Fissata al 26 gennaio 2017 l'udienza per Villa Blanc presso il Consiglio di Stato. Un dibattimento che vede. in una moderna riedizione di Davide contro Golia (speriamo con lo stesso risultato), sette semplici cittadini e Italia Nostra contro la Luiss.
Il Comitato Villa Blanc, di cui i sette sono soci, ha inviato recentemente lo stato dell'arte della querelle , illustrandone i vari passaggi a cui la sorte della Villa è stata sottoposta. Sicuramente tanti e dove brilla in maniera indiscussa la supremazia dell'interesse privato rispetto all'interesse pubblico. E poco sarebbe il male se fosse solo la Luiss a difendere i propri interessi. Ci mancherebbe altro!. Quello che colpisce in questo breve riassunto , è la sottile complicità, mai dichiarata ma pur sempre presente, di cui la Luiss ha goduto da parte delle isituzioni pubbliche. Non per dolo ma certamente per colpa grave , da parte del Comune e del Municipio II in prima battuta, ma anche da parte della Soprintendenza e della Regione Lazio.Sempre pronti ad eccepire , ad essere in tutt'altre faccende affaccendate quando si trattava di prendere posizione ufficiale, girati dall'altra parte, hanno comunque utilizzato il loro potere in funzione sempre e comunque pro Luiss. Ultima la Soprintendenza ma anche la Regione Lazio.
La data fissata per l'udienza ci conforta però. Infatti per quella data il futuro Sindaco di Roma si sarà saldamente insediato al Campidoglio. E visti i proclami fatti in campagna elettorale da parte di quasi tutti i candidati, il prescelto non si potrà sottrarre a prendere posizione pubblica su Villa Blanc in maniera chiara e decisa in favore dell'interesse pubblico. Veramente così era stato anche nella consiliatura precedente. Poi i fatti hanno ridimensionato le posizioni e si è assistito a quel triste spettacolo meglio conosciuto come " muro di gomma".
Vedremo se anche questa volta si assisterà a questo squallido spettacolo. Noi comunque non staremo a guardare e ci faremo sentire. Siatene pur certi.
Raffaele Fischetto
Comitato Villa
Blanc
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c/o Studio Ortolani – Via G. Gatteschi, 32 – 00162 Roma
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L'ODISSEA DI VILLA BLANC
1)Dal 1973 al 2010
Villa Blanc è una delle
ultime ville patrizie superstiti a Roma. La villa fu costruita nel 1898 dal
barone Alberto Blanc, ministro degli esteri del governo Crispi su progetto
degli architetti Giacomo Boni ( il famoso archeologo del Foro Romano, sepolto
sul Palatino) e Umberto Mora, in stile eclettico con elementi anticipatori
dello stile liberty e parti che rievocano modelli medievali e
rinascimentali, con influenze
orientaleggianti e pregevoli manufatti
artistici. Include un parco di circa 4 ettari, un palazzo nobiliare di 56
stanze, 19 saloni, terrazze ecc. e altri sette edifici minori per un totale di
26 mila metri cubi. Già dal 1922 il Ministero della Pubblica Istruzione aveva
posto il vincolo di interesse storico e artistico.
La villa nel 1950 fu acquistata
dalla Società Generale Immobiliare per 180 milioni di lire e venduta nel 1972
alla Germania Federale – che voleva istallarvi la sua ambasciata - per 3
miliardi di lire. L'Immobiliare aveva fatto rimuovere nel 1954 il vincolo di
interesse storico sugli edifici del 1922 e si impegnava nel contratto a
rimuovere la destinazione urbanistica di “parco privato vincolato” che impediva
nuove costruzioni. La prospettiva che uno dei pochi spazi verdi venisse
definitivamente alienato e distrutto – a seguito di una proposta di delibera
della giunta comunale che permetteva alla Germania di demolire e ricostruire -
provocò una autentica insurrezione
cittadina ( comitato di quartiere, circoscrizione e associazioni ambientaliste
con Italia Nostra in testa, ma anche molte accademie di paesi esteri a Roma
nonché illustri esponenti della cultura tedesca a Roma). Si ottenne allora il
risultato auspicato : nel maggio 1974 il Comune adottava una variante di
piano regolatore da parco privato a parco pubblico - e quindi destinato all'esproprio - e nel
maggio 1976 il ministro dei beni culturali apponeva il vincolo monumentale in
base alla legge 1089 del 1939. A seguito della variante, la repubblica Federale
di Germania recedette dal contratto
Passano gli anni e il Comune
dimentica la villa, che subisce un progressivo degrado. Nel 1992 il Ministro
dei beni culturali Alberto Ronchey esercita
il diritto di prelazione per acquistare la villa – per 27 miliardi di lire – al
fine di destinare la palazzina nobile come sede del circolo ufficiali, che
doveva lasciare Palazzo Barberini. Era prevista comunque l'apertura del parco
ai cittadini nelle ore diurne. La congruità della cifra fu però contestata dai
verdi Rutelli e Scalia e il pm Giordano
emise avvisi di garanzia per il ministro Ronchey e il ministro delle finanze
Goria nonché ordini di custodia
cautelare per il Direttore Generale del Ministero dei Beni Culturali Sisinni ,
che finì in carcere nell'agosto 1993 insieme ad altri. Nonostante gli ordini di
arresto fossero revocati dopo solo alcuni giorni, il ministro Ronchey decise di
abbandonare il progetto.
