Sabato 7 maggio si terrà una grande manifestazione per dire no all'accordo TTIP USA-Europa. Per saperne di più ,pubblichiamo il Marnetto Qotidiano che con estrema chiarezza ci spiega di cosa si tratta.
D.F
Roma 7 maggio 2016
ore 14.00 ritrovo in Piazza della Repubblica
corteo verso piazza San Giovanni
In Germania l'opinione pubblica si è già mobilitata.
Il Marnetto Quotidiano
Dopo il sorpasso della finanza sulla
politica, rischiamo anche quello del commercio.
La pubblicazione dei documenti segreti da parte di Greenpeace
ha trasformato il TTIP da sigla del "Transatlantic Trade and
Investment Partnership", a un perentorio "Ti Tengo In Pugno", che
gli USA vogliono proclamare all'Europa, per imporre la priorità
del commercio sulla tutela della salute e delle condizioni di
lavoro.
Per dirla ancora più brutalmente, il Ttip prevedrebbe, la fine
del principio di precauzione, che in Europa impone di non
commercializzare prodotti alimentari (o di altra natura) per i
quali non vi sia l'assoluta certezza di innocuità per la pubblica
salute. Con il Ttip, nel dubbio, non si blocca ma intanto si
vende; poi se il cibo si rivela nocivo, si ritira. Non solo, ma
gli americani non vogliono saperne di marchi di qualità (Doc, Dop,
ecc.), che possano danneggiare il dilagare della quantità. Il cibo
diventa così mangime per umani, venduto a basso prezzo, bassa
qualità, bassa sicurezza.
Ma lo scempio si abbatte anche sulle tutele sociali. Se per
esempio, entra in vigore una legge successiva alla stipula di
trattati commerciali in favore degli operai dello stato contraente
(più riposo, tutele, salario, ecc.) questa può essere impugnata
dalle "company" per il danno provocato da condizioni meno
favorevoli al loro profitto di quelle iniziali. Non solo, ma la
giurisdizione di queste vertenze è affidata ad arbitrati privati.
Queste ed altre condizioni capestro fanno capire perché queste
trattative vengono svolte nel più assoluto segreto.
Perché se i popoli europei sapessero fino in fondo che stanno
cedendo la propria sovranità politica a vantaggio di pochi grandi
multinazionali, si solleverebbero. Così come si sono ribellati
(tardi) alla finanza, che - senza regole a tutela del pubblico
interesse - con le sue bolle speculative ha drenato ricchezze
immani nelle tasche di pochi e innescato una crisi da cui non
riusciamo ad uscire. Anche perché gli speculatori - con la
complicità di amministratori ignoranti - hanno minato i patrimoni
pubblici di derivati, pronti a far esplodere bilanci di intere
comunità.
Insomma la nostra sovranità è sotto attacco. E su più fronti.
Voglio togliercela con trattati internazionali di commercio
iniquo, con leggi nazionali elettorali accentratrici del potere,
con riforme costituzionali che sterilizzano la rappresentanza e
sottomettono il parlamento al governo del maggioritario
autoritario. Stiamo con gli occhi aperti. O in pochi anni saremo
cittadini lesi, obesi e indifesi.
Massimo Marnetto
Il Marnetto Quotidiano
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