9 luglio 2016

DETTO,FATTO

LA PREMESSA
 
La lettera di Umberto a Giovanardi
    
 
La sua uscita, del 7 luglio 2016, al Senato, con la quale ha tentato di ridurre uno schifoso fatto di razzismo ad un gesto inconsulto di un povero squilibrato, dà la misura della sua statura politica.
Il giudizio sulla sua persona, quando il suo nome viene citato, oscilla tra l’ilarità contenuta, gli appellativi derisori e commenti desolati sulle sue capacità, non solo politiche.
Frequentando ambienti in cui l’educazione non è solo questione di forma, molti cercano di scusarla con contorcimenti linguistici e atteggiamenti misericordiosi che – onestamente -  peggiorano il giudizio complessivo sulla sua persona.
Personalmente non credo la si dovrebbe prendere sottogamba. Lei è un personaggio, forse folcloristico, come Cicciolina, ma pericoloso.
Dovrebbe leggere un pamphlet del compianto, grande, prof. Cipolla. Mi ricordo di averglielo già consigliato, ma la sua perseveranza nel dire sciocchezze politiche squalificanti senza accorgersene, mi fa pensare che non abbia seguito il mio suggerimento. Anche gli specchi potrebbero aiutare
Sono politici come lei che mi fanno disperare della possibilità di risollevarsi di questo paese.
Se lei è diventato professore e parlamentare, la situazione appare gravissima e probabilmente senza speranza.
Con profonda disistima
Umberto Pradella
 

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