Nel 1997 la villa venne posta in
vendita all'asta fallimentare ed
acquistata per 6 miliardi di lire dalla LUISS, in quanto l'allora ministro dei
beni culturali Valter Weltroni non esrcitò
il ditritto di prelazione. Nel 2001 – anno in cui iniziò l'attività del
Comitato Villa Blanc - la LUISS cercò di
ottenere il cambio di destinazione del
complesso ( da verde pubblico a servizi
universitari pubblici) e presentò un suo
piano di programma per Villa Blanc che ottenne l'approvazione del Commissario
Straordinario al Comune, non ratificata però dalla nuova giunta subentrata al
Campidoglio. Nel corso del 2003 il Comitato Villa Blanc presentò al Comune tramite il Municipio le proposte
per il mantenimento della destinazione a verde pubblico e la tutela della
integrità del complesso; queste istanze
furono poi recepite nel piano
regolatore del Comune di Roma del 2008
con la qualifica di “Villa storica” e la destinazione di tutto il complesso (
parco e edifici ) a verde pubblico e servizi pubblici locali ( che nel
campo dell'istruzione arrivano fino alla scuola dell'obbligo).
Vennero avviate trattative con il
Comune per la cessione, ma entrarono ben presto in una fase di stallo.
Nel 2007 entrò nella trattativa la LAMARO appalti con una ipotesi di
triangolazione che prevedeva la cessione di villa Blanc al Comune in cambio di
aree comunali per la costruzione del un campus alla Bufalotta insieme ad
ampliamenti della sede LUISS di via Panama. Questo progetto venne bocciato per
l'opposizione del IV Municipio ma anche per la posizione prevalente nel
consiglio di amministrazione della LUISS, orientata a espandere l'Università in
una zona centrale di Roma, per favorire l'afflusso degli studenti provenienti da fuori Roma ed evitare lo spostamento dei professori, già
operanti in centro. Amara conclusione:
la LUISS ottenne comunque una nuova sede per la sua Facoltà di Economia, la
LAMARO l'edificabilità delle aree della Bufalotta/Porta di Roma e il Comune di
Roma non ottenne Villa Blanc.
2)Dal 2011 a oggi
Nel gennaio 2011 la LUISS
ripresentò il progetto del 2001 per la costruzione del campus
post-universitario a villa Blanc, che oltre a alterare la destinazione degli
immobili, sfigura in particolare il parco della villa e lo sottrae
definitivamente alla fruizione del pubblico.
Sono previsti in particolare
: la realizzazione di ben 8 parcheggi
interni per oltre 5000 mq e una presenza
di 920 persone, la trasformazione delle serre in ristorante e degli edifici
minori in foresterie, la trasformazione dei viali interni in strade
transitabili alle auto ( per circa altri 5000 mq complessivi) .
Le conferenze dei servizi interna
ed esterna , convocate per l'esame del progetto, furono chiuse entro agosto
2011, con il parere favorevole sia della Sovrintendenza alla realizzazione dei
parcheggi in una villa storica che delle altre autorità convocate, tra cui
l'assessorato alla mobilità, che non considerò necessario la realizzazione di
una analisi di impatto sul traffico locale .Anche il III Municipio, che pure,
nella conferenza dei servizi interna,
aveva sollevato inizialmente il problema della incompatibilità con la
destinazione a verde pubblico e a servizi locali, non aveva fatto poi pervenire la propria opposizione definitiva entro i
termini, per cui venne assunto, secondo il principio del silenzio/assenso, parere favorevole.
