L’assemblea capitolina, riunita in consiglio straordinario l’11
ottobre su un odg sull’emergenza migranti di Via Cupa , si è prodotta in uno di quei classici teatrini dove tutti sanno quello che si deve fare ma
nessuno fà nulla. Veramente indecente che si chiacchieri e non si trovi una
straccio di soluzione che possa dare ricovero ai migranti che dopo lo sfratto
da via Cupa parzialmente sono stati accolti da strutture della Croce Rossa e
della Caritas mentre la maggior parte
staziona nei pressi della Basilica di San Lorenzo fuori le Mura in condizioni facilmente immaginabili. Tutti bravi ad indicare il colpevole di
cotanto degrado ma nessuno in grado di tirarsi su le maniche e dare una mano.
Esclusi i ragazzi di Baobab Experience e
Sinistra Italiana che fanno quello che possono e con gli scarsi mezzi che hanno a
disposizione. I nostri cari consiglieri, una volta raggiunta la loro brava poltrona
si comportano come tutti gli altri: solo parole e pochi anzi nessun fatto. L’assessore
che recita la lezioncina di quello che si sta per fare nel futuro e non nell’immediato,
non mancando di dire che comunque questa situazione l’ha ereditata dalla passata
giunta. La Presidente del Municipio II che dice di essere rimasta sola , qualcuno che
si lamenta che non sia presente in Consiglio il Ministero degli Interni, la
Prefettura . Parole mentre fuori veniva giù il diluvio universale e un manipolo
di ragazzi ,al riparo sotto i portici, a gridare la loro rabbia per l’ingiustizia
e le sofferenze patite dai profughi.
Vogliamo solo ricordare che in campagna elettorale il
candidato PD, Giachetti, benchè più volte sollecitato a visitare il centro di via Cupa, non
vi ha mai messo piede e la Raggi, se non ci sbagliamo, solo una volta.
Se il centro di via Cupa ha
potuto dare assistenza a tanti giovani immigrati lo deve soprattutto ai
volontari e al grande cuore di Roma. Non certo alle istituzioni. Non certo alla
Regione Lazio che ha negato l’utilizzo del Centro Ittiogenico che si trova lì
vicino, preferendo l’ abbandono e il
degrado in cui versa l’edificio piuttosto che dare ricovero ai migranti .
Una commedia vergognosa sulla pelle degli immigrati.
Domenico Fischetto
Questo il testo dell'odg presentato
ORDINE
DEL GIORNO EX ART. 67 N°. DELL’11
OTTOBRE 2016
L’Assemblea
Capitolina riunita in seduta pubblica l’11 ottobre 2016
PREMESSO
che
il recente sgombero dell’insediamento abusivo di Via Cupa ha nuovamente
catalizzato – se mai ce ne fosse stato bisogno – l’attenzione delle istituzioni
e dell’opinione pubblica sul problema dell’accoglienza dei migranti
temporaneamente presenti evidenziando l’improrogabile necessità di individuare,
nell’immediato, soluzioni atte ad affrontare la crisi e, nel lungo periodo,
risposte tendenti a mettere a regime un
definitivo sistema di accoglienza;
che,
come noto, il Regolamento di Dublino III prevede che sia considerato Stato
membro competente alla ricezione della domanda di asilo, quello in cui il
richiedente ha fatto il proprio ingresso nella U.E.;
che,
comunque, il vincolo permane per 12 mesi trascorsi i quali l’Europa è impegnata
ad un loro ricollocamento che però, ad oggi, ha visto l’evasione di circa 1000
richieste sulle 40.000 presentate il che ha determinato il collasso del sistema
sull’intero territorio nazionale con particolare riferimento alla città di Roma
che affronta un flusso giornaliero di circa 250/300 unità ;
che,
allo stato, le strutture destinate alla temporanea accoglienza sono individuate
in Via Cupa (completamente autonoma gestita da volontari e chiusa, come detto,
a causa di forte degrado ambientale ed igienico determinato dal
sovraffollamento), in Via del Frantoio 44 (gestito dalla C.R.I. grazie alla
sottoscrizione di un protocollo di intesa con Roma Capitale prossimo alla
scadenza fissata al 31 dicembre 2016), in un edificio posto nelle adiacenze di
Piazza Lodi (gestito dalla Caritas attraverso un’agibilità temporanea data
dalla ASL con scadenza al prossimo 31 ottobre);
che
la decongestione delle zone della città attualmente gravate dal fenomeno
descritto, potrebbe passare attraverso
una redistribuzione degli individui su tutto il territorio comunale
individuando più centri di accoglienza;
CONSIDERATO
che il grave degrado ambientale e sociale
che caratterizza le aree in prossimità delle Stazioni ferroviarie non è
compatibile con la fragilità e vulnerabilità psicologica di individui che sono
stati sottoposti a inimmaginabili stress fisici e psichici.
