21 luglio 2016

LA LUISS SI ALLARGA NEL II MUNICIPIO

La Luiss non contenta di aver sottratto grazie alla complicità di politici "distratti" una villa storica e il suo parco alla cittadinanza, parliamo di Villa Blanc, acquisisce un altro importante spazio per i suoi studenti affittando un edificio, e ristrutturandolo per uso studentato, all'interno della proprietà della Fondazione Protettorato di S.Giuseppe, in Via Nomentana  Non c'è che dire : i suoi affaretti la Luiss se li sa fare proprio bene. Se poi questo avviene a scapito della cittadinanza, di bambini che frequentano una scuola compressi in angusti spazi o di immigrati che dormono per terra questo, giustamente , non è affar loro. Ci mancherebbe. Loro sono quelli che insegnano l'alta finanza mica la beneficenza!!
 E' affare però di chi occupa posizioni di responsabilità nelle istituzioni pubbliche  e che dovrebbero salvaguardare l'interesse pubblico perché quello è lo scopo per cui sono stati eletti. Invece no. Quando tocca a loro decidere guarda caso privilegiano il privato e non il pubblico, privilegiano i poteri  forti e non i deboli, gli oppressi e gli indifesi. Privilegiano il profitto e non la solidarietà.
Veramente sconfortante.
Pubblichiamo la ricostruzione della vicenda Luiss-Protettorato S.Giuseppe a firma di Gian Carlo Marchesini, che ringraziamo .
D.F.



Intorno a trasformazioni, contraddizioni e snaturamenti in atto in alcune delle risorse ambientali e storiche presenti sul territorio del II Municipio.
 
