23 luglio 2016

PAOLO BERDINI A PIAZZA DEI SANNITI

                                                              Paolo Berdini

Conosciamo Paolo Berdini , neo-assessore all'Urbanistica della Giunta Raggi, da molto tempo. Ha sostenuto molte battaglie  sul territorio accanto ai cittadini ed alle associazioni  , sempre con la massima disponibilità , con competenza e  sensibilità. Siamo stati molto contenti della sua nomina ad assessore. Finalmente qualcuno gli ha riconosciuto i meriti e la coerenza. Forse un po' troppo tardi ma , come si dice, meglio tardi che mai.
Pubblichiamo le impressioni su Berdini tracciate da Marchesini in occasione di  un recente incontro pubblico in Piazza dei Sanniti dove oltre al neo-assessore era presente anche il suo collega di Napoli, Piscopo. Piazza simbolo dove si è tenuto l'incontro pubblico davanti a quel cinema Palazzo, luogo di tante battaglie , strappato dalla cittadinanza a chi ne voleva fare una bisca di lusso e diventato invece  luogo di cultura autogestito.
D.F.


Intanto, e innanzitutto, va detto che Paolo Berdini, assessore all'urbanistica della Giunta di Virginia Raggi, parla e si relaziona con un linguaggio, un tatto e un tratto di semplice e diretta disponibilità, da uomo di grande e autorevole esperienza. E' infatti erede e portatore di azione e cultura di ambientalisti come Antonio Cederna, architetti e urbanisti come Italo Insolera, giuristi che considerano il territorio bene comune dei cittadini come Paolo Maddalena. Da decenni partecipa attivamente alle battaglie contro la rendita fondiaria e la speculazione edilizia, per un'idea e un modello di città democratica efficiente ed equilibrata, da tutti positivamente fruibile perché armonica e bella. Con noi del Comitato che da anni conduce la battaglia per la salvaguardia e tutela e apertura quotidiana al pubblico di Villa Blanc, Paolo Berdini è sempre stato amico e consigliere solidale.
Nel suo intervento di ieri a Piazza dei Sanniti ha dichiarato che il suo impegno prioritario sarà dedicato a far fronte allo stato di disagio se non di vero e proprio marasma in cui si trovano le periferie, dove non deve più essere costruito un solo metro cubo, ma risanato e riorganizzato ciò che giace in stato di miserevole abbandono. E poi l'impegno e l'intervento per tagliare il più possibile i tempi di percorrenza biblici tra centro e periferie moltiplicando i trasporti pubblici su rotaia. E, ancora, l'impegno per il ripristino e riutilizzo delle grandi strutture pubbliche abbandonate e vuote come le caserme, grazie anche al contributo dei privati, con una ripartizione del risultato finale tra edilizia residenziale, servizi pubblici, edilizia popolare. Berdini ha molto sottolineato, in contrasto con la delibera Tronca, che non tutto ciò che è stato nel tempo illegalmente occupato ha da essere per questo immediatamente sgomberato. Chi nel tempo ha realizzato nei luoghi occupati attività e iniziative di pubblica utilità va confermato, regolarizzato, supportato. E il processo decisionale deve essere trasparente e partecipato da tutte le parti interessate in un continuo, libero, critico e anche conflittuale confronto. E infine, e fondamentale, che bisogna assolutamente cambiare idea e modello di città: non più al servizio del profitto privato caricando illimitatamente alla mano pubblica il debito, ma partendo dal riordino delle periferie, la valorizzazione e la tenuta nella massima efficienza e fruibilità del Centro storico, il rilancio di spazi attrezzati per il lavoro creativo e il protagonismo dei giovani, per ripristinare e potenziare incontro e produzione di cultura, socialità, politica attiva. Detto da Berdini in mezz'ora e riassunto il giorno dopo a memoria. Alla fine dell'incontro l'ho avvicinato chiedendogli la disponibilità di un incontro con il Comitato. .
GCM

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