I consiglieri dei 121 Comuni della Città Metropolitana eleggeranno il Consiglio Metropolitano il prossimo 9 ottobre.
Il silenzio sui programmi e le problematiche aperte nella costituzione e per lo sviluppo della Città metropolitana hanno indotto il Circolo Fratelli Rosselli a redigere un appello, rivolto agli elettori del Consiglio Metropolitano alle Amministrazioni locali, alle Associazioni dei Comuni, ad Associazioni culturali, politiche e sindacali per una riflessione comune.
IL CIRCOLO FRATELLI ROSSELLI
PER LA CITTÀ METROPOLITANA DI ROMA
La Città
Metropolitana prefigura un nuovo modello di partecipazione democratica alla
gestione delle complesse problematiche sociali ed economiche di un'area
territoriale vasta.
Un'area
già interessata da forti interrelazioni che, per la prima volta, si trovano ad
avere un unico riferimento istituzionale, espressione di tutte la autonomie
comunali presenti al suo interno.
Le Città
Metropolitane divengono i soggetti istituzionali capaci di catalizzare lo
sviluppo economico e sociale dal momento che - grazie alle realtà, spesso alle
eccellenze, presenti al loro interno - offrono importanti opportunità in
termini di crescita, attrazione degli investimenti e competitività.
La
responsabilità per la realizzazione di questa configurazione e di questi
obiettivi ricade sul Consiglio metropolitano che, a Roma, sarà eletto nel
prossimo ottobre.
Il
Consiglio metropolitano dovrà rendere coerente il sistema politico di governo
dell’area metropolitana con le effettive condizioni dell’assetto attuale e
delle necessità di cambiamento del territorio e delle comunità di cittadini che
lo abitano.
Nell’impiego
delle risorse (trasporti, lavoro, servizi pubblici, ecc.), così come nell’esperienza
di vita quotidiana, i riferimenti principali sono sempre più legati alle
relazioni che si stabiliscono tra i Comuni, che non hanno finora trovato la
sede politica e di decisione adeguata alla dimensione e ai caratteri dei
problemi: di fronte al rapidissimo mutamento delle esigenze della società,
dell’economia, della vita di ciascuno di noi.
Le comunità che abitano e lavorano nell’area romana si
trovano ad esprimere i principi degli obiettivi e delle scelte attraverso il
voto del prossimo ottobre: tale espressione è affidata ai Sindaci e ai
Consiglieri comunali dei 121 Comuni che costituiscono la Città Metropolitana di
Roma, che assumono la responsabilità di contemperare le volontà dei Comuni che
amministrano con la visione generale, indispensabile per giungere con successo
alla effettuazione delle scelte.
Si apre una sede di partecipazione inedita per i Comuni e per
i cittadini che deve realizzarsi fin dai primi atti della nuova Amministrazione: l’atto fondamentale è il Piano
strategico, atto di indirizzo per il governo della Città Metropolitana e
per le funzioni dei Comuni.
Il Piano strategico deve fornire indicazioni di lungo
periodo per lo sviluppo, la gestione e la distribuzione delle risorse, intese
nella loro interezza economica, sociale e culturale.
Il Piano non va inteso come sommatoria di piani settoriali -
ancorché presenti e qualificati - ma come strumento innovativo per la realizzazione
di una istituzione moderna che operi le scelte programmatiche e gestionali nel
rispetto dello sviluppo dell’intero territorio.
L’esercizio delle funzioni di competenza della Città
metropolitana, intese in termini complementari e integrati - con particolare
riferimento alle strutture di comunicazione, alle reti di servizi e ai rapporti
con le istituzioni locali, regionali e nazionali - costituisce l’elemento
caratteristico della funzione innovativa di questa nuova istituzione.
Le modalità di attuazione del piano triennale e della
gestione finanziaria ed amministrativa sono condizionate dalla partecipazione
dei Comuni e dalla effettiva rappresentanza dei cittadini negli
organi della Città metropolitana.
Il Consiglio
metropolitano - che sarà eletto
il prossimo ottobre, con una elezione
indiretta che non dà rappresentanza ai territori né coinvolge i Consigli municipali di Roma - dovrà cimentarsi
nella individuazione di criteri di rappresentanza territoriale che consentano, con elezioni
indirette, di costituire un Consiglio metropolitano federale che
assuma coerentemente la responsabilità degli obiettivi e delle scelte da
effettuare.
Con tali indicazioni il Consiglio metropolitano potrà
contribuire alla legislazione nazionale per le elezioni degli organi
metropolitani.
Gli argomenti indicati richiedono un approfondimento
operativo e costante da svolgere con tempestività: il Circolo Fratelli Rosselli,
già da tempo impegnato su questa complessa tematica, intende contribuire ai
lavori e alle elaborazioni del Consiglio Metropolitano e dei suoi organi e iniziare,
con il presente documento, una riflessione con le Amministrazioni locali, le
Associazioni dei Comuni, altre Associazioni culturali, politiche e sindacali.
