Siamo molto legati a San Lorenzo, alla sua storia , ai suoi colori, alla passione con cui ha combattuto e combatte ancora mille battaglie.Raccogliere la memoria che si può disperdere in mille rivoli e raccontarcela con semplicità e con amore sincero è quanto hanno fatto Rosella Salvia e Rolando Galluzzi . Una serie di preziose testimonianze che ci portano per mano nel quartiere e ci indicano le pietre, i monumenti, i luoghi, le donne e gli uomini che sono stati testimoni ma anche protagonisti della storia del quartiere.Per chi ama Roma, è una lettura imperdibile.
D.F.
C’era una volta San Lorenzo.
Storie
volti e segreti di un rione popolare
C’era una
volta San Lorenzo.
Storie volti
e segreti di un rione popolare
Sibilla
Aleramo, che si recò a San Lorenzo durante il suo soggiorno nel 1899, così descrive il luogo e la gente che vi
abitava “…e negli anditi dei portoni già si obliava il sole; si salivano delle
scale, chiazzate d’acqua, buie, e ai lati dei pianerottoli s’aprivano corridoi
neri, e da questi uscivano donne scarmigliate, il seno mal coperto da camicie
sudicie, lo sguardo ostile…e dalle stanze spalancate esalavano odori
insopportabili, e dall’intero casamento, in basso, in alto, uscivano strilli,
lamenti, richiami…” (Sibilla Aleramo “Una donna”. Feltrinelli,…..pag. ….) e
pur nella staordinaria povertà degli esordi di questa piccola porzione di Roma il
quartiere è un unicum nella storia della città: solo qui si trovano i ballatoi
e le case di ringhiera, solo in questo quadrante convive l’architettura
razionalista con quella delle case popolari del sottoproletariato urbano di
fine ottocento. Qui c’è il Verano, il primo grande cimitero dell’Urbe, ora
monumentale; qui, il 6 gennaio del 1907 a via dei Marsi, Maria Montessori
realizza la prima casa per bambini, tutt’ora funzionante.
Le diverse
anime della città sono raccontate in un libro “San Lorenzo, luoghi storia e
memorie”, a cura di Rossella De Salvia e Rolando Galluzzi (Ponte Sisto
Edizioni, pagine 264, 12€); una raccolta di testimonianze, ricordi, articoli e
punti di vista di persone famose o meno coinvolte nella vita del vecchio
quartiere divenuto “village” con l’espandersi dell’Università. Nutrita è la
pattuglia di architetti che ne narrano lo sviluppo urbanistico (Marcello
Pazzaglini), delle fabbriche ora scomparse (Antonello Sotgia), narrazioni
autobriografiche (Franco Purini); lo storiografo Mario Sanfilippo descrive lo
sviluppo storico dagli albori ad oggi. Pino Mancini, il barbiere di via di
Porta Labicana, ci offre uno spaccato della gioventù sanlorenzina del
dopoguerra; cosi come vengono proposte le figure di due “grandi” concittadini
Padre Libero Raganella e Gaetano Bordoni, quasi un Don Camillo e Peppone che il
quartiere ancora ricorda con enorme rispetto. Tarzanetto ci racconta, come
fosse oggi, le giornate trascorse a San Lorenzo con Pierpaolo Pasolini, Franco
Citti e gli altri “ragazzi” tra ricche “magnate” e partite a pallone sulla
piazza del mercato. Il prof, Paolo
Portone ci offre le sue riflessioni esoteriche su Villa Dominici, costruita nel
‘700 sulle Mura Aureliane mentre Marco Lodoli ci intrattiene con il nasone
d’oro a via dei Volsci. Roberta Martinelli, giovane storica prematuramente
scomparsa, prende per mano il lettore e lo conduce in un percorso ricco e
inesplorato: da Porta Tiburtina, a palazzo Sartorio, al Pastificio Cerere, alla
Basilica San Lorenzo fuori le mura e tanto altro. Vera chicca del volume è la
narrazione del rapporto con San Lorenzo di quattro donne uniche ed eccezionali:
la pedagogista Maria Montessori, la scrittrice Elsa Morante, la biologa
femminista Simonetta Tosi e Ia partigiana Idamis Bravetti. Dalla lettura del
libro si possono apprezzare tre giovani autori quali Francesco Gallo, Arianna
Cangelosi e Ludovica Popescu che si cimentano in racconti su Palazzo Lamperini.
Infine la lettura si conclude con le poesie di Elio Filippo Accrocca, Giuseppe Ungaretti e Francesco De Gregori. Un
testo che si legge tutto d’un fiato. Buona lettura.
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