21 settembre 2017

VERITA' E GIUSTIZIA PER GIULIO REGENI:IL GOVERNO EGIZIANO PASSA AL CONTRATTACCO

 
 
 
Il Governo Italiano, primo ministro e ministro degli Esteri in testa, si stanno rendendo complici, con la loro politica omertosa, del governo egiziano. Non solo la verità su Giulio Regeni è stata negata e continua ad essere negata  dal governo egiziano ma adesso sembra che questo governo sia passato al contrattacco reso più forte dalla complicità del governo italiano . E quindi non si accontenta soltanto di negare giustizia per il giovane ricercatore italiano, ma "punisce", come solo un governo fascista sa fare, tutti quelli che collaborano con la famiglia Regeni per la ricerca della verità .E hanno proceduto all'arresto dell'avvocato egiziano che cura gli interessi dei Regeni con metodi tristemente noti : prelevandolo dall'aeroporto, tenendolo rinchiuso in una prigione senza contatti esterni, processandolo senza avvocato difensore.
E NON VOGLIAMO PENSARE A QUALI VESSAZIONI POSSA ESSERE SOTTOPOSTO IN PRIGIONE!!!
Continuare a fare finta , per ragioni di Stato e di interessi economici, che non ci può essere dialogo con un governo che si comporta in questa maniera è talmente palese che solo il governo italiano sembra non accorgersene. Una giovane vita recisa, le persone intorno a lui perseguitate sono un segnale inquietante a cui nessun governo si sentirebbe insensibile. Il Governo Italiano continua, nelle varie audizioni pubbliche in cui sono comparsi i suoi massimi esponenti, a pronunciare parole di rito ed intenzioni che non metterà mai in pratica. Formalmente ineccepibile ma sostanzialmente nullo nei comportamenti.
Il Governo pagherà anche per questo nelle prossime elezioni
Gurung

domenica 10 settembre Ibrahim Metwally Hegazy, avvocato della famiglia di Giulio Regeni, è stato sequestrato presso l'aeroporto internazionale del Cairo. Due giorni dopo è "ricomparso" in un tribunale: senza alcuna assistenza legale e senza aver potuto comunicare con l'esterno, accusato di "cospirazione con soggetti stranieri". L'appello per liberarlo:
Petizione diretta a Angelino Alfano, Federica Mogherini, Giampaolo Cantini
LIBERTA' PER IBRAHIM METWALLY! - FREEDOM FOR IBRAHIM METWALLY!
Petizione di Michele Guerra
3.294
Sostenitori
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Ibrahim Metwally Hegazy, 53 anni, è un avvocato dell'ECRF ( Egyptian Commission for Rights and Freedoms), l'organizzazione che rappresenta legalmente la famiglia di Giulio Regeni in Egitto.
Domenica 10 settembre, Ibrahim è stato sequestrato presso l'aeroporto internazionale del Cairo mentre stava per imbarcarsi su un volo diretto a Ginevra, dove avrebbe dovuto presentare un dossier sulla situazione dei diritti umani in Egitto presso il Gruppo di Lavoro delle Nazioni Unite sulle sparizioni forzate (WGEID).
Per due lunghissimi giorni nessuno ha potuto avere sue notizie.
Martedì 12 settembre, Ibrahim è "ricomparso" in un tribunale della zona orientale del Cairo: senza alcuna assistenza legale e senza aver potuto comunicare con l'esterno, è stato accusato di "cospirazione con soggetti stranieri, al fine di minare la sicurezza dello Stato" e quindi sottoposto ad interrogatorio da parte della polizia egiziana.
Il suo arresto illegale e la sua attuale detenzione nel carcere di massima sicurezza di Tora/Scorpion sono soltanto le ultime e più spudorate risposte criminali del regime di Abdel Fattah Al Sisi alla folle decisione del governo italiano di reinsediare al Cairo l'ambasciatore Giampaolo Cantini.
Dal 14 agosto, infatti, giorno in cui il nostro esecutivo ha ufficializzato tale decisione, la repressione dell'ex generale golpista contro tutti i suoi oppositori interni ha ripreso vigore. Ma il blocco e l'oscuramento di oltre 400 siti Internet legati ad organizzazioni per i diritti umani non bastavano: bisognava lanciare un messaggio più forte ed inequivocabile, un vero e proprio schiaffo contro tutti quanti nel mondo stanno reclamando verità e giustizia per la morte di Giulio Regeni. E bisognava farlo in nome dell'impunità data dalla "normalizzazione" dei rapporti diplomatici.
Esattamente come accadde nell'aprile del 2016, quando al ritiro dell'ambasciatore italiano seguì immediatamente come ritorsione l'arresto del rappresentante dell'ECRF Ahmed Abdallah, anche oggi l'arroganza mafiosa del governo egiziano si accompagna alla sostanziale complice inerzia di quello italiano - capace di sacrificare qualsiasi forma di dignità e di rispetto sull'altare del profitto.
Ci rivolgiamo, quindi, al Ministro degli Esteri Alfano, che a più riprese, dal 14 agosto scorso, ha ribadito come il ritorno del nostro ambasciatore al Cairo sia orientato a fare piena luce sul sequestro e sull'omicidio di Giulio Regeni.
E' precisa responsabilità del nostro governo e delle nostre sedi diplomatiche tutelare e difendere i rappresentanti legali della famiglia Regeni in Egitto; garantire loro il diritto ad esercitare il mandato affidatogli senza dover subire minacce, ricatti, intimidazioni di ogni genere. E' quindi dovere del nostro Ministro degli Esteri e del nostro nuovo Ambasciatore al Cairo chiedere esplicitamente la libertà per Ibrahim Metwally Hegazy, denunciando il carattere ritorsivo del suo sequestro e del suo arresto.
Ci rivolgiamo altresì all'Alto Rappresentante per la Politica Estera e la Sicurezza dell'Unione Europea, Federica Mogherini, che ha ripetutamente ribadito la propria vicinanza alla famiglia Regeni ed il suo impegno per il perseguimento della verità.
Il 10 marzo 2016 l'assemblea di Strasburgo ha votato la Risoluzione 2608/16 denominata "Risoluzione comune sull'Egitto ed in particolare il caso di Giulio Regeni" nella quale al punto 5 si legge che il Parlamento Europeo "esprime preoccupazione per le continue vessazioni subite dalla Commissione egiziana per i diritti e le libertà (ECRF) a causa del ruolo che avrebbe svolto nella campagna "Stop alle Sparizioni Forzate" in Egitto".
Riteniamo sia compito dell'Alto Rappresentante far rispettare quella Risoluzione in tutti i suoi passaggi, rammentandone i contenuti a ciascun membro dell'UE e facendo in modo che il sequestro di Ibrahim Metwally Hagazy - per le modalità ed il momento in cui è avvenuto - possa essere oggetto di un intervento sanzionatorio (anche da parte delle Nazioni Unite) nei confronti dell'Egitto.
Firma la petizione di Michele Guerra

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