Roma, 19 settembre
2016
da http://www.cittametropolitanaroma.gov.it/la-citta-metropolitana
La Città metropolitana
La Città metropolitana
La Città metropolitana di Roma Capitale rappresenta un ente territoriale di area vasta, che persegue le seguenti finalità istituzionali generali:
- cura dello sviluppo strategico del territorio metropolitano;
- promozione e gestione integrata dei servizi, delle infrastrutture e delle reti di comunicazione di interesse della città metropolitana;
- cura delle relazioni istituzionali afferenti al proprio livello, ivi comprese quelle con le città e le aree metropolitane europee.
- promozione e gestione integrata dei servizi, delle infrastrutture e delle reti di comunicazione di interesse della città metropolitana;
- cura delle relazioni istituzionali afferenti al proprio livello, ivi comprese quelle con le città e le aree metropolitane europee.
Alle Città metropolitane sono attribuite, oltre alle funzioni fondamentali delle Province e quelle ad esse assegnate nell’ambito del processo di riordino delle funzioni provinciali, le seguenti funzioni fondamentali:
a) adozione e aggiornamento annuale di un piano strategico triennale del territorio metropolitano, che costituisce atto di indirizzo per l'Ente e per l'esercizio delle funzioni dei Comuni e delle Unioni di Comuni compresi nel predetto territorio, anche in relazione all'esercizio di funzioni delegate o assegnate dalle Regioni, nel rispetto delle leggi delle Regioni nelle materie di loro competenza;
b) pianificazione territoriale generale, ivi comprese le strutture di comunicazione, le reti di servizi e delle infrastrutture appartenenti alla competenza della comunità metropolitana, anche fissando vincoli e obiettivi all'attività e all'esercizio delle funzioni dei Comuni compresi nel territorio metropolitano;
c) strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito metropolitano. D'intesa con i Comuni interessati la Città metropolitana può esercitare le funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive;
d) mobilità e viabilità, anche assicurando la compatibilità e la coerenza della pianificazione urbanistica comunale nell'ambito metropolitano;
e) promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale, anche assicurando sostegno e supporto alle attività economiche e di ricerca innovative e coerenti con la vocazione della Città metropolitana come delineata nel piano strategico del territorio di cui alla lettera a);
f) promozione e coordinamento dei sistemi di informatizzazione e di digitalizzazione in ambito metropolitano.
Lo Stato e le Regioni, ciascuno per le proprie competenze, possono attribuire ulteriori funzioni alle Città metropolitane in attuazione dei princìpi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza.
Il territorio della Città metropolitana di Roma Capitale coincide con quello della Provincia omonima, ferma restando l’iniziativa dei Comuni, ivi compresi i Comuni capoluogo delle Province limitrofe, ai sensi dell'articolo 133, primo comma, della Costituzione, per la modifica delle circoscrizioni provinciali limitrofe e per l'adesione alla Città metropolitana.
a) adozione e aggiornamento annuale di un piano strategico triennale del territorio metropolitano, che costituisce atto di indirizzo per l'Ente e per l'esercizio delle funzioni dei Comuni e delle Unioni di Comuni compresi nel predetto territorio, anche in relazione all'esercizio di funzioni delegate o assegnate dalle Regioni, nel rispetto delle leggi delle Regioni nelle materie di loro competenza;
b) pianificazione territoriale generale, ivi comprese le strutture di comunicazione, le reti di servizi e delle infrastrutture appartenenti alla competenza della comunità metropolitana, anche fissando vincoli e obiettivi all'attività e all'esercizio delle funzioni dei Comuni compresi nel territorio metropolitano;
c) strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito metropolitano. D'intesa con i Comuni interessati la Città metropolitana può esercitare le funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive;
d) mobilità e viabilità, anche assicurando la compatibilità e la coerenza della pianificazione urbanistica comunale nell'ambito metropolitano;
e) promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale, anche assicurando sostegno e supporto alle attività economiche e di ricerca innovative e coerenti con la vocazione della Città metropolitana come delineata nel piano strategico del territorio di cui alla lettera a);
f) promozione e coordinamento dei sistemi di informatizzazione e di digitalizzazione in ambito metropolitano.
Lo Stato e le Regioni, ciascuno per le proprie competenze, possono attribuire ulteriori funzioni alle Città metropolitane in attuazione dei princìpi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza.
Il territorio della Città metropolitana di Roma Capitale coincide con quello della Provincia omonima, ferma restando l’iniziativa dei Comuni, ivi compresi i Comuni capoluogo delle Province limitrofe, ai sensi dell'articolo 133, primo comma, della Costituzione, per la modifica delle circoscrizioni provinciali limitrofe e per l'adesione alla Città metropolitana.
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