Oggi vogliamo puntare l’attenzione sul protocollo di intesa
che il governo ha firmato per la costruzione del GRAB . Che cos’è? E’ un protocollo firmato dal Governo-Campidoglio per la realizzazione del
GRAB (Grande Raccordo Anulare delle Biciclette), la ciclovia di 44 chilometri
che porterà dal centro all’Appia Antica passando
per diversi quartieri e per i maggiori siti d’interesse
storico-artistico-archeologico
Sulle prime uno può pensare che è una grande idea, che è in
linea con quel pensiero ambientalista che ormai in questi anni si è fatto largo
prepotentemente nelle coscienze dei cittadini. Invece basta girare pagina e
guardare quello che succede sempre a casa nostra, Roma , per renderci conto che
il GRAB è una grande operazione ma di ambientalista ha ben poco se non le
intenzioni.
Infatti proprio in questi giorni abbiamo letto l’impegno e il
sudore che molti volontari hanno profuso per pulire la pista ciclabile sul
Tevere, abbandonata a se stessa da tempo. Dove l’incuria e la inciviltà la
facevano da padroni sono intervenuti questi volontari animati solo da buona
volontà e da nessun interesse particolare, se non quello di rendere fruibile e sicura
una pista ciclabile ormai negata da tanto tempo.
Pagine e pagine sono
state stampate e messe in rete per sottolineare l’impegno civico di questi
cittadini che assolutamente privi di qualsiasi appoggio pubblico, ci
mancherebbe, hanno preso pala e piccone, ramazza e secchioni, e si sono puliti
la pista.
Allora sorge spontanea una domanda: ma prima di imbarcarsi in
impegni più grandi di noi e che certamente una volta finiti , abbiamo seri dubbi che si sapranno
mantenere in condizioni di decoro e di sicurezza decenti, perché il Governo
insieme all’amministrazione comunale non si preoccupano di tenere in ordine l’esistente?
Se è dimostrato che uno non è capace , non si ravvede, l’accanimento terapeutico
in questo caso nuove e stimolanti come anche costose iniziative, è inutile e
dannoso.
Ci vuole un po’ di umiltà , come sempre, e consapevolezza dei
propri limiti. Sbandierare nuovi progetti e non saper mantenere quello che uno
già ha, è una palese dimostrazione di fallimento annunciato.
Domenico Fischetto
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