C'è di che essere orgogliosi per avere avuto da cinquant'anni a questa parte compagni di viaggio come Bob Dylan e Dario Fo. Hanno contribuito ad arricchire di senso, ribellione, bellezza la nostra vita personale e collettiva. Ci hanno nutriti, resi più consapevoli, arricchiti. Non sono certo stati né santi né eroi. Hanno tirato fuori il meglio del loro essere umani. C'è solo da essere loro grati per esserci magnificamente stati. Direi che hanno saputo mettere in pratica al meglio quel che auspica Bertolt Brecht in un suo verso: "Lasciate quel che avete e prendetevi quel che vi si rifiuta." Nel senso che non hanno accettato il mondo per come lo hanno trovato, ma hanno fatto del loro meglio per cambiarlo.
GCM
da Redazione Left (newsletter@left.it)
13 ottobre 2016
Il Nobel a Dylan, l'eterno contestatore
«Quante strade deve percorrere un uomo prima di poterlo chiamare “uomo”?» (Blowin’ in the wind, 1963). Lui di strade ne ha percorse parecchie. Chitarra, tastiera e armonica a bocca. In decenni di carriera si è fatto chiamare Elston Gunn, Blind Boy Grunt, Lucky Wilbury/Boo Wilbury, Elmer Johnson, Sergei Petrov, Jack Frost, Jack Fate, Willow Scarlet, Robert Milkwood Thomas, Tedham Porterhouse. E oggi vince il Nobel per la letteratura “per aver creato una nuova espressione poetica nell’ambito della grande tradizione della musica americana”, una vita nel segno del continuo cambiamento. Contestatore impeccabile, innanzitutto di se stesso.
Robert Allen Zimmerman è nato il 24 maggio di 75 anni fa a Duluth, in Minnesota. Cantautore, compositore, poeta, scrittore. Ma anche attore, pittore e scultore. Più volte candidato a quel Premio Nobel per la Letteratura che oggi gli viene assegnato era stato insignito del premio Pulitzer alla carriera nel 2008. È la scrittura delle canzoni a essere generalmente considerata il suo più grande contributo. Con le sue canzoni ha saldato storia e letteratura con la musica country, blues, gospel, rock and roll, rockabilly, jazz,swing e Spiritual. A lui si deve più d’un primato: l’ideazione del folk-rock, con Bringing It All Back Home (1965); il primo singolo di successo con una durata non commerciale con Like a Rolling Stone, oltre 6 minuti (1965) e il primo album doppio della storia del rock con Blonde on Blonde (1966). Per la rivista Rolling Stone è il secondo nella lista dei 100 miglior artisti, secondo solo ai Beatles, e il più grande cantautore di tutti i tempi.In tour con una formazione cangiante, con lui hanno suonato Joan Baez, George Harrison, The Grateful Dead, Johnny Cash, Paul Simon, Eric Clapton, Patti Smith, Bruce Springsteen, U2, The Rolling Stones, Joni Mitchell, Neil Young, Van Morrison, Ringo Starr, Mark Knopfler, Stevie Ray Vaughan, Carlos Santana, The Byrds.
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