Nello specifico, infatti, le zone
limitrofe alla Stazione Tiburtina sono meta costante di cittadini dell’Est
Europa dediti al consumo spropositato di alcool che viene smaltito attraverso
l’espletamento dei relativi bisogni fisiologici in ogni luogo e che determina l’abbandono
in strada di migliaia di bottiglie di birra; inoltre la presenza costante di
tossicodipendenti nelle ore notturne si concretizza con il ritrovamento
mattutino di centinaia di siringhe. In questo quadro di forte degrado
igienico-ambientale si colloca la comunicazione dell’AMA datata 27 luglio 2015
con la quale informava che la pulizia
ordinaria dell’intera area della Stazione Tiburtina – che prevedeva almeno un
lavaggio a settimana – sarebbe stata interrotta in quanto la presenza costante
di bivacchi ne impediva l’esecuzione; la stessa ASL RMA interveniva sulla
questione sollecitando la ripresa della pulizia.
Inoltre la zona è da anni sotto il
controllo sia di parcheggiatori abusivi che di numerosi gruppi rom che si
dividono il territorio per perpetrare azioni di microcriminalità come lo scippo
ed il borseggio;
che,
per il contesto descritto, non è ipotizzabile il paventato utilizzo dell’ex
Istituto Ittiogenico per la realizzazione di una struttura di accoglienza ed
inclusione destinata ai presenti temporanei, come soluzione alternativa a Via
Cupa;
che
la strada sgomberata è attualmente presidiata dalle Forze dell’Ordine le quali,
è facilmente intuibile, non potranno distrarre a lungo uomini e mezzi causando
senza ombra di dubbio una recrudescenza del fenomeno ed inoltre la Questura si
dichiara impossibilitata a rispettare i termini previsti per l’evasione delle
richieste di asilo, in considerazione dell’enorme mole di lavoro che l’alto
numero di migranti che raggiunge quotidianamente la città determina;
che,
tutto quanto sopra premesso, appare indifferibile l’individuazione di soluzioni
destinate a risolvere la crisi nel breve e lungo periodo
RISOLVE
di
impegnare gli Assessori competenti ad avviare un percorso umanitario attraverso
le seguenti azioni:
nell’immediato
– in considerazione della prossima
dismissione delle strutture indicate in premessa – individuare una soluzione
alloggiativa prevedendo, al fine di evitare il sovraffollamento, la
collocazione dei migranti temporaneamente presenti in più centri di
accoglienza dislocati sull’intero
territorio cittadino;
istituire
un Punto di prima accoglienza presso la Stazione Tiburtina e/o altra Stazione che provveda, una volta verificata
l’esistenza dei requisiti, all’assistenza sanitaria, giuridica e sociale ed
all’immediata destinazione dei soggetti interessati presso i predetti centri di
accoglienza per la sistemazione temporanea;
RISOLVE INOLTRE
di
impegnare il Sindaco a chiedere al Prefetto la costituzione di un tavolo di
lavoro – composto anche da
rappresentanti della C.R.I., delle Associazioni di volontariato più attive in
tale campo sul territorio e della ASL – destinato a monitorare con cadenza
periodica la situazione rilevando e risolvendo criticità e problematiche.
