22 aprile 2018
Dai giornali di oggi 22 aprile
Di Maio tenta Salvini: “Con la Lega si possono fare grandi cose” (Repubblica in apertura e tutti). Anche Berlusconi cerca di ricucire con Salvini e in un’intervista al Corriere rilancia: “Piena fiducia a Salvini: rappresenta una coalizione del 37%, non vedo che interesse avrebbe a rinunciare a questo per fare il partner di minoranza dei Cinque Stelle”. Berlusconi nega interlocuzioni col Pd e torna ad attaccare il M5S: “Da loro solo veti e insulti: una clamorosa dimostrazione di immaturità politica, i arroganza e sete di potere. Non è ipotizzabile governare con loro”. Anche un governo M5S-Pd sarebbe “un ennesimo tradimento della volontà degli elettori: finirebbe malissimo. Ma tornare al voto sarebbe un peccato”. Per Repubblica in realtà Berlusconi non si fida di Salvini. In una cena a Campobasso davanti a una quindicina di parlamentari il Cavaliere parla di un accordo in fieri tra Salvini e Di Maio per fare il governo: “L’ho sempre saputo, adesso è un rischio concreto. Resta divedere se la Lega si assumerà davvero la responsabilità di rompere il centrodestra. Se lo faranno denunceremo chi ha tradito il patto con gli italiani”. Anche per Belpietro (La Verità) il centrodestra classico non esiste più: solo una finta l’alleanza tra Berlusconi e Salvini. “Berlusconi farebbe meglio a fare un passo indietro, non per i veti di Di Maio ma per la sua lenta agonia” dice Crosetto (Fdi) al Mattino. Quanto a Fratelli d’Italia sarebbero già pronti a un governo Lega-M5S, dentro o con un appoggio esterno, “ma senza spaccare il centrodestra”. Sul Messaggero la rivolta dei big forzisti, sempre più attratti dalla Lega: “Berlusconi non ne azzecca più una, ci porta a sbattere. Prima era tutto Pd, ora ha ritrattato. Due giorni fa era anti-Salvini, adesso vuole ricucire. Ha perso la bussola”.
Intanto per la formazione del governo Mattarella va verso l’incarico a Fico (Sole, Messaggero). Repubblica parla di Fico in missione verso sinistra, ovvero per cercare un’intesa tra grillini e Pd. Segnali ai dem anche dai grillini, per i quali l’opzione Pd rimane sempre valida (Corriere). Sala a Repubblica: “Il Pd apra al M5S e scelga un leader che stia sul territorio. Molti che hanno votato per i Cinque Stelle sono dei nostri, sono lì solo parcheggiati. Con questo pezzo di mondo dobbiamo dialogare”. Un sondaggio Tecné pubblicato dal Corriere parla del 33% degli iscritti Cgil in fuga dalla sinistra per votare M5S. Cuperlo alla Stampa: “Temo un governo condizionato dalla Lega. Il Pd esca dall’arrocco e assuma l’iniziativa politica: ascolti le indicazioni del Capo dello Stato e valuti se ci sono novità di fondo. Ma Di Maio non può fare il duca di Mantova: questo o quello per me pari sono. Così la politica evapora e rimane solo il potere”.
Oggi intanto si vota in Molise, divenuto crocevia del governo: il duello è tra centrodestra e grillini (Messaggero).
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