3 settembre 2017

UN SOGNO




L' autore del post che pubblichiamo a seguire è un sognatore. Non ha capito che governare Roma, fatta la tara delle figuracce e dei cambi di assessore, per il M5S e per la Raggi, che li rappresenta, è un'occasione unica, irrepetibile che non gli si ripresenterà tanto facilmente. E allora chissenefrega delle figuracce, degli sfrondoni , dei cambi di casacca .Tutto fa brodo, recitava una pubblicità dei miei tempi. E allora avanti tutta: il popolo romano si beve tutto e gli va bene tutto. Quelli del M5S l'hanno capito bene: a loro non c'è alternativa e se si ritornasse al voto, malgrado tutti gli incidenti di percorso in cui sono incappati a vario titolo , risulterebbero vincitori.
Un PD logorato dalla sete di potere e di poltrone non lo preoccupa. La cacciata di Marino dal notaio gli ha messo in faccia una maschera di infamia che non sarà mai cancellata. Allora forse potrebbe impensierirlo la destra unita e rapacificata, con un Berlusconi king maker. Il problema per una loro affermazione è che il romano non è un popolo razzista e che difficilmente si presterà ad operazioni di "pseudo pulizia etnica" che la destra propugna facendo dire le cose peggiori, che non  smentiscono però, alle loro frange più estreme, come Forza Nuova.
Quindi caro autore non ti aspettare dalla Raggi né tantomeno dal suo movimento un colpo di testa, una presa di coscienza . Questi ormai hanno capito che male che vada si sistemano fino alla prossima generazione, loro e i loro accoliti e non ci pensano nemmeno a gettare la spugna.
L'unica speranza è una sinistra unita, seria e rigorosa che non faccia sconti. Ma anche questo sta scritto nel libro dei sogni.

Domenico Fischetto



Al posto di Virginia Raggi io ai grillini e ai romani così avrei detto:
"Cari amici e cari concittadini, qui lo sfascio e il bordello, che sia chiaro noi non abbiamo né voluto né provocato, è arrivato a un tale punto che nessuna forza politica singola, tantomeno noi ultimi arrivati, possiamo sperare di risolverlo. Roma non è una città tra le tante, è Roma Capitale, estesa come la provincia di Milano, con dentro il governo e i suoi ministeri, tutte le ambasciate e il Vaticano, ...con i milioni di turisti e visitatori alla ricerca delle tracce di una storia lunga duemila anni. Qui per avere speranza di venirne a capo, la nostra buona volontà, il nostro entusiasmo non bastano. Qui ci vuole una iniziativa che parta dal massimo livello, dal Presidente della Repubblica, che imponga a Governo nazionale, Regione Lazio e Comune di Roma un piano di risanamento con risorse adeguate che altrimenti nessuno può separatamente varare, garantire, realizzare.
 E' un semplice invito che parte da un realistico e umile buon senso. Nessuno da solo ce la può fare: si chiami Raggi, Marino, Zingaretti, Minniti, Renzi o Padreterno. Pensare di riuscirci litigando e facendoci lo sgambetto per conquistare il vanto del primato è un gioco demenziale e poveretto. Anzi, guardate, di questa ricetta sono così convinta che a partire da domani mi dimetto."
Gian Carlo Marchesini

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