4 maggio 2016

IL FACCIA A FACCIA DEI CANDIDATI SINDACO AL MATTATOIO

                                                       (da sx) Giachetti, Raggi, Fassina

Ieri pomeriggio, nei grandi spazi all'aperto dell'Altra Economia dentro l'ex Mattatoio al Testaccio, si è tenuto l'atteso incontro-confronto dei tre candidati Sindaci al Comune di Roma: Virginia Raggi, Stefano Fassina, Roberto Giachetti. Gli altri tre, Meloni, Storace, Marchini, hanno declinato l'invito e a mio parere il loro rifiuto ha giovato al confronto. Ad ascoltare eravamo in diverse centinaia, all'incirca cinquecento. con le tifoserie dei singoli candidati pronte a sottolineare con i loro applausi le risposte. La mia impressione è che tra i tre, tutti preparati e nei loro interventi persuasivi e convincenti, non siano emerse differenze di linea sostanziali sul come Roma va rimessa in funzione nei suoi vari pezzi, comparti e dimensioni. Ma il confronto ha avuto l'andamento dello svolgimento di un compito un pò scolastico. Una domanda che non è stata loro posta, forse quella fondamentale, è questa: ma perché, se non ci vuole poi molto a capire cosa serve a Roma per funzionare come una moderna Capitale, Marino, che ci si era seriamente provato, è stato furiosamente cacciato? C'è stata al proposito una stecca sintomatica da parte di Giachetti, quando se n'è uscito affermando: noi del PD abbiamo chiuso la discarica di Malagrotta, provocando nel pubblico una risata beffarda in risposta. Ecco un ennesimo segnale che si vuole in fretta rimuovere Marino e la sua vicenda drammatica. E con lui Mafia Capitale e il commissariamento del partito romano principale - sia come numeri che responsabilità. Tra i tre devo dire che mi ha colpito Virginia Raggi per scioltezza nella capacità comunicativa e sicurezza nel fornire le sue risposte. Fassina dice cose indiscutibilmente giuste, ma un pò troppo da docente in un'aula accademica. Il che, nell'arena politica, non aiuta. Giachetti conferma una sua immagine stropicciata e malmostosa di qualcuno capitato lì un pò per caso, e a cui il ruolo è stato imposto.

Gian Carlo Marchesini

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