Viviamo in un Paese di paradossi: non siamo in grado di mantenere in maniera decente l’esistente e ci lanciamo in nuove sfide. Non ci riferiamo alla boutade del Ponte sullo stretto di Messina rilanciato dal nostro ineffabile premier che ormai ci ha abituato ai colpi di scena. Pur di vincere il referendum fino al 4 dicembre chissà quante se ne inventerà. Poi se la coerenza se la mette sotto la suola delle scarpe per lui e i suoi non è un problema perché ormai ci ha fatto l’abitudine .
Oggi vogliamo puntare l’attenzione sul protocollo di intesa
che il governo ha firmato per la costruzione del GRAB . Che cos’è? E’ un protocollo firmato dal Governo-Campidoglio per la realizzazione del
GRAB (Grande Raccordo Anulare delle Biciclette), la ciclovia di 44 chilometri
che porterà dal centro all’Appia Antica passando
per diversi quartieri e per i maggiori siti d’interesse
storico-artistico-archeologico
Sulle prime uno può pensare che è una grande idea, che è in
linea con quel pensiero ambientalista che ormai in questi anni si è fatto largo
prepotentemente nelle coscienze dei cittadini. Invece basta girare pagina e
guardare quello che succede sempre a casa nostra, Roma , per renderci conto che
il GRAB è una grande operazione ma di ambientalista ha ben poco se non le
intenzioni.
Infatti proprio in questi giorni abbiamo letto l’impegno e il
sudore che molti volontari hanno profuso per pulire la pista ciclabile sul
Tevere, abbandonata a se stessa da tempo. Dove l’incuria e la inciviltà la
facevano da padroni sono intervenuti questi volontari animati solo da buona
volontà e da nessun interesse particolare, se non quello di rendere fruibile e sicura
una pista ciclabile ormai negata da tanto tempo.
Pagine e pagine sono
state stampate e messe in rete per sottolineare l’impegno civico di questi
cittadini che assolutamente privi di qualsiasi appoggio pubblico, ci
mancherebbe, hanno preso pala e piccone, ramazza e secchioni, e si sono puliti
la pista.
Allora sorge spontanea una domanda: ma prima di imbarcarsi in
impegni più grandi di noi e che certamente una volta finiti , abbiamo seri dubbi che si sapranno
mantenere in condizioni di decoro e di sicurezza decenti, perché il Governo
insieme all’amministrazione comunale non si preoccupano di tenere in ordine l’esistente?
Se è dimostrato che uno non è capace , non si ravvede, l’accanimento terapeutico
in questo caso nuove e stimolanti come anche costose iniziative, è inutile e
dannoso.
Ci vuole un po’ di umiltà , come sempre, e consapevolezza dei
propri limiti. Sbandierare nuovi progetti e non saper mantenere quello che uno
già ha, è una palese dimostrazione di fallimento annunciato.
Domenico Fischetto
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