RISOLVE INFINE
al
fine di evitare il riproporsi di esperienze già vissute con l’insediamento
delle tendopoli a Via Cupa, di impegnare altresì il Sindaco a proporre al
Tavolo predetto di perseguire la realizzazione di un’adeguata e capillare pubblicizzazione ed
informazione presso le strutture di
prima accoglienza (CARA e CAS) e di seconda accoglienza (SPRAR)
dislocate ai confini del Paese, sull’esistenza dei diversi Centri situati sul
territorio comunale che abbiano a quel momento disponibilità d’accoglienza, affinché
i migranti possano raggiungere direttamente le proprie destinazioni senza
rischiare lo stazionamento in inadeguate soluzioni di fortuna.
Nell'area della Stazione Tiburtina opera da anni un comitato di cittadini, Rinascita Tiburtina, portavoce delle istanze dei cittadini e dei commercianti locali. Quello che segue è il loro punto di vista sul l'odg presentato in Campidoglio.
Nell'area della Stazione Tiburtina opera da anni un comitato di cittadini, Rinascita Tiburtina, portavoce delle istanze dei cittadini e dei commercianti locali. Quello che segue è il loro punto di vista sul l'odg presentato in Campidoglio.
Integrazione documento odg Emergenza via Cupa da parte di
Rinascita Tiburtina
Comitato Cittadini Stazione Tiburtina
PREMESSA
Situazione Nuova Stazione Tiburtina e zone circostanti
Come hanno più volte lamentato i
cittadini si tratta di un’area che soffre di un forte degrado e che attende da
anni di uscirne visto che le cause sono dovute soprattutto ad azioni non portate a termine:
1. La prima ragione di degrado
deriva dal mancato completamento del progetto della Nuova Stazione Tiburtina
che prevede l’abbattimento del tratto di sopraelevata che poggia su un lato
della Stazione e impedisce la creazione della
piazza. E’ evidente per chiunque che questa situazione attira personaggi
di ogni genere: ubriachi, rom, parcheggiatori abusivi, drogati e soggetti vari
che bivaccano e delinquono a tutte le ore del giorno e della notte creando
gravi problemi di igiene e sicurezza.
2. L’Istituto Ittiogenico
continua ad essere abbandonato al degrado malgrado le molte manifestazioni
fatte dai cittadini. Si chiede da anni di ristrutturarlo, e salvare il verde
che lo circonda, per farne un centro polifunzionale per il quartiere. Peraltro
potrebbe contribuire ad arricchire
esteticamente e con attività positive la piazza della Stazione.
3. In quest’area si sono fatte
scelte che hanno un senso urbanistico e sistemico che non deve essere
dimenticato per risolvere un problema del momento:
- se si è abbattuta una
tranquilla stazione per farne una grande con un altro tipo di destinazione e se
si è scelto di farla come un ponte per facilitare lo sviluppo e la
comunicazione di due quartieri si deve concludere il progetto.
-se si è scelto di abbattere un
bosco per fare Tibus si è fatto un danno ambientale ma si può almeno
giustificarlo con la valorizzazione dell’Ittiogenico e del suo verde per fare
una piccola oasi per cittadini e viaggiatori.
4. mettere una cosa che si vuole
disinvoltamente chiamare INFO POINT per migranti dentro a una Stazione
affollata significa fare il primo passo per trasformare la destinazione d’uso
della Stazione in ricovero per migranti. I cittadini hanno abbastanza
esperienza di scelte dissennate per non averlo capito immediatamente.
CONCLUSIONI
Ci aspettiamo che vi sia una gestione di quest’area volta al
miglioramento, alla funzionalità e al benessere piuttosto che a soluzioni
malsane e confuse. I bisogni dei
migranti non possono essere risolti aggravando situazioni di degrado e
calpestando le esigenze dei cittadini e la dignità della città. Non si può
pensare che i cittadini collaborino con amministratori che si accontentano di
soluzioni deboli e che sono incuranti
del male che procurano!!!
