Giovani vite ,stroncate . Ieri a Roma nella stessa mattinata in due chiese di due quartieri della Capitale ,San Giovanni ed i Parioli si sono svolti i funerali di Pamela Mastropietro e Giuseppe De Vito Piscicelli ,rispettivamente di 18 e 23 anni . Le cause della loro morte è riconducibile , anche se dobbiamo attendere le risultanze ufficiali delle indagini preliminari ,al tema della tossicodipendenza . Due giovani vittime ,appartenenti a due contesti sociali differenti ma accomunati dal tema della dipendenza dal metadone e dalla frequentazione delle Comunità di recupero. Entrambi lasciano dei genitori ,dei parenti e degli amici che dalla loro scomparsa saranno più soli,privati dalla perdita e distrutti dal dolore.
Anche io quando ero giovane ho perduto a causa delle droghe cari amici e care amiche , adesso non voglio ricordare i loro nomi e le loro storie per non turbare chi mi legge . Ricordo ancora i loro volti ,bellissimi e la loro simpatia ed intelligenza .La loro morte prematura ,come nel caso di Pamela e Giuseppe è stata una perdita per tutti .Questi ragazzi in vita avrebbero potuto fare molto per loro e per tutti noi . Ciascuno di noi infatti è una persona unica ed irripetibile ,un Dono. Per molto tempo ho voluto credere che quelle morti premature per droga ,fossero una parentesi del tempo che fu .Credevo che questa" linea di sangue e di dolore " appartenesse ad un tempo, archiviato e superato ,un momento triste e drammatico della fine dei Settanta e degli anni Ottanta .Purtroppo non è cosi. Noi oggi, che ci ritroviamo ad essere genitori ,dobbiamo con più affanno ,confrontarci ancora con questo flagello e questo dolore . È della settimana scorsa l'editoriale pubblicato da" l'Internazionale " che spiega e racconta come negli USA ogni anno muoiano oltre 60.000 persone a causa delle droghe .La tragedia della guerra "sbagliata " USA in Vietnam aveva fatto 58.000 morti in dieci anni.Qui parliamo invece di 60.000 morti all'anno e questa tragedia passa per i suoi numeri agghiaccianti quasi in sordina .Abbiamo davanti un problema enorme . Occorre prendere atto che le politiche cd repressive hanno fallito se è vero come è vero che sono questi i numeri scioccanti di questa strage di innocenti . Certo,mi rendo conto che connesso con il tema dell' uso degli stupefacenti ci sia il tema del malessere psicologico individuale . Le persone e sopratutto i giovani che diventano vittime dell'abuso di alcol o degli stupefacenti hanno più degli altri un problema di disagio interiore, che non viene diagnosticato e aiutato in tempo . Lo stato dell'assistenza sanitaria e psicologica per limitarci solo al nostro Paese non è all'altezza della sfida e della emergenza . Ricordo ancora i pianti e la disperazione di un genitore che si era rivolto al sottoscritto in qualità di legale ,per aiutare nel processo penale e nel recupero il figlio, gravemente tossicodipendente ,ricordo ancora il dolore ed il trauma che quella storia e vicenda umana e familiare ha lasciato in me. Credo,non si debba e non si possa lasciare soltanto nelle mani della Chiesa e delle sue strutture l'iniziativa per il recupero e la tutela delle migliaia di giovani che ogni anno presentano problemi acuti di dipendenza . Alcuni studiosi almeno per il nostro Paese ,hanno messo in evidenza che dopo sopratutto la II guerra mondiale la cultura sociale ,l'etica ed i valori individuali si sono spostati dalla,e dalle culture della Comunità alla cultura dell' individuo come singolo , cioè siamo transitati come società e civiltà italiana da una cultura basata sulla Comunità ad una cultura basata sull'Individualismo , cultura tipica e tradizionale della struttura sociale ed etica del Nord Europa . Questo trapasso che altrove aveva avuto molto tempo per sedimentare da Noi è ancora" giovane " . Abbiamo così sacrificato e rinunciato al valore aggiunto della solidarietà e dell' impegno comune ,caratteristica intrinseca di qualsiasi etica della Comunità per il nulla del presente le persone ed i giovani sopratutto si sono trovati e sono spesso soli ,abbandonati ,senza punti di riferimento, frastornati invece da messaggi subliminali che tendono a farli sentire "inadeguati " ,"incompleti "anonimi ," scartabili " . Il tema degli "individui scartabili" come insegna anche il Sommo Pontefice è poi il grande tema di esistenze infelici e terribili . Per questi giovani senza punti di riferimento ,con famiglie evanescenti ,spesso oggetto di diaspora è facile e conseguenziale precipitate loro malgrado nel buco nero della dipendenza . Lo Stato ,la società civile ,Noi , possiamo ,dobbiamo fare qualcosa , dobbiamo interrompere questa linea di "sangue e di dolore " Dobbiamo pretendere che lo Stato e la Scuola prendano sul serio in mano questo problema con un approccio intelligente ,giusto e non punitivo . Su un piano più ampio e generale ,forse se fossimo ancora in tempo ,dovremmo ricostruire su basi nuove,piu ,democratiche e solidali una nuova cultura delle Comunità e delle formazioni intermedie dove si svolge la vita e si valorizza la personalità umana . Non solo è possibile è diventato necessario . Per intenderci è come se dovessimo ,come si fa per le singole persone , sottoporre a terapia psicologica tutta la società o buona parte di essa ,per curare il " trauma originario " ,solo cicatrizzando quel " vulnus " che si è determinato ,la nostra Società potrebbe ritornare a crescere più libera e felice . Da parte mia sarebbe una soluzione giusta ed opportuna, mi rimetterebbe in pace il mio animo con quegli sguardi dolci e smarriti di amici ed amiche che purtroppo non ci sono più.
Luca Giordano per Tre Righe
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