Il 18 ottobre 2011 veniva emessa
una semplice “memoria di giunta” (e non
quindi una delibera )firmata soltanto dall'Assessore all'Urbanistica, in cui si riconosceva che la “Business school
“ proposta dalla L UISS rivestiva il
carattere di attrezzatura culturale, compresa tra quelle ammissibili
dall'articolo 85 comma 1 b delle norme tecniche di attuazione (NTA) del piano regolatore - che però indica
espressamente il limite delle scuole dell'obbligo per le aree a verde pubblico e servizi
locali. mentre l'istruzione universitaria
rientra nelle prescrizioni dell'articolo 83 delle NTA per i progetti di livello
urbano. La memoria concludeva dando mandato all'assessore all'Urbanistica a
concludere un accordo con la LUISS per la fruizione pubblica del complesso.
Sulla base di questa memoria il
29 novembre 2011 veniva firmata una convenzione fra l'assessore all'Urbanistica
del Comune di Roma Corsini e il Direttore Generale della LUISS Celli, in cui la
LUISS concedeva l'accesso del pubblico
al parco nei giorni festivi o comunque di chiusura della attività
universitaria, permetteva l'accesso del pubblico a uno dei parcheggi interni (
quello su via Marliano) e si impegnava a
rendere fruibile un'area riservata nella
zona più scoscesa del parco di soli circa 4500 mq per i giochi dei bambini (
interrompendo tra l'altro con una recinzione la unità del parco); il tutto però
subordinato alle esigenze, anche di orario , della LUISS.
Sulla base di quest'ultima
convenzione, il Dipartimento di programmazione e attuazione urbanistica del
Comune rilasciava alla LUISS in data 21 dicembre 2011 il permesso di
costruzione N° 766.
Contro questo permesso alcuni
rappresentanti (7) del Comitato Villa Blanc, l'Associazione Italia Nostra e altri
cittadini hanno presentato ricorso al TAR del Lazio in data 22 maggio 2012
contestando la procedura seguita per la approvazione di un progetto
non compatibile con la destinazione del Piano Regolatore di Roma a verde pubblico
e servizi pubblici di livello locale nonché con i vincoli imposti sul complesso
(*) e riaffermando la continuità della battaglia ideale portata avanti dai
cittadini per oltre 40 anni per l'acquisizione pubblica dell'intero parco ( la
prima destinazione a verde pubblico fu ottenuta nel 1974).
In data 21 dicembre 2012 sono iniziati i lavori
all'interno della villa. Il 1 febbraio 2013 il Comitato Villa Blanc – che ha
operato sotto diverse forme fin dal 1973 per la conservazione e la fruizione
pubblica della Villa - si è costituito formalmente in associazione.
A seguito delle numerose
iniziative della cittadinanza, il 27 marzo 2013 è stata approvata
all'unanimità in consiglio Comunale una mozione che impegnava il Sindaco e la
Giunta a modificare il protocollo d'intesa con la LUISS per assicurare,
tra l'altro, l'apertura della intera
area verde al pubblico tutti i giorni dall'alba al tramonto e la revisione dei
parcheggi interni al parco non compatibili con i vincoli esistenti.
Sempre su pressione del
Comitato è stata votata dal Consiglio
del Municipio II (ex II e III) in data 3/10/2013 una mozione che impegna il Presidente
e la Giunta Municipale, tra l'altro, a promuovere e accompagnare l'azione del
Sindaco e della Giunta Comunale per verificare il permesso di costruire
rilasciato alla LUISS e per ottenere l'apertura della Villa al pubblico
dall'alba al tramonto tutti i giorni, in conformità al dettato del PRG che definisce la sua
destinazione a verde pubblico e servizi pubblici locali (art 85 delle NTA ).
Infine il 29/10/2013 è stata
votata all'unanimità dal Consiglio Comunale
una mozione che impegna il Sindaco a rivedere la procedura con cui è
stato autorizzato il progetto LUISS, a procedere alla revisione con il Comune e
a mettere in atto i provvedimenti necessari ad assicurare: l'apertura
dell'intero parco della Villa al pubblico dall'alba al tramonto; la fruizione
pubblica del complesso come previsto dall'art. 85 delle Norme tecniche di
Attuazione del Piano Regolatore (verde pubblico e servizi pubblici locali);
eliminazione dei parcheggi all'interno del parco salvo una dotazione minima di
servizio e riduzione al minimo della viabilità carrabile interna; sostituzione
dei previsti muri di cinta con cancellate perimetrali.
