14 settembre 2016

Lettera di Massimo Marnetto all'Ambasciatore USA in Italia, John Phillips



Condividiamo e sottoscriviamo la lettera inviata all'ambasciatore USA in Italia , John Philips, da Massimo Marnetto, di Libertà e Giustizia. Ci dovremo comunque abituare: più si avvicinerà la data del referendum, peraltro non ancora fissata dal nostro "efficiente" premier, e più aumenteranno le pressioni e le ingerenze. Questa dichiarazione  dell'ambasciatore USA non poteva  passare sotto silenzio.Le reazioni sono state tante e diversificate. Ha fatto bene Massimo a scrivergli ricordandogli l'abc della diplomazia.
Comunque il fronte del NO lo ringrazia per l'inconsapevole assist.

 

D.F.

Lettera di Massimo Marnetto all'Ambasciatore degli Stati Uniti John Phillips


John Philips, Ambasciatore USA in Italia
Ambasciatore  John Phillips,            

per l'amicizia che lega molti italiani e me agli Usa, devo manifestare la mia delusione per il suo intervento di parte, rispetto al voto nel referendum che interesserà la Costituzione italiana. Lei ha ignorato una delle regole basilari della diplomazia, che è la non ingerenza nelle dispute politiche interne allo stato in cui si svolge la propria missione. E' un grave errore che non mi sarei aspettato da una persona del suo ruolo. Perché implica una mancanza di rispetto e considerazione, non consone ad un ambasciatore.

Ora, non è tanto la gaffe ad allarmare, ma la motivazione che la muove. Ovvero, la pretesa preminenza degli interessi delle aziende di uno stato, rispetto ai principi cardine della democrazia di un altro stato. Questa visione è inaccettabile. E mina la stessa stabilità che lei - a parole - ha posto come elemento qualificante della sua infelice dichiarazione. Non a caso, infatti, gran parte dei cittadini europei respinge questa stessa impostazione, che si ritrova nei trattati Ttip, così lesivi della sovranità degli stati contraenti rispetto ad aziende multinazionali, da prevedere l'inedita la subalternità della politica a contratti commerciali.

Ambasciatore  John Phillips,
lei è stato un ottimo avvocato. Fare l'ambasciatore è un altro lavoro. Che richiede intelligenza emotiva, ovvero capire in anticipo le conseguenze delle proprie affermazioni. Questa è una qualità in cui lei ha enormi margini di miglioramento. Torni al suo studio legale, accompagnato dai nostri migliori auguri per la ripresa della sua attività.

Con vigilanza democratica,
Massimo Marnetto


Il commento di Gian Carlo Marchesini
da un post sulla sua pagina fb

L'ambasciatore degli Stati Uniti a Roma - dopo Goldman Sachs e Jp Morgan - ci invita a votare Sì alla riforma della Costituzione confezionata da Renzi, Boschi e Verdini. All'ambasciatore presterei anche un cortese ascolto, laddove però ci fornisse una qualche informazione utile, lui che può, per capire chi furono i mandanti e e gli esecutori di stragi come quelle di Piazza Fontana, il treno Italicus a San Benedetto del Tronto, Piazza della Loggia a Brescia - e magari, già che ci siamo, su quelle di Aldo Moro e la sua scorta e dell'aereo abbattuto a Ustica. Ce ne sarebbero di stragi a decine e decine ancora, ma noi, per cominciare, ci accontenteremmo pure. A meno che l'ambasciatore arrogante non intenda trattarci da colonia o da cortile di casa. E in fine ci sta una domanda: ma tanti potenti che soccorrono Renzi, amano la democrazia o la nostra sudditanza?

GCM

Il commento di Paolo Grippo

L'inopportunità dell'intervento dell'ambasciatore americano rischia di trasformarsi in un boomerang e di portare acqua al NO.
Penso che l'accenno di Marchesini alle stragi sia un tantino fuori tema. Ci h risparmiato un accenno al sindaco marino ed al suo " non vi deluderò"
Al di là di questa confusione segnalo che Violante, che qualcosa capirà di parlamento e delle sue regole, si è pronunciato dichiaratamente a favore del SI.
Detto questo, le parole dell'ambasciatore americano sono semplicemente banali; erano trenta anni che si voleva ridurre l'anomalia della parità perfetta. l'ha fatta Renzi? non va bene. ma se l'avesse fatta D'Alema avrebbe trovato migliore accoglienza? e se l'avesse fatta Berlusconi? 
 



 

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