L'elezione a sindaco di Londra di Sadiq Kahn è un segno di speranza, da più punti di vista.
Ci dice che un musulmano può essere un democratico, smentendo
la retorica di destra che ritiene le due cose incompatibili.
Che le differenze etniche si armonizzano se i valori civili
si traducono in opportunità sociali.
Che la violenza delle minoranze escluse si previene con
l'integrazione basata su una buona istruzione.
Che la frustrazione che alimenta il terrorismo si disinnesca
con la dignità generata dalla giustizia sociale.
"Ha vinto la speranza sulla paura, l'unità sulla divisione", ha
detto Kahn appena eletto.
La sua storia è un raggio di sole nel plumbeo cielo dei
razzismi risorgenti in Europa. La sua esigente moderazione ha la
lungimiranza dello statista. La sua riconoscenza ai londinesi -
che hanno accolto suo padre, offrendogli un lavoro e una casa
popolare per la famiglia - esprime in filigrana un programma
politico di buona integrazione, fondato su welfare e dignità.
Dobbiamo ringraziare i londinesi progressisti per questo dono
di speranza. Che possiamo replicare in ogni nazione europea. Ma la
sinistra deve tornare a fare la sinistra con convinzione e
passione. Riscoprendo il valore differito degli investimenti
sociali, contro la cultura del subito o niente. E facendone un
punto di scontro esplicito con la destra che li vede come
"sprechi" da tagliare.
Così possiamo farcela. Credendoci e battendoci. Yes, we Kahn !
Massimo Marnetto
www.giustiziaeliberta.it
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