comunicato stampa UIL - RUA
Enti di ricerca, rivolta precari. "Dopo il Jobs Act oltre al danno, la beffa"
Enti di ricerca, precari in rivolta. "Chiediamo stagione straordinaria di stabilizzazione"
Da tempo chiediamo stagione straordinaria di stabilizzazione per assorbire i precari storici degli Enti di Ricerca"
“Il problema del precariato, conseguente alle scelte in materia di contenimento della spesa pubblica e al blocco delle assunzioni (o alle assunzioni col contagocce, in percentuale rispetto ai pensionamenti) è un esempio feroce di come rinviare i problemi non sia una opzione ripetibile all’infinito. Lo dimostra la situazione di precari della Pubblica Amministrazione che oltre al danno di un’esistenza precaria rischiano di subire la beffa di trovarsi, a breve, senza lavoro”. Lo dichiara la Segretaria generale della UIL RUA Sonia Ostrica che aggiunge: “Le sentenze della Corte di giustizia europea e il Jobs Act stanno stringendo il cappio al collo dei precari della PA e in particolare a quelli degli Enti di Ricerca”.
“I contratti Co.co.co, infatti, dal 1 gennaio 2017 potranno riguardare solo le cosiddette collaborazioni ‘genuine’, mentre i tempi determinati sono sottoposti allo stringente obbligo dei 36 mesi che, secondo alcune interpretazioni, sono un vincolo insuperabile e assoluto. I troppi vincoli non hanno consentito risultati apprezzabili nonostante il varo di alcuni provvedimenti più favorevoli (es legge Dalia)”, spiega la sindacalista che precisa: “Da tempo chiediamo una stagione straordinaria di stabilizzazioni cui far seguire un regime ordinario di assunzioni: questo è l’unico percorso che può consentire di assorbire i precari degli Enti di Ricerca - forza lavoro in molti casi ultradecennale che assieme al personale di ruolo ha retto funzioni ed attività pubbliche nel periodo più buio della crisi - e che può dare respiro all’esigenza di attività, servizi e funzioni pubbliche indispensabili per i cittadini svolte con l’obiettivo del progresso attraverso la ricerca e l’innovazione”.
“L’invito a ‘risolvere’ il problema del precariato contenuta nelle raccomandazioni e sentenze non può tradursi con la semplice ‘fuoriuscita’ dei precari dalle istituzioni - conclude Sonia Ostrica -. E’ necessario che a partire dalla prossima legge di stabilità siano individuati percorsi e scadenze che consentano di dare certezze sia ai lavoratori che alle istituzioni”.
“I contratti Co.co.co, infatti, dal 1 gennaio 2017 potranno riguardare solo le cosiddette collaborazioni ‘genuine’, mentre i tempi determinati sono sottoposti allo stringente obbligo dei 36 mesi che, secondo alcune interpretazioni, sono un vincolo insuperabile e assoluto. I troppi vincoli non hanno consentito risultati apprezzabili nonostante il varo di alcuni provvedimenti più favorevoli (es legge Dalia)”, spiega la sindacalista che precisa: “Da tempo chiediamo una stagione straordinaria di stabilizzazioni cui far seguire un regime ordinario di assunzioni: questo è l’unico percorso che può consentire di assorbire i precari degli Enti di Ricerca - forza lavoro in molti casi ultradecennale che assieme al personale di ruolo ha retto funzioni ed attività pubbliche nel periodo più buio della crisi - e che può dare respiro all’esigenza di attività, servizi e funzioni pubbliche indispensabili per i cittadini svolte con l’obiettivo del progresso attraverso la ricerca e l’innovazione”.
“L’invito a ‘risolvere’ il problema del precariato contenuta nelle raccomandazioni e sentenze non può tradursi con la semplice ‘fuoriuscita’ dei precari dalle istituzioni - conclude Sonia Ostrica -. E’ necessario che a partire dalla prossima legge di stabilità siano individuati percorsi e scadenze che consentano di dare certezze sia ai lavoratori che alle istituzioni”.
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