30 luglio 2016

PAOLA MURARO L'ASSESSORA DOUBLEFACE

 
Troppo facile adesso per la Muraro assessora dissociarsi dalla Muraro consulente.
Siate buoni, non infierite più di tanto. La dovete capire. Anche lei avrà avuto famiglia ed anche se avesse visto dalla sua posizione di consulente e tantomeno capito che le cose in AMA andavano male, ebbene lei poverina da consulente si doveva sacrificare alzando la manina e magari sottolineando quello che non andava oppure rinunciare all'incarico che invece si è tenuta ben stretto per 12 anni, dicasi 12? Ma lei covava la rivincita. Allacciava relazioni con il  M5S , era una militante non troppo in vista ma di peso.. Ma  la correttezza e la coerenza  di militante avrebbe richiesto, lo pensiamo noi però , che da consulente avrebbe dovuto perlomeno  dissociarsi,  almeno dire io non sono d'accordo, "penso che stiate prendendo decisioni sbagliate .....". Niente di tutto questo: salvo lavorare per la sua rinascita,  che è giunta puntualmente con la vittoria della Raggi.
Allora ha buttato giù la maschera, ha smesso i panni che le stavano sicuramente un po' stretti della consulente per indossare quella dell'assessora. E che assessora? Una che conosce la macchina dal di dentro e magari finalmente si può togliere qualche soddisfazione. Peccato però che finora  le sue performance alquanto scarsine se non nulle   abbiano prodotto più danni che altro e non siano passate inosservate. Oltre ad inimicarsi i suoi ex colleghi,  con cui magari andava a prendere il caffè nelle pause , la città continua ad essere sommersa dalla monnezza, e i romani, che tutto gli puoi dire tranne che siano "fregnoni", cominciano a capire che la signora in questione se non ha le spalle coperte,   dà di sé un'immagine alquanto mediocre, non certo all'altezza che il ruolo  imporrebbe.
L'intervista, rilasciata ieri a Repubblica, che riportiamo ne è una viva testimonianza.
 
Domenico Fischetto

                                                                     Paola Muraro



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