RICHIESTE
Fate partire il bando per l’abbattimento della sopraelevata e del
degrado che comporta, restituite l’Ittiogenico alla dignità che i cittadini gli
riconoscono e per carità non mettete concentrazioni di migranti all’interno di
grandi Stazioni definendole INFO POINT!!!
Roma, 9 ottobre 2016
Questo è il commento a caldo della Presidentessa del II Municipio postato sula sua pagina di fb
Oggi pomeriggio ho partecipato alla seduta dell'Assemblea capitolina convocata sulla situazione di via cupa e più in generale sul tema dell'accoglienza nella città di Roma. Insieme a me hanno assistito al dibattito i membri della giunta e del consiglio municipale, i cittadini e i volontari del Baobab Experience. E' stato un confronto aperto, sincero, in cui non sono mancati momenti di tensione ma che ha evidenziato quanto la gestione di un tema così complesso debba essere aff...rontata con umanità, dialogo, competenza e coraggio. La Sindaca e la sua giunta hanno assunto come raccomandazioni le richieste presentate dai gruppi capitolini del PD e di Sinistra Italiana e cioè:
- avviare un percorso umanitario attraverso le seguenti azioni:
nell'immediato un programma di accoglienza temporanea dei migranti transitanti prevedendo, al fine di evitare il sovraffollamento, la collocazione dei migranti temporaneamente presenti in più centri di accoglienza dislocati sull'intero territorio cittadino e istituire un punto di prima accoglienza presso la Stazione Tiburtina e/o altra Stazione che provveda, una volta verificata l'esistenza dei requisiti, all'assistenza sanitaria, giuridica e sociale ed all'immediata destinazione dei soggetti interessati presso i predetti centri di accoglienza per la sistemazione temporanea;
- promuovere ogni opportuna azione al fine di garantire un'adeguata informazione ai migranti accolti nei centri;
- attivarsi presso le sedi opportune per pervenire rapidamente all'individuazione di sedi in grado di accogliere in sicurezza e dignità, prima dell'arrivo dei primi freddi invernali, i migranti in transito nella città;
- avviare, contestualmente, un tavolo tecnico con Governo Nazionale e Regionale e tutte le istituzioni competenti, volto alla definizione di una struttura destinata in via permanente all'accoglienza dei transitanti e dei richiedenti asilo;
- favorire ogni utile iniziativa, attraverso l'adesione al Programma SPRARR, al fine di un'accoglienza diffusa nella città dei richiedenti asilo, puntando al loro coinvolgimento in attività socialmente utili;
- promuovere iniziative per l'inserimento dei minori non accompagnati favorendo sul territorio diverse forme di accoglienza e sostegno ed in particolare l'affidamento familiare.
Per quanto ci riguarda il Municipio vigilerà che gli impegni presi vengano rispettati e darà il suo piccolo ma significativo contributo affinchè la città di Roma possa dimostrarsi all'altezza della sua secolare tradizione di tolleranza e generosità.
Un post sull'argomento di Stefano Micheli - Roma Pulita
nell'immediato un programma di accoglienza temporanea dei migranti transitanti prevedendo, al fine di evitare il sovraffollamento, la collocazione dei migranti temporaneamente presenti in più centri di accoglienza dislocati sull'intero territorio cittadino e istituire un punto di prima accoglienza presso la Stazione Tiburtina e/o altra Stazione che provveda, una volta verificata l'esistenza dei requisiti, all'assistenza sanitaria, giuridica e sociale ed all'immediata destinazione dei soggetti interessati presso i predetti centri di accoglienza per la sistemazione temporanea;
- promuovere ogni opportuna azione al fine di garantire un'adeguata informazione ai migranti accolti nei centri;
- attivarsi presso le sedi opportune per pervenire rapidamente all'individuazione di sedi in grado di accogliere in sicurezza e dignità, prima dell'arrivo dei primi freddi invernali, i migranti in transito nella città;
- avviare, contestualmente, un tavolo tecnico con Governo Nazionale e Regionale e tutte le istituzioni competenti, volto alla definizione di una struttura destinata in via permanente all'accoglienza dei transitanti e dei richiedenti asilo;
- favorire ogni utile iniziativa, attraverso l'adesione al Programma SPRARR, al fine di un'accoglienza diffusa nella città dei richiedenti asilo, puntando al loro coinvolgimento in attività socialmente utili;
- promuovere iniziative per l'inserimento dei minori non accompagnati favorendo sul territorio diverse forme di accoglienza e sostegno ed in particolare l'affidamento familiare.
