Visto che nell'articolo che segue Maura Pisciarelli afferma che l'assessore al Lavoro in quota Liberi e Uguali nella Giunta Zingaretti praticamente è sconosciuto alla stragrande parte di questa aggregazione politica, guardandosi bene per esempio dal partecipare alle iniziative di LeU anche magari solo per presentarsi a quei quattro militanti che gli hanno permesso di occupare una poltrona nella giunta della Regione Lazio, veniamo incontro a questa "curiosità" intanto pubblicandone la foto.
Per la sua presentazione al popolo di Liberi e Uguali non possiamo fare più di tanto perché questo attiene al suo codice morale, if any (come dicono gli inglesi).
Il Direttore
Claudio di Berardino
La tenuta del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti sembra scricchiolare. La debolezza del Governatore si esplicita attraverso l’assegnazione delle Presidenze delle Commissioni Consiliari permanenti che hanno prodotto non pochi mal di pancia dentro e fuori il Partito democratico regionale. Il primo elemento di intralcio è stato il ritardo del presidente del consiglio regionale Daniele Leodori nell’apporre la firma al decreto che istituisce le nuove Commissioni consiliari.
Zingaretti, che nel 2013 aveva ridotto le commissioni permanenti da 12 a 8, spinto dalla necessità di trovare un equilibrio per non essere spodestato dalla guida della Regione Lazio riporta le commissioni al numero originale così da distribuire le responsabilità tra le tre forze non vincitrici delle elezioni del 4 marzo. Le presidenze di commissioni saranno così distribuite: 5 al centrosinistra di cui 4 al PD e una alla lista +Europa; 2 al centrodestra a cui andranno però anche i due comitati di controllo; una a Pirozzi e 4 al Movimento 5 Stelle.
Al di là delle discussioni sulle poltrone e sulla esigenza di Zingaretti di tenere in piedi il proprio governo regionale, una questione più politica è relativa proprio al centrosinistra regionale che certamente non prescinde dalle discussioni nazionali tra le varie forze politiche democratiche. Tra le presidenze affidate al centrosinistra non ve ne è una alla lista di Liberi e Uguali che, come più volte sottolineato durante la discussione per la composizione della Giunta, è risultata fondamentale per la rielezione di Nicola Zingaretti. Eppure tutto tace.
Accordo o mancanza di autorevolezza politica? Questo è un mistero forse non troppo complicato da svelare. Sabato scorso, ma forse è un puro caso, all’assemblea di Articolo1-mdp tra gli ospiti mancava proprio il Presidente della Regione Lazio che ha ribadito la sua partecipazione alle prossime, e a quanto pare imminenti, primarie del PD. Ma forse non è da ricercarsi in questo la risposta, basti pensare alla vicenda dell’assessore di LeU in Giunta. Claudio Di Berardino, infatti non ha mai fatto riferimento ad alcuna forza politica protagonista della lista guidata da Grasso e molti dei militanti della sinistra dichiarano di non averlo neanche mai incontrato. Dunque i circa 90 mila voti di LeU sembrano essere serviti soltanto alla riaffermazione di Nicola Zingaretti che, intenzionato ad abbandonare la Regione qualora si dovesse tornare alle elezioni politiche, ha il solo obiettivo di rivendicare – in termini teorici – la sua capacità di tenere unito il centrosinistra.
Maura Pisciarelli
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