l’esame severo del rispetto della libertà di opinione e di espressione. Mai sarà consentito che sia messo il bavaglio all’opposizione democratica, alla stampa e ai mezzi di comunicazione. Renzi ha parlato per sè, ma anche dando voce agli altri politici  che reggono le sorti d’Europa.
Quale è l’Europa che lancia moniti?
Quella della Polonia di Kaczynski, che fa carne di porco della opposizione, che decide il controllo “legale” dell’uso della rete da parte degli utenti, perseguita i gay e le femministe....? (Nel parlamento europeo il partito di governo polacco è nel raggruppamento dei Conservatori e Riformisti in cui milita anche il partito dell’ex berlusconiano Fitto)    .
Quella di Victor Orban, che queste cose le ha gia fatte tutte e processa gli intellettuali come nemici della patria “che screditano il paese” e a cui deve essere tolta la cittadinanza,e che dice pubblicamente, sfidandola, all’Europa, che sostituirà la democrazia nel suo paese perchè “l’unità nazionale non è questione di volontà, è questione di forza”, nello stesso momento in cui chiede a UE e FMI crediti indispensabili a evitare una bancarotta di tipo ellenico? ( nel parlamento europeo, il partito di Orban fa parte dei Popolari Europei)
Così l’Europa fa la faccia d’arme alla Turchia  (sperando che non si arrabbi) mentre mercanteggia con la Gran Bretagna,per concederle di godere di tutti i vantaggi dell’Unione senza sottoporsi ai doveri relativi  e, strizzando l’occhio, dà buffetti formali ai fascisti di Polonia e di Ungheria, sempre per accontentare noi,  il volgo.
E’ la rivincita del nazionalismo fascista un poco ovunque (cresce in Danimarca, in Finlandia, nei Paesi Baltici...) che odia la democrazia e si sottopone volentieri alla finanza..
Così annuncio (come se gliene fregasse qualche cosa a qualcuno) le decisioni e le speranze che ho lungamente maturato:
·        Non ho votato alle primarie del PD
·        Non voterò alle amministrative di Roma
·        Voterò “no” al referendum sulle riforme costituzionali
·        Se fosse necessario voterei contro la permanenza della G.B. nella UE
·        Idem per l’ammissione nella UE, della Turchia
·        Se fosse possibile, voterei per l’espulsione della Polonia e dell’Ungheria dalla UE
Umberto Pradella


I COMMENTI

Grazie Umberto per lo stimolante compendio.
Ma: espellere dalla UE Polonia e Ungheria, e negare la permanenza o l'ingresso di GB e Turchia, basterebbe a salvare e sanare il resto di un'Europa  essa stessa inadeguata e malata? 
E sulla guerra dichiarata all'Isis con bombardamenti e sbarco in Libia? 
E sull'amicizia dichiarata di Renzi all'Egitto di Al Sisi, malgrado torture e uccisione di Giulio Regeni,  per non ostacolare l'Eni? 
E sull'ascesa trionfale alle primarie in USA dell'osceno Donald Trump? 
E, a proposito di sudditanza alla finanza, sulle losche vicende di Banca Etruria che coinvolgono i genitori di Renzi e Boschi, e sull'80% dei soci risparmiatori della Banca Popolare di Vicenza che sottoscrivono obbedienti la trasformazione dell'istituto in Spa accettando che le loro azioni crollino da 65 a 6,5 euro, quando  in galera dovrebbero finire i dilapidatori dei loro risparmi, Zonin e gli altri amministratori?
Una postilla finale: capisco e condivido il rifiuto a partecipare alle primarie romane di un PD diretto da imbroglioni farlocchi (vedi le 4000 schede bianche e nulle infilate nelle urne per mascherare il flop di partecipazione), ma in presenza probabile di una Lista civica promossa da Fassina, Civati, Bray e Marino, perché rifiutarsi di votarla?
Una buona giornata
G.C.M.

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