Per quanto ci riguarda il Municipio vigilerà che gli impegni presi vengano rispettati e darà il suo piccolo ma significativo contributo affinchè la città di Roma possa dimostrarsi all'altezza della sua secolare tradizione di tolleranza e generosità.
Un post sull'argomento di Stefano Micheli - Roma Pulita
Molti di voi lo sanno, “Roma Pulita!” ha una storia di collaborazioni, di proposte, di iniziative rigorosamente no profit, che in passato hanno fatto dialogare Amministratori e cittadini, li hanno avvicinati con incontri pubblici in streaming ai quali avete sempre partecipato riempiendo la Casa della Città, generosamente messa a nostra disposizione dall’Assessorato a Roma Produttiva.
Avrei voluto, anzi vorrei ancora riuscire ad aprire varchi anche con questa Amministrazione, ma davvero sono sconcertato da tanta idiozia, dalla sublimazione della pochezza e da un ‘paraculismo’ di gran lunga più sfacciato di quello della peggiore destra.
La Sindaca anche oggi ha trovato il modo di ricordarci quello che è con un’affermazione che sicuramente avrà provocato orgasmi presso i più decerebrati dei suoi fans, ma le cose, come spesso capita, sono ben diverse da come ha tentato di spacciarle.
A proposito del caso Baobab, oggi la furbetta ha dichiarato in aula: "Quando ho chiesto a qualcuno perché la questione fosse così complessa, con una battuta mi hanno detto: 'È complesso oggi, prima bastava chiamare Buzzi e i posti si trovavano cosi. Il Campidoglio da solo non ha i poteri per gestire questo fenomeno, c'è la necessità di un intervento che coinvolge più istituzioni".
Cara Sindaca, sai come funzionò quando arrivarono i transitanti sotto la Giunta Marino? C’era un’assessora, tale Francesca Danese, che in tre giorni, grazie alla sua capacità e a quella di chi le stava intorno, allestì la tendopoli. Non chiamò ‘essercito’ come avrebbe fatto Alemanno, ma prese accordi, inventò collaborazioni. Francesca Danese prese accordi con la Questura e la Prefettura e si decise di non identificare quelle persone proprio perché transitanti (l’identificazione, al contrario, avrebbe comportato la loro permanenza).
Furono effettuati sopralluoghi e, sempre Francesca Danese, trovò una struttura sequestrata ad una coop di Buzzi, il Frantoio, per quella povera gente (sett.2015).
Hai capito, Sindaca come si fa? Non si chiama Buzzi, ma si usano strutture sequestrate a Buzzi, il che è ben diverso. Dillo ai minus habens che ti consigliano certe battute imbecilli!
I lavoratori Ama e Acea lavorarono giorno e notte, il terreno fu concesso al Comune gratuitamente. I transitanti dopo tre giorni avevano già le docce allacciate e funzionanti e ottanta di loro furono sistemati alla Caritas.
“Roma Volontaria” diede un grosso aiuto, così come fecero i circoli Pd e Sel, per portare viveri e vestiti a quelle persone. Tu dove stavi? Dall’avvocato Sammarco? A prendere accordi con Cerroni?
Mentre tu, Sindachetta, eri intenta a bianchettare i tuoi trascorsi e ridare verginità al pingue curriculum, Marta Leonori e Alfonso Sabella fecero arrivare i viveri sequestrati a certi trasportatori di frutta e verdura, proprio in quella tendopoli.
