28 ottobre 2016

GLI INGANNI DELLA FINANZA

 
 

 
 
 
 
L'ottantenne Paolo Maddalena, ex vice Presidente della Corte costituzionale, presenta il suo ultimo libro («Gli inganni della finanza, come svelarli e come difendersene» - Donzelli editore) nella sala stracolma della Protomoteca del Campidoglio con l'espressione e il piglio dell'antico profeta in collera che lancia la sua invettiva. Per lui siamo all'asservimento delle democrazie conquistate con la lotta antifascista della Resistenza, a un'altra, più sofisticata e terribile dittatura: quella dell'ordine sovranazionale dei mercati al comando delle banche e della finanza. E così ragiona: stanno cercando di far passare per senso comune - e ahimé ci stanno riuscendo - che dalla crisi drammatica in cui dal 2008 ci dibattiamo, e in cui banche e finanza per loro ingordigia ci hanno cacciati, si esca attraverso lo smantellamento dello stato sociale e comprimendo all'infinito i salari, demolendo i diritti del lavoro a totale beneficio dei ricchi. E questo lo chiamano rilancio economico, progresso e sviluppo: ma là anche fosse tale, si tratta soltanto del loro. E questo lo stanno trasformando da modello economico in una ideologia, un credo, un pensiero unico. Hanno cominciato negli Anni Settanta gli USA applicando questo trattamento al Cile e all'Argentina. Ora, in Europa, la BCE e la Germania lo stanno applicando nei Paesi del Sud Europa: Grecia, Italia, Spagna, espropriando i loro pezzi migliori, i bocconi più ghiotti, le più appetibili risorse industriali, economiche, ambientali. Insomma, Maddalena nel suo libro sostiene che da parte dell'ordine sovranazionale dei mercati è in atto un processo mondiale di vampirizzazione delle democrazie e delle loro migliori risorse. E squilibri, diseguaglianze, sfruttamento intensivo sono tali da mettere in pericolo lo stesso pianeta. Paolo Berdini, assessore all'urbanistica capitolino, ospite e padrone di casa, ha chiuso la intensissima serata osservando nel suo intervento che a partire dagli anni Ottanta, Roma, la cui bellezza è concentrata nel centro storico, ha visto edificare da parte di palazzinari famelici e politici corrotti le peggiori periferie del mondo. Il suo proposito è di mettere mano a queste ultime per contribuire a risanarle e trasformarle in luoghi dove poter vivere degnamente. Ma tale è l'accumulo di orrori lì concentrato che lui potrà al massimo provare a seminare. Ma per vederne i risultati ci vorranno decenni.
 
Gian Carlo Marchesini

e dopo..........

E dopo due ore di analisi durissime e invettive spietate contro i danni e i guasti provocati al Pianeta dall'imperversare senza freni del capitalismo finanziario dei mercati sovranazionali, bordate sparate da Paolo Maddalena ed altri esimi giuristi che di mestiere fanno i giudici costituzionalisti, uscendo su Piazza del Campidoglio e poi giù a Piazza Venezia e Via del Corso uno si aspetterebbe quasi di trovare scenari da Apocalisse, rovine fumanti e paesaggi urbani devastati ...dal passaggio delle cavallette o di altre piaghe e pestilenze. E invece - o infatti? - si trova coinvolto in una baraonda di comitive di turisti festanti e colonne di scolaresche arrembanti, e traffico caotico di auto e pulmann da faticare perfino a trovare un varco e un passaggio. E malgrado ogni spazio del cuore del centro storico romano sia oramai saturo di auto e persone, al punto che per salire su un autobus per il rientro a casa la lotta a sgomitare ricordi un bellicoso assalto alla baionetta, i corpi e le facce in circolazione sono quelle di chi non vuole assolutamente rinunciare a godersi un briciolo di quello che offrono, concentrate in poco spazio, tante monumentali bellezze. Andate, godete e consumate, predicano e ordinano i mercati sovranazionali agli umani di tutti i Paesi: ma se il risultato è quello che appare, si direbbe che i mercati abbiano già abbondantemente vinto.

GCM
 

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