Abbiamo assistito tutti impotenti davanti la barbarie della
polizia israeliana che sparava ad altezza d’uomo contro i manifestanti palestinesi. E’ stata una strage. Un popolo
oppresso, chiuso in un recinto come degli animali, senza acqua e viveri
costretto a vivere in condizioni indicibili si è ribellato. Una vergogna
mondiale senza appello. La scintilla è stato lo spostamento dell’ambasciata USA
in Israele a Gerusalemme. Non vogliamo tornare sulle annose vicende condannando
l’atteggiamento del governo israeliano. Il popolo israeliano, che conosce il
significato della parola persecuzione ma evidentemente l’ha dimenticato, si
condanna da solo con questa reazione belluina. E non aggiungiamo altro.
Voi cosa vi sareste aspettato dopo cotanto sdegno sui social?
Una partecipazione non diciamo di massa ma importante. Invece niente. La piazza
era semi vuota di manifestanti. Sia bene inteso: c’erano i compagni ( i soliti)
ma non in quel numero che ci si sarebbe aspettato. Meno male che c’erano i
turisti che in un’immagine dall’alto potrebbero confondersi con i manifestanti.
Poveri Palestinesi se devono far conto per le loro giuste
rivendicazioni su questi signori che protestano stando in pantofole davanti
alla tastiera del proprio fido pc.
E’ facilmente ipotizzabile la reazione che questo popolo di
pantofolai da tastiera avrà nei confronti dei primi provvedimenti che metterà
in cantiere il governo che è ormai alle porte. Grandi parole di sdegno , di opposizione dura e pura sui social, ma immaginiamo, in
piazza ci andranno i soliti noti, nel senso conosciuti alla polizia se è vero
come è vero che il Ministro degli Interni sarà Salvini, che sulle prime non ci
sembra proprio un progressista. Tanto per i pantofolai è sufficiente raccogliere le firme su change.org o lanciare una petizione in rete. E se poi lo sdegno è al culmine, oltre agli interventi al fulmicotone sulle chat, allora "si sparerà"un tweet. BOOM!!!
Povero popolo Palestinese, poveri noi!!!
Domenico Fischetto
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