Settantamila transitanti gestiti con le sole forze della città, cara Virginia Raggi. Settantamila. Vuoi chiamare l’equipaggio di Star Trek? L’Onu? I venusiani?
Quando andrai a piagnucolare da qualcuno per chiedergli aiuto e farai la vittima del sistema, ricordati che ci sono anche venti minori, meno fortunati del tuo figliolo, ai quali dovrai dare la dovuta assistenza.
E ricordati di dare a qualcuno la delega per la casa, perché l’ultima che l’ha avuta, è finita sotto scorta e sai come si chiamava? Francesca Danese!
Avrei voluto, anzi vorrei ancora riuscire ad aprire varchi anche con questa Amministrazione, ma davvero sono sconcertato da tanta idiozia, dalla sublimazione della pochezza e da un ‘paraculismo’ di gran lunga più sfacciato di quello della peggiore destra.
La Sindaca anche oggi ha trovato il modo di ricordarci quello che è con un’affermazione che sicuramente avrà provocato orgasmi presso i più decerebrati dei suoi fans, ma le cose, come spesso capita, sono ben diverse da come ha tentato di spacciarle.
A proposito del caso Baobab, oggi la furbetta ha dichiarato in aula: "Quando ho chiesto a qualcuno perché la questione fosse così complessa, con una battuta mi hanno detto: 'È complesso oggi, prima bastava chiamare Buzzi e i posti si trovavano cosi. Il Campidoglio da solo non ha i poteri per gestire questo fenomeno, c'è la necessità di un intervento che coinvolge più istituzioni".
Cara Sindaca, sai come funzionò quando arrivarono i transitanti sotto la Giunta Marino? C’era un’assessora, tale Francesca Danese, che in tre giorni, grazie alla sua capacità e a quella di chi le stava intorno, allestì la tendopoli. Non chiamò ‘essercito’ come avrebbe fatto Alemanno, ma prese accordi, inventò collaborazioni. Francesca Danese prese accordi con la Questura e la Prefettura e si decise di non identificare quelle persone proprio perché transitanti (l’identificazione, al contrario, avrebbe comportato la loro permanenza).
Furono effettuati sopralluoghi e, sempre Francesca Danese, trovò una struttura sequestrata ad una coop di Buzzi, il Frantoio, per quella povera gente (sett.2015).
Hai capito, Sindaca come si fa? Non si chiama Buzzi, ma si usano strutture sequestrate a Buzzi, il che è ben diverso. Dillo ai minus habens che ti consigliano certe battute imbecilli!
I lavoratori Ama e Acea lavorarono giorno e notte, il terreno fu concesso al Comune gratuitamente. I transitanti dopo tre giorni avevano già le docce allacciate e funzionanti e ottanta di loro furono sistemati alla Caritas.
“Roma Volontaria” diede un grosso aiuto, così come fecero i circoli Pd e Sel, per portare viveri e vestiti a quelle persone. Tu dove stavi? Dall’avvocato Sammarco? A prendere accordi con Cerroni?
Mentre tu, Sindachetta, eri intenta a bianchettare i tuoi trascorsi e ridare verginità al pingue curriculum, Marta Leonori e Alfonso Sabella fecero arrivare i viveri sequestrati a certi trasportatori di frutta e verdura, proprio in quella tendopoli.
Settantamila transitanti gestiti con le sole forze della città, cara Virginia Raggi. Settantamila. Vuoi chiamare l’equipaggio di Star Trek? L’Onu? I venusiani?
Quando andrai a piagnucolare da qualcuno per chiedergli aiuto e farai la vittima del sistema, ricordati che ci sono anche venti minori, meno fortunati del tuo figliolo, ai quali dovrai dare la dovuta assistenza.
E ricordati di dare a qualcuno la delega per la casa, perché l’ultima che l’ha avuta, è finita sotto scorta e sai come si chiamava? Francesca Danese!
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