La Gran Bretagna ha annunciato di non voler attivare la procedura di cui all’art.50 prima del 2017. Il che ha provocato l’irritato invito di Juncker a far presto. Si ha l’impressione che di fronte alla reazione negativa di società di rating, investitori e imprese, e alle nuove spinte separatiste interne, la Gran Bretagna, abbia intenzione di iniziare una manovra dilatoria destinata, sfortunatamente, a procrastinare l’incertezza sul mercato dell’Unione Europea. Il disegno ...potrebbe avere diversi obiettivi. Se si dovesse dar credito alla buona fede dei governanti d’oltre Manica, potrebbe essere quello di prendere tempo per mettere in campo le misure più idonee per ammortizzare gli effetti negativi della Brexit, il cui inatteso successo, evidentemente, ha colto impreparati gli stessi proponenti. Oppure potrebbe essere quello di attendere gli sviluppi del negoziato sul TTIP per rientrare, con il patrocinio strategico degli Stati Uniti, in un’area di libero commercio transatlantico che gli garantisca, comunque, lo sbocco sul mercato continentale. Per altro verso, lo scopo potrebbe essere quello, di rinfocolare le spinte euroscettiche negli altri Stati membri per indebolire il processo di ricompattamento che sembra essersi creato sul continente, a valle dell’esito referendario. Per ultimo, e questa sarebbe l’ipotesi più malevola – e a pensar male si fa peccato ma…. - il Regno Unito potrebbe essere tentato di attuare una politica di “filibustering” per incagliare il funzionamento dell’Unione e forzare la mano alle sue controparti europee per mantenere i privilegi del libero accesso al mercato unico e del “passaporto bancario”, ma esimendosi dagli altri impegni sulla libera circolazione delle persone.Ovviamente cedere alle pretese della Gan Bretagna in questo negoziato verrebbe percepito dagli altri Stati membri come un "premio" all'uscita dall'Unione.....
Rif Raf
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