Rifugiati Siriani
Proviamo
vergogna per noi e per i nostri governi
quando assistiamo, nel caldo delle nostre case e dei nostri letti,
circondati dalle nostre certezze e dalle nostre sicurezze, folle enormi di
migranti che cercano un riparo, asilo, rifugio. Ma con quale coscienza si possono
ricacciare indietro , verso dove non si sa, uomini , donne e bambini che sono
fuggiti dalle loro case, dal loro Paese, dai loro affetti per cercare di
salvare la propria vita ed avere una possbilità di riscatto, di futuro più dignitoso per sé e per i propri figli?
Siamo stufi dell’ipocrisia
di tutti i governi, di quest’Europa della finanza e delle banche e che si
divide, spacca il capello in quattro, quando si tratta di dare aiuto, di tendere
una mano, di accogliere.
Ma con che
coraggio diciamo noi si possono guardare queste immagini in cui si vedono folle
marciare verso l’ignoto, con i piedi nudi nel
fango, attraversare fiumi in piena? Con che coraggio si possono guardare
le persone annegare, soffrire, morire? E’
un’umanità la nostra che lascia che questa povera gente vaghi senza meta in
cerca di un rifugio, di un po’ di calore senza reagire veramente , senza tendere
la mano per salvare e soccorrere? Ci fa tristemente riflettere il pensiero che ci si stringe
tutt’intorno quando si commemora la Shoah e gli orrori criminali nazi-fascisti
mentre ci si volta dall’altra parte ora davanti a questa sofferenza immane di
tanta gente? Non è forse la stessa cosa? Non sono forse queste persone vittime
di regimi criminali, di prepotenze e di soprusi? Non pagano forse con la vita? Non
sono di fatto dei deportati e i campi profughi non sono dei campi di
concentramento? La storia purtroppo sta ripetendo i suoi orrori e noi facciamo
finta di non accorgersene. Cosa aspettiamo, noi cittadini europei di
commemorare le vittime di questo olocausto fra 40 anni , ponendo corone davanti
a mute lapidi o lanciandole in mare come ha fatto il Papa, o installando nuove
pietre di inciampo? E’ ora che ci dobbiamo dare da fare.E’ ora che dobbiamo
aiutare queste popolazioni, è ora che la nostra solidarietà e la nostra
accoglienza deve essere messa alla prova.
E’ ora che
questa gente ha bisogno di noi.
Ora e non domani.
Domenico Fischetto
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