Ho seguito con grande attenzione e forte coinvolgimento emotivo la trasmissione della RAI dedicata a Piersanti Mattarella, devo dire benissimo realizzata .
Negli anni Settanta ho vissuto e lavorato in Sicilia e a Palermo, e a Palermo ero il giorno dell'Epifania del 1980 quando in Via Libertà Mattarella è stato ucciso. Una frase pronunciata da uno degli intervistati nella trasmissione mi ha particolarmente colpito, quella in cui si dice che Mattarella aveva per la politica una vera e propria vocazione. Quella che è accompagnata da una visione, un progetto, uno spirito di grande dedizione e servizio generoso e gratuito.
Mi è venuto da pensare agli attuali dirigenti politici di primo piano: a chi si attaglierebbe questa definizione in pieno? A loro consolazione va comunque detto che così non corrono alcun pericolo di vita come è successo a Mattarella e ad Aldo Moro. E più recentemente, nel più piccolo ma non meno significativo Cilento, al Sindaco di Pollica Angelo Vassallo. E a Ignazio Marino, che per fortuna è vivo e vegeto, ma comunque, per la sua vocazione alla politica vera, è stato dal suo ruolo istituzionale brutalmente estromesso. Ma che Paese è mai il nostro che il politico di lunga durata e di grande successo è quello che ha avuto la vocazione alla pratica del compromesso più basso?
Gian Carlo Marchesini
Nessun commento:
Posta un commento