La sentenza del TAR emessa il
27 novembre 2013 ha respinto il ricorso con una sentenza sommaria che non è
entrata a pronunciarsi su molte delle questioni esposte e che ha travisato in
particolare la interpretazione delle norme tecniche di attuazione del Piano
Regolatore, per giustificare la creazione di un centro universitario ( a cui sono riservate aree di intersse
urbano previste dall'articolo 84 ) in una area che invece era destinata
espressamente a verde pubblico e servizi di interesse locale ( come previsto
dall'art. 85).
Contro la sentenza del TAR Italia
Nostra e i sette ricorrenti hanno presentato appello al Consiglio di Stato
il 26 maggio 2014.
Nell'Ottobre 2014 il Comitato ha
presentato un esposto alla Procura contro l'irregolarità delle procedure
rilasciate dal Dipartimento tutela ambientale e del verde del Comune di Roma,
in base alle quali sono stati abbattuti oltre 71 alberi nel corso degli ultimi
anni nel parco di Villa Blanc, nonostante sia protetto dal vincolo di zona
boscata. In particolare si evidenziava che nelle autorizzazioni non era
richiesto l'immediato reimpianto delle essenze abbattute, come di prassi in
tutti gli altri permessi e la mancanza del piano di assetto definitivo del
parco, che avrebbe dovuto essere approvato dalla Soprintendenza. Anche se nel febbraio 2015 l'esposto è stato
archiviato, nel Dicembre 2014 la LUISS ha finalmente presentato alla
Soprintendenza il progetto di sistemazione del Parco, che, a tutt'oggi, è
all'esame della Soprintendenza BAC.
Nel gennaio 2015 il
Sindaco Marino, a seguito delle pressioni del Comitato, ha scritto una lettera al
Direttore Generale della LUISS per chiedere un incontro anche con i cittadini
alfine di arrivare ad una soluzione equa del problema di Villa Blanc, senza
però ottenere risposta.
L'udienza del Consiglio di Stato,
fissata al 7 luglio 2015, nella quale il relatore prescelto dal Presidente del Consiglio di Stato per
l'esposizione del caso aveva effettuato attività di docenza in seminari e corsi organizzati
dalla LUISS, venne rinviata anche per appurare la possibilità di un efficace
intervento della Giunta Comunale a
risolvere il caso, intervento che però non si è mai verificato per le note vicende (dimissioni del Sindaco e della Giunta). In
quell'occasione il Comitato Villa Blanc e i ricorrenti hanno lanciato un
appello agli esponenti delle Istituzioni e della cultura, in particolare in
ambito politico, giuridico e urbanistico, e alle associazioni dei cittadini
impegnati attivamente nella difesa dei beni comuni, per sostenere le motivazioni del ricorso al
Consiglio di Stato.
Nell'ottobre 2015 il Comitato
Villa Blanc ha avuto notizia notizia che la Soprintendente per il Comune di Roma, arch.
Renata Codello, aveva trasmesso un parere alla Regione sul piano di assetto del
parco proposto dalla LUISS e ne ha chiesto l'accesso agli atti.
Solo nel marzo 2016, dopo
aver vinto forti e ripetute resistenze burocratiche, il Comitato è venuto in
possesso di tale parere della Soprintendenza, che conferma la suddivisione del
parco in due, nonostante sia tutelato come un unicum dai vincoli di legge imposti sul complesso e annulla di
fatto l'applicazione del vincolo di rispetto della situazione preesistente
nella zona del parco su cui non insiste direttamente l'Università. In attesa
della nuova udienza al Consiglio di Stato, il Comitato ha avviato contatti con
la Regione Lazio, per opporsi al rilascio di autorizzazioni per l'abbattimento
di numerosi alberi nel parco di Villa Blanc, secondo quanto contenuto nel piano
LUISS autorizzato dalla Soprintendenza, in contraddizione con l'esistenza del
vincolo di area boscata.
15 maggio 2016
Comitato Villa Blanc
Presidente-
Adolfo Rinaldi
tel
3487840528
(*)Il
parco della Villa venne dichiarato di notevole interesse sin dal 1920
(L.364/1909 e L 688/1912). Il 17.06.1953
il Ministero della P:I. decretò il notevole interesse del parco per la sua
pregiata vegetazione nell'ambito urbano (L1497/39). Lo stesso Ministero il
19/05/1976 dichiarò gli immobili della
Villa di particolare importanza (L.1089/39). Il 17/671983 il complesso venne
dichiarato di notevole interesse pubblico (L.1497/39). Infine il 2.10/1992
tutto il complesso venne dichiarato patrimonio omogeneo da tutelare dal
Ministero per i beni culturali e ambientali ( (L1089/39). Nel PTPR della
Regione Lazio il Parco è vincolato come
“area boscata”.
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