29 maggio 2018
EURO
Affrontiamo il tema ,accantonando un attimo il tema ,che è insorto in queste ultime ore ,l'attacco contro il Presidente della Repubblica ,reo agli occhi di alcuni di aver preteso per la stabilità finanziaria ,economica del Paese che non fosse nominato super Ministro dell'economia uno studioso di spessore come il Prof. Savona. Se mettessimo un attimo da parte la querelle politica ed istituzionale che intossica tutto lo scenario ,potremmo cercare di capire un tantino meglio il cuore del problema . È da venti anni che l'economia italiana rantola. Destre ,Sinistre ,Governi Tecnici ,tutti si sono arenati nel fatto che l'economia italiana non è più ripartita dall' ingresso nella divisa europea ed il quadro dell'indebitamento pubblico si è con curva costante deteriorato . Alcuni studiosi hanno fatto rilevare che l'euro si concilia con un'economia altamente produttiva come quella tedesca ma non con quella italiana . Un rialzo dell'euro sui mercati internazionali del regime dei cambi annulla ed ha annullato qualsiasi sforzo di rilancio dell'economia del nostro Paese. Dopo una crisi mortale per il nostro sistema Paese ,si è sperato negli ultimi anni ,anche ad es. con il Dicastero Renzi di negoziare accordi più vantaggiosi e generosi per il nostro Paese sul tema dei parametri europei ,per rilanciare la crescita . Sebbene l'Italia sia un Paese con uno dei maggiori risparmi mondiali ,ha un forte indebitamento pubblico .Lo Stato italiano deve cercare ogni anno svariate miliardi di euro sul mercato mondiale dei titoli pubblici per finanziare il settore pubblico : sanità ,Giustizia. Scuola ,Università ,Sicurezza ecc.ecc. Con una crescita asfittica non è possibile dranare le risorse per abbattere il debito corrente e strutturato . I Partner europei pretendono che noi si faccia una politica di austerità per risanare il nostro enorme debito pubblico . Le politiche di austerità hanno fiaccato ancora di più la domanda interna ,ridotto la ricchezza ed il benessere delle famiglie e delle persone ed indotto una crisi strutturale dal quale il Paese, non si riesce ad rialzare . L'euro senza unione politica e senza politiche di solidarietà tra Stati Europei ,come preannunciato da autorevoli premi nobel dell'economia non è sopportabile . È al nostro orizzonte fare la fine della Grecia . Condannare il Paese per i prossimi venti anni o più ad una vita di stenti e di marginalizzazione. Il progetto della moneta unica europea era un sogno ,bellissimo ,accompagnato al sogno dopo duemila anni di sangue e morte di un'Europa finalmente unita . Purtroppo a causa di alcune ideologie neo- liberiste che di sono insediate nella Governance di molti Paesi Occidentali ,l'idea di un continente quello europeo unito ,solidale e benestante è entrato in crisi e sembra un orizzonte oramai tramontato . Sono convinto che se le forze politiche italiane ,volessero sul serio pensare e proporre al Paese di abbandonare l'euro ,sarebbe indispensabile prevedere un governo di salute pubblica ,di salvezza nazionale per affrontate questa difficile strada che corrisponde ad affrontare e perdere una rovinosa guerra . Rimane e spero vogliate concedermelo un pensiero triste che mi travolge . Quelli come me che avevano appena trentacinque anni ,quando venne introdotto l'euro sono stati una cavia di un esperimento nel quale la nostra Governance dell 'epoca si gettò ad occhi chiusi direi ebbra e stordita . Siamo oggi una " lost Generation " un male enorme ed indicibile al quale, diciamoci la verità ,non avevamo pensato ,avendo fiducia nelle nostre élites e classi dirigenti . È stato un fallimento drammatico . Per il futuro ,siamo tutti avvisati ,per il bene dei nostri figli e dei nostri cari, impariamo a non dare più cambiali in bianco a nessun leader ed impariamo ad essere partecipi e protagonisti .
Luca Giordano per Tre Righe .
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