25 maggio 2018
Dai giornali di oggi 25 maggio
Scoglio Savona per il governo (Corriere p.2 e tutti). Lega 5 M5S lo
blindano, ma il Quirinale avverte: “Diktat inammissibili”. E in extremis
arriva l'avvertimento: “Palazzo Chigi dimostri autonomia”. “Io
europeista, vediamoci” dice Savona all'indirizzo di Mattarella, pronto
ad evitare fughe in avanti per convincere il Colle (Messaggero p.4). Ma
per il Corriere (p.2) l'ideologo no euro rifiuta compromessi e avverte:
“Non cambio le idee per una poltrona”. Il presidente emerito della Corte
Costituzionale, De Siervo, a Repubblica (p.2): “L'uscita dall'euro
sarebbe incostituzionale, dunque il Presidente dovrebbe opporsi alla
nomina di chi si ripromette questo. Unità nazionale, stabilità economica
e finanziaria e stabilità dei rapporti internazionali sono i principi
che il Capo dello Stato deve garantire”. “Se il Colle blocca Savona
finisce tutto” avverte Salvini (su tutti), il leader leghista ora teme
l'asse tra Conte e il Quirinale (Stampa p.3). Libero (p.2) spiega perchè
la Germania ha paura di Savona all'Economia: ha il piano anti-Merkel, ha
criticato la moneta unica, vuole la riforma della Bce e il rispetto dei
vincoli sul surplus sforati dalla Germania. Non solo l'Economia, scogli
anche su Esteri e Trasporti (Messaggero p.3): Massolo ed Enzo Moavero in
discesa per la Farnesina, dove si fa il nome di Salzano. Per la
Infrastrutture Bonomi o Coltorti. Nessun ostacolo del Quirinale invece
sugli incarichi ai leader dei partiti nei dicasteri (Corriere p.3).
Ieri il debutto del premier incaricato, tutto il giorno a Montecitorio.
“Il popolo nel Palazzo” dice Conte, che riceve i truffati delle banche
(Messaggero p.5). “Rimborseremo i risparmiatori truffati” annuncia prima
dell'incontro di oggi con il governatore di Bankitalia Visco. Per la
Stampa (p.6) si tratta della prima mossa anti-establishment. Secondo il
Giornale (p.8) nei primi mesi del prof a Palazzo Chigi niente flat tax e
sussidi, solo misure a costo zero. Intanto, il governo nascente recupera
4 voti in Senato: transfughi grillini e italiani all'estero sono i primi
soccorritori del nuovo esecutivo. E anche alla Camera si fanno avanti
sei supporters (Repubblica p.7 e tutti).
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