19 luglio 2016

BUCATO A TORRE ARGENTINA

                                   Largo di Torre Argentina, 18 luglio 2016 (foto di M.Lepre)


Siccome conosciamo personalmente chi ha scattato queste foto, crediamo alla sua  autenticità. La città di Roma è in mano ai barbari. Non ci sono altre motivazioni. Non è possibile che in un posto, che più centrale non si può, non sia passata una volante dei vigili, dei carabinieri, di chi diavolo vi pare , pagato per tutelarci e difenderci non solo dalle violenze fisiche ma anche da questo tipo di violenza, più subdola e che lascia un segno indelebile nell’anima.
Mentre al Campidoglio, la nuova maggioranza  continua a trastullarsi e non si vede giorno quando finalmente comincerà a lavorare, e la Sindaca corre dove l’emergenza chiama, ora ci aspettiamo che vada a raccogliere i panni , naturalmente se sono asciutti, a Largo Argentina.

Noi pensiamo che episodi del genere non dovrebbero accadere punto e basta. E quando accadono devono essere repressi con la massima severità. Siamo stanchi di essere sempre comprensivi ed accoglienti. Con questo comportamento stiamo permettendo di uccidere Roma. Deve essere insegnato il rispetto della città che ti accoglie. E se questo insegnamento, esauriti i garbati inviti e le lusinghe, deve passare per un foglio di via, come si diceva una volta,  o una e più notti in guardina , ben venga. E un insegnamento dovrebbe essere impartito non solo a chi si rende protagonista di episodi di tale fatta, ma anche ai tutori dell’ordine delle varie armi  e grado. Devono essere richiamati al senso di responsabilità e di orgoglio  che gli impone la divisa che indossano. Devono camminare a piedi, e non passare veloci in macchina compulsando sul proprio tablet o ridendo e scherzando come se fossero ad una scampagnata. Questi signori devono sapere che la città li guarda e per certi versi li biasima. Possibile mai che non ci sia un coordinamento, una regia che dia disposizioni puntuali?

Siamo stanchi di assistere  alle violenze a cui è sottoposta la nostra città.

Domenico Fischetto

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