Il patto Salvini, Di Maio, Berlusconi, è nato subito dopo le elezioni del 4 marzo.
Con i loro parlamentari hanno votato e occupato tutte le più importanti cariche istituzionali di Camera e Senato. Ricordiamo in particolare che Berlusconi ha chiesto e ottenuto al Senato la Presidenza (Casellati) e il capo dei Questori (De Poli), mentre Di Maio in cambio li ha presi alla Camera, Fico Presidente e Fraccaro capo Questore. Il tutto con un patto di ferro, altrimenti i meccanismi di voto delle Camere non lo avrebbero permesso. La Lega è rimasta fuori da queste cariche per giocarsi la carta di Palazzo Chigi e/o la richiesta di un bel pacchetto di ministeri.
Tutto il teatro di queste settimane serviva per la campagna elettortale delle regionali di Molise e Friuli. Per il loro elettorato dovevano presentarsi così: il centrodestra compatto fino alla vittoria e il M5s con il forno aperto a sinistra per limitare la fuga degli elettori.
Sono macchine politico-elettorali ben sperimentate che manipolano e non hanno scrupoli nella comunicazione.
Adesso partirà un governo senza Berlusconi (escluso perchè i 5stelle hanno calcolato che perderebbero una parte dell'elettorato) ma con i numeri risicati del Senato, la maggioranza Salvini-Di Maio dovrà misurarsi seriamente con la prova del Governo.
Roberto Sciacca
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