La posizione di Federparchi. Soddisfazione per il contributo del mondo ambientalista |
Il 20 ottobre la Commissione Ambiente del Senato ha approvato, ad ampia maggioranza, il disegno di legge di iniziativa parlamentare di riforma della 394 del 1991 (la legge quadro sulle aree protette). Approderà in Aula la prossima settimana. Dopo 3 anni di esame e un’indagine conoscitiva, con l’audizione e il confronto di una miriade di soggetti interessati, tra cui Federparchi, il Parlamento sta quindi per chiudere l’iter di aggiornamento della legge tenendo conto delle nuove esigenze degli enti, rafforzando le finalità di conservazione dell’ambiente “e aprendo - come annuncia il relatore del provvedimento, il senatore Massimo Caleo, vicepresidente della Commissione – a nuove opportunità di sviluppo sostenibile”. Federparchi, come già detto, apprezza fino a questo momento il lavoro svolto e si appresta a valutarne completamente la portata una volta concluso l’iter. Di recente il consiglio direttivo della federazione aveva già espresso un parere ampiamente positivo. Molte delle proposte a suo tempo presentate da Federparchi, frutto di documenti ed esplicitate in varie audizioni, sono state accolte e la riforma, nell’insieme, rappresenta un grande passo avanti per l’Italia dei parchi. Non solo. Federparchi valuta positivamente che una parte importante del mondo ambientalista abbia deciso di contribuire attivamente alla riforma della legge 394. “Negli anni passati – commenta il presidente Giampiero Sammuri - era mancato questo importante contributo, o almeno da parte di alcune delle associazioni firmatarie del documento, per le quali sembrava una bestemmia parlare di modifiche alla legge. Oggi, finalmente, si condivide che una riforma è utile e si fanno considerazioni di merito, come noi abbiamo sempre fatto e richiesto, un fatto nuovo e decisamente importante. Nel merito, su alcune delle posizioni espresse concordiamo, su altre abbiamo posizioni diverse, ma in questo non c'è nulla di strano, viste le differenze delle rispettive basi associative”. “Comprendiamo – conclude Sammuri - che alcuni problemi pratici (che noi che gestiamo i parchi abbiamo molto chiari) possano essere poco appassionanti o sconosciuti a chi milita, pur con impegno e passione, in una associazione ambientalista. È però indubbiamente utile che posizioni e opinioni di un’ampia rappresentanza del mondo associativo e istituzionale siano state integrate da quelle del mondo ambientalista. Poi, come è giusto che sia, il parlamento valuterà e deciderà. Ovviamente noi cerchiamo di argomentare e sostenere il nostro punto di vista, ma non pretendiamo certo che la riforma sia al 100% come la vogliamo noi. La cosa importante è che si faccia velocemente, perché di tempo ne è già passato fin troppo”. |
28 ottobre 2016
Ok della Commissione Ambiente del Senato alla legge di riforma della 394/91
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