Ieri 30 settembre è stata sgomberata, manu militari, la
tendopoli di Via Cupa e posto fine ad una situazione ai limite del decoro e
della sicurezza. La polizia ha provveduto all’identificazione dei migranti che
lì soggiornavano e li ha trasportati in altre strutture, si spera più idonee. Alla
chiusura della struttura di accoglienza migranti Baobab, in via Cupa, avvenuta ad opera del commissario Tronca non seguì, come promesso dallo stesso commissario, l’individuazione e il collocamento dei migranti in una sede dignitosa . Seguì invece una vera e propria occupazione di metà via Cupa, dove sulle
prime i migranti si accamparono alla meglio. Poi diedero vita ad una vera e
propria tendopoli. Lo sgombero di ieri è avvenuto a seguito di una situazione di degrado intollerabile e dopo le innumerevoli proteste
dei residenti e dei commercianti della zona di cui abbiamo già parlato su
questo giornale. Nulla di razzista . I residenti e i commercianti chiedevano dignità
e sicurezza pari a quella offerta ai
migranti. In effetti la situazione in questo ultimo mese era precipitata: la
tendopoli improvvisata su Via Cupa era diventata tale che oramai nessun
automezzo vi poteva transitare. Inoltre i servizi igienici , sei wc chimici , erano
posizionati sulla via Tiburtina accanto ai cassonetti dell’immondizia sempre
stracolmi. Il combinato disposto di questi due fattori determinavano un puzzo
nauseabondo che si propagava per tutta la strada. Inoltre strutture
improvvisate sempre lungo il marciapiede sulla Tiburtina, tra Via Cupa e Via
S.Ciriaca, fungevano da improvvisate postazioni per toilette come anche punto svago e riunione dei migranti, senza che la minima regola di
igiene e di rispetto verso il prossimo venisse osservata dai migranti o comunque “suggerita” da parte
dei giovani volontari italiani, che tanto si sono spesi per mantenere un minimo
di decoro e assistenza in quel posto. Ma
evidentemente non era abbastanza.
Ora una furgone della polizia di Stato è stato posto di traverso
all’imboccatura di via Cupa angolo via Tiburtina e un considerevole numero di
poliziotti, mentre scriviamo, presidia il posto. Si teme un’altra occupazione? Non
lo sappiamo né ce lo auguriamo, ma non ce ne meraviglieremmo più di tanto visto che non è la
prima volta che via Cupa viene sgomberata e poi rioccupata.
Ce lo auguriamo comunque: per il bene dei migranti che hanno
diritto alla dignità di cui ogni essere umano in un paese civile ha diritto, per
i residenti e i commercianti sulle cui spalle non si possono scaricare le
irresponsabilità degli amministratori pubblici, di ogni colore politico.
Piccola curiosità: Non è stata sgomberata l'unica barbona, italiana, rintanata nel suo antro sulla Tiburtina a pochi metri da Via Cupa. Discriminazione o pietas della polizia?
Raffaele Fischetto
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