10 settembre 2017

UNA LEGGE A TUTELA DEGLI INFORMATI.

 
 
 
 
 
 
 
Il modo in cui alcuni giornali tentano di coprire la vicenda dei due carabinieri di Firenze, attraverso l'invenzione di fake news, notizie false, come l'assicurazione che avrebbe coperto le ragazze da possibili stupri, o un'eccessiva propensione delle ragazze americane, che soggiornano a Firenze, a denunciare abusi sessuali inesistenti, richiede delle misure legislative. Oltre a colpire fermamente gli autori di fake news, bisogna consentire a chi apprende simili notizie false e chiaramente costruite ad arte per confondere l'opinione pubblica, di tutelarsi. Voglio dire che, se un giornale o un mezzo di comunicazione o anche un semplice amico, conoscente, carpisce in modo astuto la mia buona fede, facendomi credere qualcosa che risulta poi totalmente infondata e, in modo inequivocabile, inventata per manipolare e stravolgere la mia visione delle cose o la possibilità di accedere a sufficienti elementi oggettivi, io devo potermi tutelare rispetto a chi ha abusato della mia fiducia e, nel caso, procedere contro questi per vedermi indennizzare. La calunnia e la diffamazione non colpisce solo il soggetto calunniato o diffamato, ma colpisce anche chi l'apprende. Ci vuole, insomma, una legge che tuteli gli informati. Perché la Verità è un diritto e soprattutto, i mezzi di informazione non possono sottrarsi al dovere della Verità, senza compiere un delitto.
 
Massimo Frana

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