L'antefatto
La Regione Lazio e il Vicariato di Roma nominano i cinque membri che compongono il Consiglio di Amministrazione del Protettorato di San Giuseppe sito al 341 di Via Nomentana. Per l'esattezza due sono i consiglieri espressi dal Vicariato, tre quelli della Regione Lazio. Il Protettorato è dal 2003 una Fondazione, ente di diritto privato. Dal 1978, è stato riconosciuto come IPAB (Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza), E da oltre cento anni è orfanotrofio provvidenziale che, specialmente nei due dopoguerra, è arrivato ad accogliere centinaia e centinaia di orfani. Oggi ospita cinque Case Famiglia per una trentina di bambini e bambine, ragazzi e ragazze privi di adeguato sostegno famigliare, avvalendosi per gli oneri e le spese di un finanziamento pubblico. Inoltre beneficia di altri introiti dall'affitto della sua parte di territorio digradante verso Piazza Annibaliano, area dove è insediato e attivo un Circolo del Tennis, e di una propria ala laterale concessa in affitto alla scuola elementare Brasile.
I fatti
Ora, che sta accadendo? Succede che la Regione Lazio, per questioni di difficoltà al bilancio, ha deciso di lasciare l'ala centrale del Protettorato finora adibita, in cambio di un congruo affitto, a sede di alcuni dei suoi servizi sanitari. L'ala, un vasto palazzo di quattro piani con molte stanze, ampie soffitte e magazzini, rimane quindi vuota e potrebbe, coerentemente con la missione delll'istituzione, accogliere e ospitare, ad esempio, un centinaio dei migranti eritrei che gravitano su Via Cupa, con precedenza assoluta a mamme con bambini piccoli e ragazzi approdati soli in Italia. L'intera ala potrebbe così diventare centro di accoglienza e ospitalità più civile e meno provvisoria e precaria, e a tal fine l'Unione Europea è tenuta a pagare il giusto dovuto. D'altra parte il Protettorato non ha svolto per oltre un secolo, e non continua a svolgere, esattamente questa funzione?
L'irruzione espansionistica della LUISS, Università privata di Confindustria
E invece, a quale finalità sta per essere attrezzata e adibita quello centrale rea gli edifici del Protettorato? A partire dal mese di ottobre ospiterà, ovviamente a pagamento, un centinaio di rampolli di famiglie benestanti delle regioni del Sud iscritti all'Università di Confindustria. Grazie a lavori realizzati con una celerità esemplare, nei quattro piani dell'ala sono stati ricavati un centinaio di mini appartamenti - camera, bagno, cucina - che sono già stati affittati ad altrettanti giovani universitari. La LUISS si è impegnata a versare al Protettorato un fitto annuo per una cifra più o meno equivalente a quella incassata grazie ai ragazzi e ragazze ospitati.
Il problema che a mio avviso si pone può essere così sinteticamente rappresentato: che cosa c'entrano il Vaticano e la Regione Lazio, responsabili legali e gestori del Protettorato, con gli sviluppi di una vicenda che vede insediarsi, dentro i confini di un Ente storicamente attivo sul fronte di emarginati sociali e orfani, un circolo di tennis per ricchi e un residence per universitari figli di famiglie benestanti? E quale sarebbe la compatibilità di condizioni, stili di vita, mentalità e bisogni tra questi ospiti e quelli delle cinque case famiglia attualmente presenti? Qualcuno sostiene che, malgrado la contiguità fisica, non ci sarà contatto e scambio alcuno tra Case Famiglia del Protettorato e il centinaio di studenti della LUISS. Tra di loro si ergerà, stanti le marcate diversità, una sorta di muro invisibile e una separatezza insuperabile. Qualcun altro invece così argomenta di fronte alle mie perplessità: la vicinanza tra mondi così diversi favorirà attrazione e curiosità reciproca, contatto, scambio e integrazione. Io invece immagino il rientro notturno dei giovani universitari reduci da una serata trascorsa al Montmartre di Via XXI Aprile o in altri locali di San Lorenzo e Piazza Bologna. E l'incontro con i ragazzi e le ragazze delle Case Famiglia che spesso non hanno in tasca un euro per comprarsi la ricarica del cellulare. Come non prevedere, dal contatto e confronto tra chi non ha niente e chi ha tutto, problemi, tensioni e conflitti? Epperò, si sostiene del tutto fondatamente, così la LUISS porta al Protettorato molti soldi...
D'altra parte, anche Villa Blanc è destinata ad accogliere a ottobre, sempre a pagamento, un migliaio di studenti e appassionati di Alta Finanza - in sottrazione però, ed eclusione, dei cittadini e in particolare dei bambini e bambine della scuola di Piazza Winckelmann, che manco sono mai potuti entrare nella Villa per dare anche una sola occhiata.
Ma comunque: non suona paradossale che un vecchio e glorioso orfanatrofio regalato dai Savoia allo Stato venga oggi, dalla stessa mano pubblica e religiosa, progressivamente trasformato in sede per i giochi, i servizi e i comfort dei ricchi? E i migranti eritrei possono invece continuare a giacere a centinaia sotto pezzi di telo appoggiati sull'asfalto? E Vaticano e Regione Lazio avallano e favoriscono tutto questo? Ma, a proposito e nel merito, ha qualcosa da dire il Partito Democratico che governa il II Municipio?
Alcune riflessioni finali - e, spero, non conclusive
Insomma, i privati che pagano pronta cassa possono a Roma, nel II Municipio, appropriarsi del meglio sottraendolo a una sua destinazione istituzionale ai bisogni fondamentali del pubblico. A confermare questa tendenza sono anche vicende analoghe come quelle di Villa Massimo, il Parchetto dei Galli a San Lorenzo, gli impianti sportivi di Via Como, la stessa Piazza Winckelmann trasformata da area di verde, relax e ospitale ombra, in pretenzioso e menzognero Punto Verde per l'Infanzia, - in realtà discarica di plastica e ferraglia a gestione lucrativa privata. E l'elenco potrebbe continuare, ahimé, ancora a lungo. Dopo avere vissuto e conosciuto parti significative del territorio del II Municipio, con anni di lavoro socio culturale e politico la cui esperienza in alcuni libri ho raccolto e trasmesso, le conclusioni per quanto mi riguarda sono le seguenti. Il II Municipio, pur nelle significative e sensibili differenze tra quartiere e quartiere, è nel suo insieme fortemente orientato a riconoscersi e praticare scelte, decisioni e comportamenti al servizio degli interessi del privato abbiente e facoltoso piuttosto che in risposta ai diritti dei cittadini in genere e del bene pubblico. Nel merito, essendo non poche le risorse disponibili, la pratica diffusa e normale è il darsi da fare, mettersi al servizio del più forte, per ottenere prima o dopo di poterne in qualche parte e misura beneficiare. Ma alla fin fine, anche senza violenze eclatanti ed esplicite, non è questa la filosofia di Mafia Capitale? Non significa piegare a cosa nostra, cioé di una minoranza di privilegiati, i beni destinati a tutti? E il PD, della prevalenza radicata e difficilmente scalfibile di queste logiche, non è semplicemente e soltanto cerniera mediatrice e tessitrice di coadiuvanti competenze tecniche?
Gian Carlo Marchesini

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